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U' Scazzamurrill' appare all'improvviso. E' uno gnomo simpatico e dispettoso, che mangia solo frittelle e regala tarì, le antiche monete del Regno di Napoli, alle belle ragazze. Da tempo a Torremaggiore non si vedeva più. Ma oggi ha deciso di riapparire...

martedì, giugno 07, 2011

Sì, Sì, Sì, Sìììììììì

Referendum 12-13  giugno. Si vota Sì

venerdì, giugno 03, 2011

Paolo Campo come la Titina: lo cerco e non lo trovo...

Dov'è finito il querulo segretario provinciale, sempre pronto a dare ordini, di fronte al disastro torremaggiorese del Pd?

 
Io cerco Paolo Campo,
lo cerco e non lo trovo,
chissà dov'è finito,
chissà dove sarà...
lalalalala, lallà!


E sì. Io cerco Paolo Campo. Il segretario provinciale del Partito democratico che nelle scorse settimane è stato attivissimo a far pendere la bilancia verso quella parte del partito che ha fatto di tutto per creare le condizioni per un ribaltone a Torremaggiore, dicendo no a tutte le proposte che venivano dalla minoranza del Pd rappresentata in consiglio comunale da Marinelli e Russo. Ora che il ribaltone rischia di perfezionarsi (e ancora non accade solo per l'inaffidabilità di chi dovrebbe far parte di quella maggioranza), dov'è Paolo Campo? Perché non interviene con l'azione politica, che è quel che è richiesto a un leader politico?

E' facile dire sempre di no. Mandare avanti gli altri, per poi frenare da dietro se non si ottiene quel che si vuole in termini di posizionamento. Il punto è che, poi, di fronte alla prospettiva di cadere, non tutti sono consequenziali. C'è pure chi, in un mondo post-ideologico, si va a cercare una maggioranza diversa da quella che l'ha indicato e votato. E' successo con la precedente gestione Di Pumpo (che giustamente soprannominai Ribaltello). Rischia di accadere con l'attuale sindaco Ciancio. E il Pd non ha imparato niente: s'è ormai specializzato a far scappare sindaci eletti coi suoi voti.

A quel punto è comodissimo gridare al ribaltone, assolvendosi e giudicandosi gli unici "puri". Peccato che poi uno si chiede: ma è possibile che gli unici "puri" siamo noi? Non è che, per caso, in questo vittimismo ci sia un peccato originale, che è quello appunto d'aver creato le condizioni perché tutto ciò avvenisse? Io non credo che l'uomo sia fondamentalmente buono o cattivo in politica. Odio questa visione personalistica, perché la politica si costruisce attraverso scelte e linee politiche. Le ubbìe degli uomini emergono quando recede la politica.

Che la linea politica del Pd fosse sciagurata, inutile, capronesca, era chiaro a chiunque non fosse obnubilato dall'autoammirazione e dall'autocommiserazione. Prima la guerriglia, poi l'aperta guerra con manifesti e dichiarazioni unilaterali, puntando su una possibile giunta politica sostenuta dai tre indipendenti sulla cui affidabilità politica abbiamo potuto vedere nell'ultimo consiglio comunale. Era evidente a tutti che non poteva funzionare. L'unica via - se si voleva evitare di andare subito a elezioni, come per inciso noi chiedevamo - era quella imboccata all'inizio, su cui anche quella parte del Pd aveva dato un via libera (tra mille distinguo e mal di pancia): una giunta tecnico-programmatica che facesse alcune cose necessarie per il paese con il sostegno in consiglio comunale di tutte le forze di buona volontà.

Marinelli e Russo, con noi tutti della mozione per il rinnovamento del Pd, hanno fatto l'impossibile per cercare di creare le condizioni per la realizzazione di questa ipotesi, anche attraverso un allargamento della giunta a quattro. Proposte che il Pd ha rigettato perché qualcuno doveva vantarsi d'aver portato a Foggia la testa di Ciancio. Così, chi cercava di evitare questo disastro, s'è dovuto scontrare non solo con l'ostilità politica, ma addirittura con gli insulti personali, con il sospetto che volesse addirittura dichiararsi indipendente in consiglio per sostenere Ciancio. Un'orgia di maldicenze, poi smentita dai fatti: quando s'è votato Marinelli e Russo hanno rispettato la linea del partito, pur combattuta perché palesemente assurda. Si chiama correttezza politica, questa. Ma i grandi strateghi di questa Waterloo non lo riconosceranno mai.

Oggi quanto quella linea fosse disastrosa s'è dimostrato coi numeri in Consiglio comunale. I tre indipendenti non si sono presentati. E' evidente: hanno qualche specifico obiettivo politico che stanno probabilmente in queste ore cercando di conseguire. La "grande coalizione" a 10 che qualcuno si vantava d'aver creato nelle riunioni dei consiglieri comunali del Pd, è evaporata e a votare contro la fiducia sono rimasti solo i quattro del Pd e Mina Leccese. Peggio: s'è materializzato l'incubo di un nuovo ribaltone, di nuovi lunghi anni d'opposizione.

Solo un rinsavimento dell'ultimo istante potrebbe ancora impedire lo scempio. Rinsavimento vuol dire un cambiamento repentino di linea del partito e intervento con una proposta forte. Ma per fare questo, c'è bisogno di capacità di leadership. E cosa vuol dire leadership? Dare sempre ragione ai propri sottopancia locali? Fare gli autoritari, prescidendo dal fatto che, per essere autoritari, bisogna prima essere autorevoli e per essere autorevoli bisogna esercitare la capacità d'ascolto ancor più che quella di scelta? Leadership vuol dire anche essere in grado di far prevalere - col ragionamento e con l'azione - la prorpia idea in tutte le condizioni, anche le peggiori. Ecco, ora il Pd avrebbe ora bisogno di una leadership. Ma la leadership del Pd - il signor Campo, che d'ora in poi chiamerò "La Titina" - s'è squagliata. E così:

Io cerco Paolo Campo,
lo cerco e non lo trovo,
chissà dov'è finito,
chissà dove sarà...
lalalalala, lallà!

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giovedì, giugno 02, 2011

"Vuoi vivere? Vota SI'"

Uno spot bellissimo per i referendum realizzato non a Hollywood, ma dall'Associazione pro-referendum di Grottaminarda.

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Sì, votiamo tutti sì

E' scema ma funziona!

martedì, maggio 31, 2011

Come regalare un sindaco

 La geniale strategia del Pd: vincere la guerra e perdere la pace


E' proprio vero: cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia. Stesse persone, stesso ribaltone. E non resta che applaudire alla grande visione strategica messa in Campo da quel pezzo di Partito democratico che crede di essere sempre d'una spanna più furbo del resto del mondo. Questi geni della politica che, quando abbiamo chiesto il rinnovamento nel partito, hanno risposto con sberleffi.

Complimenti. Come con Di Pumpo, così con Ciancio, sono riusciti a far fermentare il terreno per un ribaltone. Adesso verranno a urlare, sputare veleno. Prego si accomodino, ma la sostanza è la stessa: il Pd ha messo fuori gioco una possibilità di giunta tecnica, per regalare al centrodestra la giunta politica. Mesi di veleno, insulti su chi - Marinelli e Russo - tentava disperatamente d'impedire che tutto questo avvenisse

Hanno raccontato in giro che Marinelli e Russo stavano per uscire dal partito, mentre proprio Marinelli e Russo hanno dimostrato - nonostante non condividano niente di questa strategia suicida e francamente idiota - coerenza politica (al proprio partito, ai propri elettori), seguendo la linea del partito oggi in consiglio, come erano andati – su richiesta del segretario del Pd - a firmare dal notaio per lo scioglimento del consiglio.

