Adesso dirò un paio di cose impopolari. E' tanto di moda affermare che questo governo ha "iniziato bene". E' tanto di moda, anche nel centrosinistra, lodare la decisione con cui il nuovo governo Berlusconi ha affrontato la questione dei rifiuti a Napoli e quella della sicurezza. Peccato che, in realtà, non si vadano a leggere i provvedimenti e non li si soppesi sulla bilancia dello stato di diritto e di quello che possono voler dire nel futuro.
U' Scazzamurrill' ha fatto cenno nello scorso intervento alla decisione di tagliare i finanziamenti per l'Authority alimentare a Foggia: un intervento leghista a favore di leghisti. Ma in realtà nel consiglio dei ministri di Napoli sono state prese decisioni gravissime, che avranno effetti nel foturo, come ha sottolineato in un importante articolo oggi su la Repubblica il professor Stefano Rodotà.
Il prestigioso costituzionalista sottolinea che i provvedimenti presi non devono essere sottovalutati, perché sono il segno di una "creazione d'un modello di governo della società che ha tutti i tratti della 'democrazia autoritaria': centralizzazione dei poteri, abbattimento delle garanzie, restrizioni di libertà e diritti, sostegno plebiscitario". Non si può prendere sotto gamba quanto sta accadendo. "Si affrontano questioni dell'oggi, ma si parla del futuro", spiega Rodotà. "Si coglie la società italiana in un momento di debolezza strutturale e si modificano le condizioni dell'agire politico. Si lancia un messaggio che rafforza i pregiudizi e diffonde la logica della mano dura: non sono un caso le aggressioni romane a immigrati e gay. Qui è la vera riforma istituzionale, qui il rischio di uno strisciante mutamento di regime".
A parlare non è un pericoloso estremista, ma un costituzionalista insigne, che è stato fino all'altro ieri il garante per la privacy. E quel che dice, nel lungo articolo, lo motiva spiegandone i dettagli. In particolare, Rodotà si sofferma sulla questione dei rifiuti a Napoli e delle norme sugli immigrati.
Il giurista afferma che con questi provvedimenti è nato un diritto "speciale" fondato "su una sostanziale sospensione delle garanzie costituzionali". Sulla crisi rifiuti, per esempio, oltre alla centralizzazione e alla militarizzazione di aree del territorio (le discariche), vengono creati nuovi reati, come quello di rendere "più difficoltoso" l'accesso ai siti "d'interesse strategico". Che vuol dire questo? Vuol dire che non si potrà manco manifestare là davanti, vuol dire che non viene più riconosciuto un diritto costituzionalmente riconosciuto. Attenzione, che le leggi valgono erga omnes.
Poi, tra le altre cose, con quel decreto sostanzialmente il governo centrale si arroga il diritto di scegliersi il giudice che deve decidere su di lui in caso di controversie. Viene così aggirato un articolo preciso della Costituzione, il 102, che vieta l'istituzione di giudici straordinari o speciali. E non è un articolo nato a caso, quello. Queste cose "degradano" la legalità costituzionale.
Invece, sulla questione immigrati si crea, al momento, non ancora un reato, ma un'aggravante. Si violano così principi di uguaglianza di fronte alla legge, stabiliti dalla Costituzione. Cioè: se sei un clandestino e rubi una mela sei più colpevole che se sei un italiano che ruba la mela. Attenzione, poi, che se passa l'idea del reato di immigrazione clandestina, salta il principio stesso di pena adeguata al reato.
Ma su questo gli stessi legislatori di destra si sono resi conto dello sconquasso che rischiano di creare. Cioè si sono resi conto che il ruolo sociale che hanno alcune categorie di questi immigrati, le badanti per gli anziani per intenderci, renderebbe una loro messa fuori legge in massa (visto che la maggior parte di queste è clandestina) un disastro per le famiglie italiane. Così, pensano di fare una discriminazione in positivo per le badanti. Ma, a quel punto, perché le badanti sì e le colf no? E perché no i marmisti, i lavoranti delle fattorie, i muratori? Clandestini sì, ma lavoratori pure loro. Ecco che, ancora una volta, si rischia d'introdurre discriminazioni assurde.
In conclusione, u' Scazzamurrill' si augura che l'opposizione del Partito democratico non si limiti a dare beneducati consigli da quattro soldi, ma abbia le palle anche di dire le cose che non vanno. Anche perché queste tendenze autoritarie si neutralizzano con l'attività politica dell'opposizione. Sennò si rischia che la gente di sinistra ceda alla disperazione di non vedere rappresentate le proprie istanze, e agisca nelle piazze. Da come ha cominciato, Veltroni mi pare che stia lasciando via libera al peggio del peggio della destra. Se continua così, perderà presto il controllo della situazione.
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