Ovvero: le candidature del nulla
Un utente ha chiesto in un messaggio a u' Scazzamurrill' cosa pensi della candidatura a sindaco di una signora dell'Udc e s'è chiesto se dietro al suo silenzio non ci fosse in realtà un assenso. Lo gnomo lo ringrazia, perché gli dà modo di dare il suo punto di vista su come dovrebbero essere preparate le prossime amministrative dal centrosinistra.
Come gli amici-compagni-lettori torremaggioresi sanno, al di là del fatto che è un aderente leale al Pd, u' Scazzamurrill' ha un'idea precisa su come si costruiscono le proposte per il futuro della nostra comunità. La domanda - legittima - dell'amico ha una sola risposta: u' Scazzamurrill' non ha scritto niente perché - senza offesa - non gliene frega niente della candidata Udc. Ovviamente non di lei come persona ma della sua candidatura.
Scusate se lo gnomo lo scrive in maniera un po' brutale. Lo fa, peraltro, senza aver consultato nessuna delle persone con cui lavora da anni per una politica migliore a Torremaggiore. L'opinione è a livello personale, è chiaro. Ma è basata su una profonda convinzione.
Il motivo per cui allo gnomo non frega niente della candidata Udc è prima di tutto di metodo. La candidata potrebbe anche essere Rita Levi Montalcini e allo gnomo non fregherebbe niente lo stesso. Questo perché lo gnomo non intende discutere di candidati, ma di progetti. Qual è il progetto della candidata Udc? Lo gnomo non ne ha idea, non l'ha visto. Quindi: no project, no party. E se pure l'avesse, in un cassetto, non sarebbe un progetto nato con il metodo della democrazia partecipativa.
L'idea di u' Scazzamurrill' è la seguente:
1) Il centrosinistra deve mettersi a un tavolo e prima di tutto firmare un impegno preciso a condividere un lavoro comune per l'elaborazione d'un progetto per lo sviluppo a lungo termine di Torremaggiore. Questo perché - come dimostra il fallimento delle giunte Ribaltello - un'amministrazione senza un progetto coerente non fa nulla per lo sviluppo e spreca solo denaro pubblico. Per centrosinistra s'intendono tutte le forze politiche dall'Udc a Sinistra e Libertà e rifondazione comunista, passando per Idv e Pd (che come principale partito dell'area politica ha il dovere di farsi promotore di questo processo).
2) Una volta preso quest'impegno, bisogna iniziare un lavoro duro e serrato - in maniera aperta e partecipativa - per definire questo progetto, che deve essere solennemente adottato da tutti i partiti che lo condividono. Senza veti incrociati sui nomi, sulle persone, e senza alcuna indicazione su chi deve fare cosa. Deve finire la schifezza di gente che pretende ruoli di primo piano a prescindere. Prima si decide cosa bisogna fare, solo dopo s'individua chi lo deve fare con metodo meritocratico e democratico. Di "leader" e "leaderini" ne abbiamo fin troppi. Quelle che mancano sono le idee, non le teste.
3) Solo una volta che è stato adottato un progetto comune, unificante, allora si può discutere su chi deve rappresentare questo progetto, cioè il candidato sindaco. Ma il punto cruciale è che l'eventuale candidato sindaco deve assumere un impegno solenne di fronte agli elettori di realizzare QUEL progetto, di non basare la sua azione amministrativa su metodi clientelari e di non fare ribaltoni alla maniera del Sindaco-Canguro. E si deve anche solennemente impegnare a rassegnare le dimissioni, se non si troverà più in linea con la coalizione o con il progetto. Altre caratteristiche: deve essere libero da condanne e sospetti di natura penale, deve dimettersi immediatamente se toccato da condanne. Insomma, una volta definite bene le maglie della rete, vedrete che non resteranno molti "papabili".
4) Come scegliere il candidato sindaco? Importa poco, la questione centrale è che il sindaco prenda gli impegni solenni e abbia le caratteristiche di cui sopra. Lo gnomo l'identikit lo farebbe così: non deve ancora mai aver fatto il sindaco e, possibilmente, deve essere un giovane. Può essere scelto con un accordo tra i partiti o anche con le primarie, poco cale. Ovviamente, anche gli amministratori ecc. dovranno avere le caratteristiche del punto 3).
E se qualcuno pensa o dice che tutto questo è utopico, vuol dire che gli sta bene perdere le elezioni. O vincere le elezioni ed essere, poi, incapaci di amministrare.
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