Nonostante la linea del Pd sia stata sciocca, Marinelli e Russo hanno dimostrato cosa vuol dire avere senso di responsabilità nei confronti di chi li ha eletti nelle liste di un partito. Ed è stato un rospo pesante da ingoiare. Oggi si dimostra che avevano ragione loro, non chi puntava allo scioglimento attraverso la prova di forza. Ed erano gli stessi chi, quando lo scioglimento veniva chiesto proprio da Marinelli e Russo, dicevano di no, perché puntavano a fare una giunta politica con gli indipendenti. Oggi, cari geni della politica, dov’erano gli indipendenti?

Su una cosa ha avuto ragione il consigliere indipendente Manzelli. Quando ha detto che il Pd all’inizio ha appoggiato la giunta tecnico-programmatica di Ciancio, ha sventolato una banale verità che a qualcuno scotta. Perché quel qualcuno, dopo, ha cominciato a sgambettarla, a tirarle coltellate alle spalle. Mentre nel partito si metteva in campo una linea autoritaria - e l'autorità, quando non si basa sull'autorevolezza, è vacua e stupida -, fuori del partito si facevano dichiarazioni roboanti che hanno spinto, lentamente ma inesorabilmente, Ciancio ell'abbraccio mortale della destra.

Non lo si doveva mettere in quella situazione. Ora il sindaco si trova di fronte a una scelta terribile. O va avanti con un ribaltone e a quel punto diventa il capro espiatorio della situazione, perché ogni giorno gli verrà ricordato che è stato indicato dal Pd come candidato sindaco, che è stato eletto coi voti del centrosinistra, che nei comizi ha detto delle cose che un ribaltone smentirebbe. O si dimette, avendo dato agli “strateghi” del Pd a Torremaggiore e Foggia una sonora lezione. Io spero per il suo futuro politico che scelga questa seconda strada.

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domenica, novembre 28, 2010

61 anni fa, l'eccidio di Torremaggiore

Domani si ricorda una strage di sconcertante attualità



Domani fanno 61 anni da un evento doloroso e drammatico che ha segnato la storia delle lotte contadine italiane: l'eccidio di Torremaggiore del 29 novembre 1949. Con le stragi di Melissa e Montescaglioso, oltre che coi morti di Modena di soli due mesi dopo, rappresenta una pagina nera della storia del dopoguerra.

La strage avvenne al secondo di due giorni di sciopero generale. Da mesi l'intera Capitanata era centro di una mobilitazione nazionale per il salario, l'occupazione, per la riforma agraria, per i diritti. A protestare quei braccianti che, guardati con disprezzo dagli agrari e dai padroni, si spaccavano le schiene per tirar su il pane da dare ai propri figli. Un mondo ben raccontato dalle dolenti canzoni di Matteo Salvatore.

Il 29 novembre i braccianti torremaggioresi si trovavano davanti alla Camera del Lavoro per ascoltare il discorso del segretario locale della Cgil. Fu dapprima intimato loro di disperdersi dai Carabinieri della locale stazione. Dopodiché arrivò da San Severo la Celere, la famigerata polizia del ministro degli Interni Mario Scelba, che sparò a freddo contro la folla. Sul terreno restarono Antonio La Vacca e Giuseppe Lamedica. Il primo morì subito, il secondo fu ferito e la polizia impedì i soccorsi, tanto che poi morì.

Si tentò anche di vietare che si tenessero funerali pubblici. Ma non fu possibile: un lungo e dolente corteo attraversò a Torremaggiore per portare le povere salme al cimitero. A capeggiarlo un grandissimo personaggio della Storia italiana e del movimento operaio: Giuseppe Di Vittorio.

Va ricordato l'assassinio di La Vacca e Lamedica, non solo perché è un episodio della nostra storia. Ma anche perché, in un momento in cui il mondo del lavoro in Italia è sempre più caratterizzato da precarietà e sfruttamento, in cui il potere d'acquisto dei salari è sempre più eroso, in cui i diritti sono messi in discussione, è bene ricordare da dove veniamo e dove potremmo ritornare. Le lotte dei nostri nonni hanno portato a una maggiore giustizia sociale, ma oggi, giorno per giorno, vediamo che pezzi di quei diritti che loro hanno conquistato col sangue, ci vengono tolti. Quando affermiamo che "tanto non c'è niente da fare" o che "tanto il mondo va così" riflettiamo sul sacrificio di chi ha perso la vita per i nostri diritti.


Per chi vuol saperne di più: Michele Marinelli, "Le lotte per la terra in Capitanata e l'eccidio di Torremaggiore", Teti, 1978.

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sabato, novembre 27, 2010

Alle volte tra amici ci si "Scazza"

‎Nel post di ieri u' Scazzamurrill' poneva una domanda a Sel. Sel "Se l'" è presa. Ecco un croccante botta e risposta.



"(Filome', ma che ci facevate là?).

Non capisco cosa intendi per l’allusione al che ci facevate là e non capisco cosa ti abbiano raccontato.

Devi sapere che la sede di Sinistra Ecologia Libertà è stata scelta, in base a un turn over, quale... "luogo privilegiato" degli incontri ufficiali dei partiti del centro Sinistra che hanno eletto Ciancio Sindaco di Torremaggiore. Agli incontri hanno sempre partecipato tutte le componenti compresa Mina per la Città.

La ragione degli incontri è limpida e trasparente, vi hanno preso parte, tutte le volte che ci siamo riuniti, anche gli amici della cosiddetta corrente "6per" che insieme agli altri esponenti del coordinamento del PD hanno sollevato perplessità sul cronogramma della Giunta e sui metodi di funzionamento della stessa in rapporto alle aspettative programmatiche. Le riunioni si sono interrotte per consentire lo svolgimento del congresso del PD che ha eletto il nuovo segretario. Il dibattito interno al Pd mi appassiona ma non posso io risolvere le dispute interne alle correnti , né regolare il mio agire politico in base alle simpatie per i matusalemme o per i rinnovatori. E’ un problema interno al Pd e se un congresso non è bastato a spianare la contrapposizione interna e non ha favorito l’unità, me ne posso dolere, ma non è un problema mio. Mi sembra pretenzioso pertanto tirarmi in ballo con un giudizio di disapprovazione. Né si può condannare il ruolo dei partiti che, estromessi dalla vita amministrativa, dovrebbero forse sparire per non destare sospetti di complotti ai danni dell’Amministrazione Comunale? Rimettiamo le cose a posto nel nostro sereno ragionamento, suvvia !

