Sicurezza, lo Stato è latitante

Arresti per spaccio di droga a San Severo, ma "la piazza è fiorente"

Almeno in una cosa il nostro territorio primeggia. Peccato che sia il non troppo invidiabile settore della droga. Oggi giornali online e agenzie hanno battuto la notizia secondo la quale sarebbero state arrestate a San Severo 14 persone (e altre quattro sono ricercate) per spaccio di stupefacenti nell'ambito di un'inchiesta nata dalla morte a Campobasso di una bambina di 3 anni per l'assunzione di metadone. Complimenti alle forze dell'ordine locali, che hanno portato a segno con la solita abnegazione un'importante operazione. Tuttavia, il problema della sicurezza nel nostro territorio non si risolve solo con la professionalità e l'abnegazione di polizia e carabinieri.

I media hanno parlato, non a sproposito, di San Severo come d'una "fiorente piazza" dello smercio della droga, dove si vanno a rifornire anche dal Molise. Una situazione, nel nostro territorio, che come sappiamo bene è praticamente fuori controllo. Non c'è più Stato e U' Scazzamurrill' lo scrive da tempi. Lo vediamo tutti i giorni, per esempio sulla Statale 16 (Desolation Road), nelle mani di papponi che tengono tutto il giorno, tutti i giorni, povere schiave sulla via per venderli a quelle bestie - perché tali sono - dei clienti che sono gente nostra. Non c'è Stato, se i nostri paesi sono un bancomat dove i rapinatori si possono rifornire - in banca, alla posta - quando vogliono.

L'abbandono in cui lo Stato ha lasciato il nostro territorio, la nostra gente, è criminale. E dovrebbe esserci una rivolta delle coscienze, che però non si vede. Soprattutto la politica e chi ci rappresenta nelle istituzioni, dovrebbe andare a bussare a porte, a sbattere i pugni. Ricordate? Tempo fa, a Torremaggiore, ci dissero che avrebbero rafforzato il controllo del territorio. Si vide una pattuglia dei Carabinieri in giro per un po' di tempo. Ma poi si tornò alla solita desolante caserma citofonica.