Io rivendico il mio e quello delle altre componenti del csx ad eserciate il ruolo propositivo di comprensione dei processi in atto nell’Amministrazione e delle ragioni che rallentano le scelte amministrative o che spesso banalizzano gli interventi che si fanno o che impediscono il progredire degli step di realizzazione del programma. Se ad una riunione regolarmente convocata alcuni non si presentano, il sospetto di cospirazione non può essere affibbiato a chi ha scelto di partecipare. Questi i fatti! Il resto sono chiacchiere. In questi giorni una delle tre componenti che hanno reso possibile l’insediamento di questa Amministrazione è venuta meno denunciando con parole e giudizi duri tutto ciò che non v nella Giunta Ciancio. Se le critiche sono esplose oltre i tentativi del coordinamento di csx di tenere insieme la situazione, ci saranno pure delle ragioni di cui il Sindaco dovrebbe prendere atto e farle diventare terreno di riflessione comune. Invece no, non se ne parla, si fa finta che non sia successo nulla, tanto i numeri per continuare bastano. Non è corretto e non è così che si può costruire e reggere un percorso di chiarezza. Giudica tu visto che ultimamente, per un lungo periodo hai fatto il Ponzio Pilato. Ora sei tornato, ciò mi fa un immenso piacere, ma evita di bacchettare e cerca di parlare con tutti e non solo con gli intimi che soffrono di “partigianeria orba”.

P.S. dov’è’ il parlatoio che ci siamo prefissi di costruire in campagna elettorale? Dove sono finiti i propositi di accendere laboratori di buone idee ed azioni politiche? E via dicendo. Io mi sento ancora una volta molto orfana.
Amichevolmente,
Filomena"


Cara Filomena,

francamente trovo stupefacente la tua risposta. La trovo stupefacente per come ti conosco, per come conosco i tuoi ideali e l'impegno che ha sempre caratterizzato il tuo agire politico. Non riesco a capire perché la minima domanda faccia scattare una risposta così piccata. Ammesso che vi fosse una critica in quel che ho scritto, e c'era una leggerissima critica, è forse vietato criticare Sel quando si ritiene che Sel abbia fatto un passo imprudente o sbagliato?

Entriamo nel merito dell'argomento. Quel che mi hanno raccontato è precisamente quel che ho scritto e che tu confermi: avete preso parte a un coordinamento del centrosinistra. Te ne do atto: l'avete sempre fatto. Senonché questo coordinamento di centrosinistra era un po' diverso dagli altri, perché vi prendeva parte solo un pezzo del centrosinistra. E avveniva in un momento in cui palesemente si sta consumando un conflitto non solo all'interno del Pd, maggior partito della coalizione, ma in tutta la coalizione. Non prendere atto di questa cosa e, burocraticamente, prendere parte a una riunione senza chiedersi cosa significhi quella riunione, nella sua composizione stessa, può essere anche una posizione legittima, ma è politicamente fragile. Anche alla luce del fatto che vi trovavate seduti con la parte di centrosinistra più lontana da voi, come confermeranno i prossimi mesi.

Tu parli di una riunione "regolarmente convocata". A me la regolarità della convocazione interessa ben poco. Mi interessa cosa quella riunione voleva dire. Non pretendo certo che tu entri nel dibattito interno al Pd, per carità. Ma in quello del centrosinistra di cui fai parte, sì. Se a una riunione vedi presente solo un pezzo del Pd, solo un pezzo dell'Idv e basta, credo che sia normale che uno si chieda se non sia il caso quanto meno di rimandarla quella riunione, no? Almeno per verificare i motivi dell'assenza. Mancavano la lista di Mina, mancaca la parte dell'Idv che esprime un consigliere, mancava la nostra componente, mancava la lista Forza Torre, mancava il sindaco stesso che è stato eletto ed è parte del centrosinistra. Insomma, non è che fosse assente una piccola componente. Anzi, per quanto riguarda il sindaco pare che non sia stato neanche invitato (di questo non sono certo, ma così mi risulta). Se così fosse, si sarebbe ripetuto uno sgarbo politico che abbiamo già visto in passato.

La verità è che quel coordinamento è stato fatto non per cercare di tenere assieme la situazione, ma per spaccarla ulteriormente. Che voi non ve ne siate resi conto, è un problema. Il punto è che qua la posta in palio è un'Opa sul Pd, come sto scrivendo da diversi giorni. Questa operazione ha spaccato il Pd prima, ora ha spaccato il centrosinistra. Quella riunione ne è stata una plastica rappresentazione. E sottolineo che io non sto parlando di congiure (come hai fatto tu), ma di dinamiche politiche legittime, che ovviamente io avverso. Da queste considerazioni la mia domanda: ma che ci facevate in quella riunione? Da queste considerazioni l'avverbio "inspiegabilmente" agganciato alla vostra presenza.

Ancora, riguardo al sindaco Ciancio, ti posso assicurare che hai modo di parlarci molto più facilmente tu che io. Quindi, puoi sollecitare una riflessione comune col sindaco con più agio di me. Naturalmente, se neanche lo si invita alle riunioni, è difficile che questa riflessione si avvii.
A meno che non si voglia che il sindaco "prenda atto" della discussione senza "prendere parte" alla discussione.

In quanto ai giudizi che mi hai tirato addosso ti prego un attimo di moderare la suscettibilità. Dire a uno che è "ponzio pilato", solo perché per qualche mese della sua vita ha avuto altre cose da fare e vi ha fatto una semplice domanda, paragonandolo a un tizio che ha fatto ammazzare un altro tizio lavandosene le mani, mi pare francamente una reazione non commisurata al fatto che vi è stata posta solo una semplice domanda. Ti faccio notare che questa è la tipica reazione di quel "berlusconismo di centrosinistra" che sposta il piano politico su quello personale. E altrettanto "berlusconiano" è il non riconoscimento dell'identità altrui. Quando parli di "cosiddetta" mozione "6per" ci metti un "cosiddetta" di troppo. Quando parli di "amici" ci metti un "compagni" di meno. Se poi ormai ti adegui alla fraseologia di qualche esponente del Pd, che ha voluto far passare noi come la corrente "centrista", mentre in realtà siamo quella che ha interpretato meglio il Pd come un superamento di Ds e Margherita, e che quindi siamo ben più a sinistra di certi conservatori Pd, questo è un problema di riconoscimento reciproco che ti pongo.

Quindi, ferma restando l'amicizia, ché è cosa antica e intangibile, cerchiamo tuttavia di evitare che il piano politico si frammischi al piano personale. Voglio sentirmi libero di criticare (critica poi? era poco più di una domanda!) una vostra posizione politica, che posso non condividere, senza per questo dover mettere in mezzo l'amicizia.

Antonio

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venerdì, novembre 26, 2010

Dopo il Pd, la Corrente Matusalemme spacca il centrosinistra

Ancora una volta è dimostrato: sa soltanto dividere e distruggere



Complimenti! La geniale operazione, volta a fare l'Opa sul Partito democratico e condotta dalle immarcescibili menti politiche della "Corrente Matusalemme", ha ottenuto un altro grande risultato. Dopo aver spaccato il Pd, ha spaccato la coalizione di centrosinistra. Ieri sera s'è tenuta una riunione, pomposamente definita di centrosinistra, a cui hanno partecipato i rappresentanti di un pezzo di Pd, di un pezzo di Idv (non rappresentato in consiglio) e del tutto incomprensibilmente Sel (Filome', ma che ci facevate là?)

Mancavano Forza Torre, la lista Mina per la Città, la parte dell'Idv rappresentata in Consiglio comunale e non partecipe della Corrente Matusalemme e qualunque rappresentante della corrente "6X" del Pd, quella che ha chiesto il rinnovamento, di cui è un semplice militante anche u' Scazzamurrill'. Mancava anche il sindaco che, a quanto risulta a u' Scazzamurrill', non sarebbe stato neanche invitato. Strano, perché il segretario provinciale del Pd Paolo Campo, nel suo recente comunicato aveva scritto: "L’Amministrazione comunale, di cui siamo parte attiva e propositiva, attraversa una fase complessa della sua vita ed i cittadini contano sulla nostra capacità di portare a soluzione problemi e vertenze che ne bloccano lo sviluppo sociale ed economico". Ma, se il sindaco neanche lo invitano, come possono contribuire a portare a soluzione problemi e vertenze? Invitato o non invitato, la realtà è che chi ha voluto quella riunione i problemi per l'amministrazione (e per Torremaggiore) li vuole aumentare, non diminuire.

Sarebbe bene che Paolo Campo e chiunque abbia un minimo di raziocinio politico nel Pd anche a Torremaggiore rifletta seriamente sui danni che sta facendo aiutando la Corrente Matusalemme a fare l'Opa sul Pd. Perché quella vecchia classe politica, in decenni, a Torremaggiore, ha solo frantumato e distrutto. Possibilità di evitare la catastrofe ce ne sono ancora. Basterebbe solo avere l'intelligenza politica di mettere da parte ostilità e ambizioni personali e ragionare sui fatti. L'ultimo fatto è quello che u' Scazzamurrill' riporta in questo post: l'azione condotta da quella parte di vecchia politica spacca il Pd e spacca il centrosinistra, porta a sconfitta sicura in ogni caso. Chi deve prenderne atto, ne prenda atto e lavori con la parte che vuole il rinnovamento per dare una svolta alla politica torremaggiorese. Sennò ci risparmi tentativi pelosi di politicizzare la questione che, in realtà, è chiarissima: c'è chi lavora per il vecchio e chi per il nuovo, c'è chi lavora per spaccare e chi per unire, c'è la Corrente Matusalemme e ci sono quelli che s'oppongono a queste manovre di palazzo. Con un piede in due staffe non si può stare.

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martedì, novembre 23, 2010

30 anni fa in Irpinia

Il 23 novembre 1980, alle ore 19.35, un sisma d'intensità inaudita colpì Irpinia, Lucania e il Napoletano. Di seguito il documentario di Lina Wertmuller, un'incredibile testimonianza. Un'analisi che fa capire anche tante cose...è veramente da vedere per intero.










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lunedì, novembre 22, 2010

Pd, al potere la "Corrente Matusalemme"

Ecco come la pensa certa dirigenza: emerge qualche sprazzo di verità



"Ora, visto che il partito lo vivo intensamente da tanti anni, non sono riuscito ad individuare quale giovane avrebbe potuto avere le caratteristiche e la forza per gestire il PD in questo momento così difficile. E visto che voi avete parlato di rinnovamento ma l’unico candidato che avete proposto è Balsamo (che proprio giovane non è) possiamo sapere pubblicamente chi è questo fantomatico giovane di così grande talento che noi non abbaimo avuto l’intelligenza di notare???"

Questa fulminante frase l'ha scritta un dirigente del Partito democratico torremaggiorese che è tra quelli che hanno voluto imporre la candidatura di Giuseppe Costantino a segretario del partito, senza trattare per un segretario condiviso preso tra i giovani del partito. Dal momento che è un'estrapolazione da un discorso più lungo fatto da quel dirigente, che però vi risparmio perché poco interessante, tengo il riserbo sul nome del dirigente stesso.

Ora ricapitoliamo. Una componente del Pd, in vista dell'assemblea che doveva sancire l'elezione di un nuovo segretario, candidaGiuseppe Costantino e dice sostanzialmente: "O vi mangiate questa minestra o vi buttate dalla finestra". In questo, è spalleggiata dal segretario provinciale che s'intromette (anche questa volta) per far pendere la bilancia da una parte. Sullo sfondo, un'inedita coincidenza di posizioni tra pezzi del partito e pezzi di altri settori politici che apparentemente si vuole concretizzare in un'Opa - una scalata ostile - al Partito democratico. Con tutto il rispetto di Giuseppe Costantino, che è un'ottima persona, la proposta politica che c'è dietro, come minestra, è indigeribile.

In mancanza di una trattativa per avere un segretario condiviso, con Campo da Foggia che sente solo da un orecchio, la nostra componente decide di presentare una candidatura e lo fa con Giovanni Balsamo. E' un modo per non spaccare il partito, perché Balsamo la prima cosa che fa è chiedere nel direttivo a Costantino (e indirettamente alla componente che sta dietro Costantino) di ritirare la candidatura per convergere su un segretario condiviso preso tra i giovani del partito. Apriti cielo: c'è chi reagisce nel direttivo come un'anguilla a cui abbiano buttato il sale sulla pelle.

La componente che a questo punto si configura come anti-rinnovamento - che d'ora in poi chiameremo "Corrente Matusalemme" - vuole lo scontro. Noi ragioniamo: a che serve mettersi alla testa di un partito spaccato, probabilmente ingovernabile? A che serve formalizzare una frattura? Decidiamo di fare un passo. Giovanni annuncia il suo ritiro, con un discorso che tutti avete letto e che u' Scazzamurrill' ha pubblicato nella sua interezza. Dopodiché, tutta la nostra componente lascia i lavori. Evitando così la formalizzazione della spaccatura nel voto e anche che ci siano le intemperanze accadute in altri congressi del passato.

Nel discorso, Giovanni riconosce la segreteria di Costantino, a cui toccherebbe a questo punto cercare di unire il partito. Difficile, con tanti "berlusconi" di centrosinistra concentrati sull'IO e poco interessati al NOI, inteso come "noi democratici". Ma l'altra componente è così malfidata che va lo stesso a votare, con un candidato unico! Roba da Unione sovietica, anzi manco in Unione sovietica avrebbero fatto una cosa così ridicola. Questo, in realtà, pone un problema di democrazia, prima ancora che di legittimità. Infatti il voto con candidato unico inficia la segretezza del voto stesso! E' la misura del livello democratico che qualche dirigente "vecchio" del partito ha ed è la prova provata che un rinnovamento è necessario.

Oggi, un dirigente del Pd torremaggiorese, diciamo il numero due o tre della "Corrente Matusalemme" (che pure non è un vecchio: un caso di masochismo politico?), scrive quelle frasi che ho riportato sopra.

A questo punto voglio sottoporre ai giovani del Pd il seguente quesito: ma a voi va bene che una classe dirigente vecchia e consunta dal troppo autocompiacimento vi tratti in questa maniera? Che questa componente vecchia del partito vi consideri non in grado di fare il segretario del Pd? Che la Corrente Matusalemme sostenga che nel Pd non ci sono giovani “di così grande talento” da fare il segretario del Pd?

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martedì, novembre 16, 2010

Quando l'arbitro non fa l'arbitro...

Paolo Campo torna sull'Assemblea del Pd torremaggiorese e fa autogol



Il segretario provinciale del Partito democratico Paolo Campo oggi ha sentito il bisogno d'intervenire ancora sull'assemblea-farsa del Pd torremaggiorese di venerdì scorso con dichiarazioni davvero improbabili, riferite da Teleradioerre. Ancora una volta questo arbitro ha dimostrato di non essere imparziale. Al posto di ringraziare Giovanni Balsamo per aver evitato di formalizzare col voto una spaccatura, che è nei fatti, ritirando la sua candidatura, insolentisce gli amici e compagni del Pd che hanno avuto l'unico torto di aver proposto un rinnovamento nel partito. U' Scazzamurrill' riprende alcuni virgolettati apparsi sul sito di Teleradioerre per rispondergli a tono.

Dice Campo: "Invito i compagni e gli amici di Torremaggiore a prendere atto degli esiti del congresso ed il neo segretario a porre in cima alla propria agenda la ricostruzione di un clima costruttivo e unitario, anche a sostegno dell'Amministrazione comunale".

Già da questo si capisce come o il segretario non ha capito nulla di quanto accaduto venerdì, o fa finta di non capire. Giovanni Balsamo, nel ritirare la sua candidatura, s'è congratulato per la nomina di Giuseppe Costantino a segretario. Mica ha mai messo in dubbio la legittimità dell'assemblea. Quindi quest'affermazione è infondata e capziosa. Anzi, verrebbe da chiedersi come mai tanta preoccupazione nel porre l'accento sulla legittimità dell'assemblea. Peraltro, non era neanche necessario che si votasse: non avremmo messo in discussione la segreteria di Costantino se non si fosse andati a un voto che, in assenza di una delle parti, era inutile e privo dei criteri minimi di controllo incrociato. Ma, comunque, la legittimità è già riconosciuta nel bel discorso di Balsamo, che u' Scazzamurrill' ha pubblicato ieri. Poi, certo, l'indisponibilità ad assumere incarichi esecutivi nel partito torremaggiorese va letta per quello che è: una non condivisione del progetto che è dietro la mozione che ha eletto Costantino, che si espliciterà nella nostra azione POLITICA nel partito per la costruzione del nuovo che tanto terrorizza chi venerdì voleva a tutti i costi una spaccatura formale e che probabilmente è rimasto deluso.

Poi, non si capisce perché Campo leghi la vicenda del partito a quella dell'Amministrazione comunale. Che c'entra l'Amministrazione comunale? E' bene che si sia chiari su queste cose, perché la logica del "dico e non dico" non è propria di un partito serio come il nostro. Ci spieghi, Campo, perché mette in mezzo l'Amministrazione comunale.

Comunque, anche per ribadire ancora una volta come stanno le cose, voglio tornare su quello che c'era in ballo venerdì. I sostenitori della mozione "6X" (SEI PER) hanno presentato un documento che aveva al suo centro il rinnovamento. Lo stesso Balsamo - lo ripeto - s'era candidato proponendo a Costantino un contestuale ritiro delle candidature per fare spazio a un giovane. Di fronte al rifiuto, al posto di andare a una spaccatura, Balsamo ha ritirato la candidatura. Per senso di responsabilità! E il segretario provinciale che fa? Al posto di dire "Grazie" a Balsamo e ai sostenitori della mozione, fa inutili a capziosi appelli senza senso alla "responsabilità individuale e collettiva". E il senso di responsabilità del segretario Campo dov'è andato a nascondersi?

Dice ancora Campo: "Dopo diversi incontri preparatori e l'attività di mediazione svolta anche dalla segreteria provinciale, la vicenda congressuale ha avuto il suo legittimo epilogo ed è su questo esito che bisognerà costruire la futura azione politica e programmatica del PD di Torremaggiore"

Qui il segretario provinciale prova a mettere una pezza rispetto al ruolo di parte che ha avuto in questa vicenda. Quale attività di mediazione? La linea di Campo è stata di parteggiare per una parte, mai una volta ha preso in considerazione le valutazioni della nostra parte. Il ruolo di mediazione della segreteria provinciale NON C'E' STATO. Un segretario provinciale dovrebbe essere "super partes" in una vicenda del genere. In questo caso, è stato molto di parte. Poteva scegliere due strade: lasciare che le cose si sistemassero a livello locale o inserirsi. Nel secondo caso, doveva essere arbitro, non giocatore. Non è stato equanime per niente e così ha tradito le aspettative di una parte consistente del Partito democratico. E ha spaccato il partito nei fatti. Solo il senso di responsabilità, ripeto, di Giovanni ha fatto sì che quella spaccatura non sia stata formalizzata.

Dice, ancora, Campo; "L'Amministrazione comunale, di cui siamo parte attiva e propositiva, attraversa una fase complessa della sua vita ed i cittadini contano sulla nostra capacità di portare a soluzione problemi e vertenze che ne bloccano lo sviluppo sociale ed economico. L'unità interna è un valore politico prezioso per il Partito Democratico ad ogni livello organizzativo che tutti noi abbiamo il dovere di contribuire ad affermare con l'ascolto e l'attenzione ai temi posti da chi la pensa diversamente da noi".

Ecco qua siamo a uno stantìo appello all'unità che, non praticandola in prima persona, si pretende dagli altri. Parla dell'ascolto, il segretario! E lui, quanto ha ascoltato noi? Il segretario del Pd torremaggiorese, per lui, doveva essere Costantino, punto e basta. Perché? Il problema non è Costantino, che è una degnissima persona e a lui va l'augurio di buon lavoro, anche se viste le condizioni sarà assai arduo. Piuttosto il problema è che, al posto che cercare unità per blindare il partito in vista delle elezioni politiche che saranno in primavera, si sta cercando di accompagnare un tentativo di Opa che alcuni vecchi settori della politica stanno provando a lanciare sul Pd torremaggiorese. Non so quanto Campo ne sia consapevole, ma le cose a u' Scazzamurrill' sembrano stare proprio così. Le tensioni, per esempio, nell'Idv dopo l'intervento insensato nel dibattito interno del Pd del suo segretario organizzativo (da cui s'è giustamente e lodevolmente dissociato l'unico consigliere comunale del partito, Nicola Nirchio) fanno pensare che qualcosa si sta muovendo.

Comunque, che u' Scazzamurrill' abbia ragione o no, di certo Campo, non cercando alcun punto di mediazione con la mozione "6PER" e cercando di imporre una linea incentrata sul recupero di vecchie logiche (e magari anche di qualche vecchia personalità) nel partito, a mio personalissimo parere non solo ha umiliato la voglia di fare di tanti militanti sinceri del Pd che volevano vedere uno scatto di coraggio del partito, ma ha umiliato il suo ruolo di segretario provinciale. Di questo, certamente, come iscitto al partito, u' Scazzamurrill' prende atto. Sarebbe il caso che ne prendesse atto pure lui.

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lunedì, novembre 15, 2010

Indebita ingerenza dell'Idv nel dibattito interno Pd

Il nuovo segretario, se c'è, batta un colpo



Come potete leggere nei commenti del post precedente, a rispondere al post di u' Scazzamurrill' sul congresso del Pd, è il segretario organizzativo dell'Idv. Questo è significativo, rinfocola il sospetto che un pezzo del Pd e un pezzo dell'Idv abbiano lanciato un'Opa sul partito per cercare di cacciare quanti in questi anni hanno tentato di portare avanti discorsi di rinnovamento. E' una convergenza esplicita, molto impressionante, su cui molti elettori ed esponenti dell'Idv prima di tutto dovrebbero interrogars: se una parte dell'Idv partecipa attivamente al dibattito interno del Pd, forse qualcuno nell'Idv dovrebbe allarmarsi e prendere posizione, no?

Non entro nel dettaglio della "lettera" del segretario organizzativo dell'Idv a u' Scazzamurrill'. Si commenta da sola. In privato gli ho già spiegato come la penso sul suo intervento e ne penso tutto il male possibile. Faccio notare che un dirigente di un partito alleato nella maggioranza, addirittura il segretario organizzativo, chiede a u' Scazzamurrill' di fare da "controllore" della giunta. Cioè, un semplice militante dovrebbe fare ciò che il partito che il segretario organizza, non mi pare proprio stia facendo in consiglio. Una sana contraddizione in termini e anche questa dovrebbe far riflettere sul livello di coesione interna anche di quel partito.

Ma andiamo al punto più grave di quella lettera. Un partito alleato interviene pesantemente nel dibattito interno di un altro partito, cercando di far pendere la bilancia da una parte piuttosto che da un'altra. Questo è inaccettabile. E qui si misura il nuovo segretario del Pd. In quella lettera c'è un'offesa vera a propria a Giovanni Balsamo, il candidato segretario che sabato per senso di responsabilità ha ritirato la candidatura, oltre che a tutta la componente che ha firmato le linee programmatiche di Giovanni. Il nuovo segretario del Pd, Giuseppe Costantino, intende tutelare la necessaria autonomia del partito? O subordinare lo spirito di appartenenza al partito a un opportunismo da quattro soldi? Tutelare l'autonomia del partito dovrebbe essere il primo compito del segretario d'un partito. Costantino, ora e subito, dimostri di essere il segretario del Pd respingendo pubblicamente l'indebita ingerenza dell'Idv. Altrimenti, che segretario è?

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Pd Torremaggiore, il vecchio che avanza

Paura del rinnovamento e arbitri di parte dietro la penosa vicenda della segreteria



Il Partito democratico cammina al passo del gambero. Sabato, nell'assemblea chiamata a eleggere il segretario, si è consumata una pericolosa frattura interna che difficilmente si potrà ricomporre. All'appuntamento si presentavano due candidati, entrambi persone degnissime e stimate: Giuseppe Costantino e Giovanni Balsamo.

Balsamo, espressione della componente di cui anche u' Scazzamurrill' fa parte, si era candidato sulla base di un documento programmatico - "6X" cioè "Sei per" - volto a costruire un rinnovamento. La stessa candidatura era per il rinnovamento. Infatti, aveva immediatamente proposto a Costantino di ritirare entrambi le candidature per convergere, in spirito unitario, su un giovane. La componente che ha candidato Costantino, a questa proposta, ha reagito come un'anguilla a cui buttino addosso il sale. Non sia mai! Un giovane segretario...per carità! E hanno preferito tentare di andare a un braccio di ferro.

In questo frangente s'è inserito anche il segretario provinciale Paolo Campo. Per l'ennesima volta, invece di assumere un ruolo "super partes" per aiutare il partito a ritrovare l'unità, s'è schierato contro il rinnovamento e per una delle parti. C'è da chiedere a questo punto quale sia il ruolo di questo segretario provinciale, già sonoramente battuto alle provinciali, a pochi mesi da cruciali elezioni politiche: rafforzare o indebolire il partito nel nostro territorio?

Morale della favola. La mia componente, per senso di responsabilità, non ha voluto formalizzare la spaccatura, andando a un voto. Balsamo ha ritirato la candidatura con un bel discorso, che u' Scazzamurrill' riporta di seguito. Tutta la componente ha abbandonato i lavori, per cui il segretario se l'è votato solo una parte del partito. E così, anche se formalmente ce l'ha, oggi il Pd ha un segretario che rappresenta solo una parte del partito.

Di questo risultato bisogna ringraziare quella parte del Pd che ha paura di cambiare, di rinnovare. E anche il segretario provinciale Campo, che ha dimostrato ancora una volta di essere un esponente politico incapace di unire, ma capace solo di dividere.

Di seguito il discorso di Balsamo.

"Care democratiche e democratici,

vi voglio parlare del Partito democratico , di cosa vorremmo che il partito democratico fosse, di cosa noi, firmatari del documento assembleare “6PER”, lotteremo per fare.

Già dal titolo il nostro documento indica una volontà costruttiva. 6PER, non CONTRO. E già questo dovrebbe far capire che l’atteggiamento col quale noi approcciamo questa fase difficile del nostro partito è un atteggiamento volto a creare, aggiungere, non diminuire, non distruggere.

Oggi abbiamo sotto gli occhi tutti la squallida fine che sta facendo il berlusconismo. Si apre nella politica italiana una fase del tutto nuova che il Pd deve saper affrontare con rinnovato SPIRITO UNITARIO.

Una condizione che, apparentemente, oggi non è soddisfatta né a livello locale né a livello nazionale. Ma su questo punto ritornerò tra poco.

Cosa ci insegna la fine del berlusconismo? Pensare che si tratti solo del tramonto di un uomo politico sarebbe limitativo. E’ un modo di intendere la politica che finisce. La politica incentrata sui personalismi, sul leaderismo, sull’individuo singolo che si pone sempre un passo avanti alla collettività. La politica del “ghe pensi mi’”, dell’”io, io, io!” di cui abbiamo anche autorevoli esempi a Torremaggiore.

Basta con i partiti che lavorano per i singoli, sono i singoli che devono mettersi a disposizione del partito. Un partito che non può solo essere un collettore di esigenze e di ambizioni dei singoli, da soddisfare a livello amministrativo. Noi vogliamo un partito POLITICO. POLITICO e PLURALE.

Vogliamo un partito che abbia progetti, che li persegua, che punti allo sviluppo d’un territorio sempre più abbandonato a se stesso. Un partito che si sieda ai tavoli amministrativi con le idee chiare su QUELLO che bisogna fare, non solo su quante e quali poltrone occupare. Vogliamo inoltre un partito in cui le decisioni partano dal basso, con lo strumento della democrazia partecipata e partecipativa.
Per fare tutto questo, non nascondiamocelo, bisogna cambiare e cambiare profondamente e seriamente. In queste ultime settimane e mesi troppe volte abbiamo sentito suonare vecchie campane, anche quando a suonarle era un campanaro nuovo o apparentemente nuovo.

Il rinnovamento per noi deve essere VERO, non solo di facciata. In questo senso, di fronte a un dibattito che si è attorcigliato attorno a un modo vecchio, personalistico di fare politica, per rilanciare il rinnovamento e per andare oltre, è nata la mia candidatura. Chi siede nel direttivo ricorderà che io, immediatamente, proposi a Giuseppe Costantino, verso il quale va naturalmente il mio apprezzamento e la mia stima, di ritirare entrambe le candidature per fare largo a un giovane. Questo perché, a nostro parere, soltanto un cambio di generazione permetterà di realizzare quel rinnovamento necessario a spazzare via quello che io chiamo il “berlusconismo di centrosinistra”, cioè quell’attitudine a usare il partito per le proprie, sia pur legittime, ambizioni personali.

Purtroppo Giuseppe non ha raccolto il mio invito. Ne prendiamo atto. C’è tuttavia un’espressione a cui io e coloro che hanno sottoscritto il mio programma, siamo affezionati. E’ l’espressione “senso di responsabilità”. NOI L’ABBIAMO. Ed essendo consapevoli che andare a un voto, uno contro uno, vuol dire comunque creare una divisione, una spaccatura, abbiamo deciso di evitarla. Per questo motivo RITIRO LA MIA CANDIDATURA.

Un ritiro che, sia chiaro, non è un passo indietro, ma un passo avanti. Perché noi il rinnovamento lo vogliamo e lo realizzeremo. E, per questo, svolgeremo una funzione nel partito di paziente, ma inesorabile costruzione del nuovo. LO faremo nella città, con l’azione politica e culturale. LO faremo nell’organismo politico del partito, il DIRETTIVO.

Non siamo invece disponibili, nessuno di noi, ad assumere incarichi esecutivi in segreteria. Il nuovo segretario ha il diritto e il dovere di amministrare il partito. Per questo gli diciamo “buona fortuna” e ci congratuliamo per la sua NOMINA.

Dal canto nostro, con umiltà, ci porremo al servizio di un’idea di partito, che è quella che vi ho espresso prima. E lo faremo SENZA SCONTI PER NESSUNO."

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giovedì, settembre 09, 2010

L'armistizio che verrà

Un'analisi degli ultimi sviluppi politici in rima



Piano piano già ritorna
un bel palpito d'amor
dopo pianti, urla e corna
tra Berlusca e il "traditor".

E Gianfranco il rinnegato
come dono d'amistà
al Caimano avrà donato
la sognata immunità.

Sarà stata la paura
di andare all'elezioni:
ora addio a lotta dura
e a sinistri creduloni.

S'avvicina l'armistizio,
Silvio premier rimarrà:
la pastetta è il loro vizio,
pure Bossi la farà.

E' finita quest'estate
cade morto il fogliame,
archiviate le scenate
si rivedono le trame.

Nel regime decadente
tra i servi e le lordure,
resta solo prepotente
il terror delle procure.

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martedì, settembre 07, 2010

Il Caimano insano cerca di mettere in mezzo Napolitano

L'assurda richiesta di Berlusconi e Bossi



La prima cosa che è venuta in mente a u' Scazzamurrill' leggendo che Berlusconi e Bossi intendono andare dal presidente della repubblica per chiedergli le dimissioni del presidente della camera Fini è stato: "E Napolitano che cazzo gli può fare?" Cioè: il Capo dello Stato non ha alcun potere per costringere il presidente della camera alle dimissioni, se pure volesse. D'altronde, esisterà pure nei regolamenti parlamentari un modo per mandare a casa il capo della camera bassa. Se non seguono questa procedura, probabilmente, è semplicemente perché non hanno i numeri. Cioè sono minoranza alla Camera. Quindi, una minoranza parlamentare va a chiedere al Presidente della Repubblica di fare un atto che il Presidente ovviamente non può fare. Perché?

L'impressione dello gnomo è che Berlusconi sia in un cul-de-sac. La partita non è se il governo proseguirà, ma chi lo farà cadere. Propagandisticamente, il Cavaliere ha bisogno (e ha sempre fatto così) di poter dire: "Io volevo governare, ma me l'hanno impedito". Fini, dal canto suo, oltre a non essere pronto alle elezioni ora, ha anche la necessità di ribaltare su Berlusconi la responsabilità della crisi di governo. Quindi domenica ha rilanciato la palla nel campo del Cavaliere. Il quale a questo punto cercherà di mettere in mezzo Napolitano. Al suo ovvio rifiuto di fare una cosa che non può fare, è probabile che proveranno a gettare la croce sul presidente della repubblica. Ovviamente, se questa è la linea, c''è da attendersi una campagnona di smerdamento del presidente e Berlusconi non è nuovo a questi metodi (lo fece già con Scalfaro). Si tratta, come potete immaginare, della strategia di un uomo alla disperazione, degli ultimi colpi di coda di un caimano che sta politicamente morendo. Colpi di coda che, però, possono fare ancora molto male.

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martedì, agosto 31, 2010

La lezione di Berlinguer

Una lezione che non si dovrebbe dimenticare...


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lunedì, agosto 23, 2010

La politica vecchia dei "quilodicoequilonego"

La coerenza politica non è una merce di scambio



Tutto un proliferare i manifesti di pseudo partiti inesistenti e di anonimi "comunisti" che tirano fuori la falce e il martello forse perché è andata delusa qualche mira assessorile. Quel nobile simbolo merita ben altro trattamento, ma evidentemente chi lo spolvera solo per i cazzi suoi non ce l'ha troppo a cuore!

Intanto, nessuno spiega quale motivo POLITICO avrebbe dovuto avere Ciancio per andare, come volevano lorsignori, con tre "indipendenti" resisi tali in maniera politicamente opportunistica solo dopo le elezioni. U' Scazzamurrill' ha provato a chiederlo ai sostenitori dell'accordo coi tre e ogni volta hanno evitato chirurgicamente di rispondere. Patetico, ma significativo. Perché ovviamente una riflessione s'impone. Non tanto su sigle spesso fantasiose (come il Movimento socialisti dauni, ma voi sapevate che esistevano? E dov'erano prima durante e dopo le elezioni?) o su sigle spuntate come i cavoli a merenda solo ora per puntare il dito, mentre erano scomparse da mesi e mesi.

Il problema vero è quell0 dell'irresponsabilità istituzionale, dell'incapacità di molti esponenti politici di agire in maniera politicamente coerente, scindendo la propria personalissima (legittima, per carità) ambizione politica dal dovere di fare squadra per reagire in maniera eccezionale a una situazione eccezionale. Come qualche consigliere comunale che, per primo, in sede partitica sottolineava (giustamente) la necessità di dover "inghiottire qualche rospo", ma che evidentemente sperava di far inghiottire il rospo agli altri e di far fare accordi, senza alcuna base programmatica, con gli "indipendenti". Non si può, non è corretto. Come non è corretto dare il via libera al voto in consiglio comunale un attimo prima, rispetto agli altri consiglieri che dicevano di essere pronti a chiedere al sindaco dimissioni irrevocabili e al sindaco di essere pronto a rassegnarle quelle dimissioni, e rendersi irreperibile al momento del voto. Per poi prendere le distanze con dichiarazioni pubbliche, ma solo dopo. E' la logica del "quilodicoequilonego" tipico di un modo di fare politica vecchissimo, che è stato la rovina di Torremaggiore negli ultimi 30 anni. E' evidente che questi atteggiamenti pesano e peseranno in futuro sulla credibilità di chi li ha messi in atto. Perché l'affidabilità politica è una "merce" importantissima. Perché rinnovamento vuol dire non solo rinnovare qualche faccetta, ma rinnovare il modo di fare politica. La politica dell'Ego, dell'"io, io, io" deve finire, perché la politica è il regno del "noi", non dell'"io".

Altrettanto vale per qualche coordinatore del Pd, che è andato ben oltre i limiti del proprio mandato, mettendo in campo ipotesi di accordo con i tre "indipendenti" in occasioni ufficiali, come gli incontri del coordinamento del centrosinistra, cosa che mai alcun direttivo aveva autorizzato a fare. Possibile che non sia stata loro spiegata la differenza tra il membro di un comitato di coordinamento, che ha una funziona solo tecnica, e il segretario politico di un partito? Possibile che costoro non abbiano compreso l'assurdità di una strategia di logoramento del sindaco e del Pd solo per fare un accordo che non avrebbe potuto mai avere alcuna base politica? Anche in questo caso, siamo di fronte a un modo di far politica vecchissimo e deleterio.

Le tre coalizioni che si sono sfidate nelle elezioni torremaggioresi hanno assunto un'importante responsabilità facendo un accordo programmatico: è stata una scelta coraggiosa, importante anche alla luce della situazione politica nazionale per la quale nessuno è certo di quello che accadrà da qui a pochi mesi. Gli attacchi violenti, gli insulti, le minacce arrivati in questi mesi al sindaco e a chi ha sostenuto le sue scelte (senza una parola di solidarietà da parte di qualche esponente del Pd prodigo di dichiarazioni quando si tratta di prendere le distanze, ma assai avaro quando si tratta di comportarsi da "compagno") sono la prova che hanno fatto una scelta coraggiosa. L'unica risposta che Ciancio, la sua giunta e coloro che hanno votato in Consiglio comunale l'accordo programmatico è fare, ognuno per quel che gli consta, atti concreti, portare risultati reali. I prossimi mesi saranno cruciali per capire se questi risultati ci saranno e su questo si dovrà misurare il giudizio sull'accordo programmatico e sul laboratorio politico che s'è creato a Torremaggiore. In ogni caso, chi ha adottato la strategia del "quilodicoequilonego" in questi mesi, ha già dimostrato la propria inaffidabilità politica. E questo, è evidente, deve avere conseguenze.

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domenica, agosto 01, 2010

Dedicato a...

A tutti quelli che in questi mesi hanno insultato u' Scazzamurrill', arrivando qualcuno anche a minacciarlo, perché volevano a tutti i costi che lo gnomo la smettesse di raccontare le cose come stanno sulla vicenda amministrativa torremaggiorese. A tutti questi insultatori, mestatori e intimidatori, U' Scazzamurrill' dedica un pregiato brano dell'immenso Eduardo De Filippo.


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venerdì, luglio 30, 2010

Passa l'accordo programmatico, smentiti i Nostradamus

Prova di responsabilità dei partiti da destra a sinistra



E alla fine, tutti i "profeti" che dicevano a u' Scazzamurrill' che (nell'ordine) aveva sbagliato tutto, che Ciancio avrebbe alla fine volente o nolente dovuto fare un'alleanza con i tre "indipendenti", che Ciancio avrebbe fatto il ribaltone, che addirittura davano la lista di chi avrebbe votato cosa, si sono dimostrati fallaci. Hanno sbagliato tutto. Mentre u' Scazzamurrill' che molto tranquillamente diceva che o si sarebbe fatto l'accordo programmatico-tecnico o ci sarebbero state le dimissioni e lo scioglimento del consiglio, ha avuto ragione. Alla faccia soprattutto di chi ha lanciato contro lo gnomo anche qualche allusiva minaccetta.

Vincenzo Ciancio s'è dimostrato di parola: ha fatto un accordo limpido su base programmatica con De Vita e Leccese. Il presidente del Consiglio comunale è andato al centrodestra nella persona di Zifaro. Vicepresidente è Mina Leccese. Tutto sommato è stata una scelta equilibrata: visto che il sindaco è di centrosinistra non era fuori dal mondo che il centrodestra ottenesse un ruolo di garanzia. Le linee programmatiche sono passate con soli quattro voti contrari - da quel che ho capito - cioè quelli di Monteleone e dei tre "indipendenti". Due consiglieri erano assenti (uno del Pd e uno dell'Udc). Hanno quindi votato a favore: Pdl, Pd, Idv, lista Mina per la città e Forza Torre. Sel non è rappresentata in consiglio comunale (ma resta elemento fondante e rilevante del centrosinistra, tanto più che in prospettiva i progetti vendoliani danno a quella formazione un ruolo importante). In questa cronaca possono esserci marginali errori sui numeri (ho appena avuto per telefono le notizie), ma in quel caso non si tratterebbe di differenze politicamente rilevanti. Con questo voto è stato sbugiardato completamente (basta guardare i dati suddescritti) chi dava per certo un ribaltone che il sindaco non aveva mai neanche lontanamente ventilato di fare.

Anzi, altro che ribaltone, c'è stato un allineamento su un profondo e importante senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche ufficiali. Parliamoci chiaro: una convergenza programmatica di questo tipo è un fatto unico e storico per Torremaggiore, probabilmente irripetibile . Questo da un lato pone grandi preoccupazioni, perché non sarà facile la tenuta (ma con un lavoro leale di tutti, ce la si può fare), dall'altro offre un'opportunità storica. Mentre quest'amministrazione di salute pubblica realizzerà il programma, infatti, i consiglieri avranno un ruolo importantissimo di stimolo e di controllo sui contenuti. Questa volta più che mai. Se sapranno svolgere intelligentemente questo ruolo, come hanno fatto stasera, potranno contribuire in maniera decisiva a realizzare fatti importanti per Torremaggiore.

Lo sblocco della situazione amministrativa, poi, offre un'altra succosa possibilità, a parere dello gnomo. La realizzazione di un accordo programmatico permette di dare una cornice entro la quale la politica torremaggiorese può ridisegnarsi in maniera da far crescere una nuova classe dirigente giovane e riorganizzarsi sulla base di valori e ideali che mettano definitivamnete in soffitta il trasformismo imperante che ha caratterizzato gli ultimi decadenti anni. Anche questo è un obiettivo ambizioso e difficile, ma vale la pena tentare. Sia nel centrosinistra, come farà u' Scazzamurrill', sia nel centrodestra, come ovviamente si spera facciano altri. Quindi, è ora di rimboccarsi tutti le maniche.

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martedì, luglio 27, 2010

La trombetta della menzogna

Ancora violenza verbale e minacce idiote allo gnomo



La strategia della maldicenza, dei trombettieri della menzogna, è sempre anche una politica delle minacce. Come quell'anonimo che scrive a u' Scazzamurrill' che "un mare di merda gli pioverà addosso", evidentemente se non si realizzeranno i piani suoi o di qualche suo amico o di qualche amico dell'amico. Cosa vuol dire questo? Ma semplice: che chi oggi minaccia (o fa minacciare) metterà in giro efficaci trombettieri per raccontare menzogne, bugie, per cercare di sporcare lo gnomo. E' un metodo mafioso: in Sicilia si chiama "mascariare". E lo farà (faranno), per carità. Chissà cosa inventeranno su u' Scazzamurrill'. Lo gnomo attende quasi divertito: si accomodino pure. C'è chi lo fa da decenni a Torremaggiore e usando il metodo della menzogna fatta scienza hanno devastato la politica in questo territorio.

Manca tuttavia un elemento ai calcoli di chi ha mandato questo tipo di minacce a u' Scazzamurrill'. Lo gnomo non deve niente a nessuno, non ha mai chiesto favori a nessun politico, non ha alcuna macchia e quindi tutte le menzogne che diranno saranno basate sul nulla. Evaporeranno nello spazio e nel tempo. Mentre la voglia dello gnomo di contrastare questi sistemi - clientelari e paramafiosi - alla fine verrà ancor più rinsaldata. Ci pensino bene prima di tentare di "mascariare" u' Scazzamurrill'. Perché alla fine, come spesso accade, certe volpi finiscono per fare bella mostra di se' in pellicceria.

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