"Il Consiglio Comunale di Torremaggiore, riunitosi in data odierna (22 gennaio 2008 - ndr), in seduta straordinaria urgente, esprime a nome dell’intera cittadinanza la viva solidarietà al papa Benedetto XVI,..."
E partiamo da questo. Ma chi ha detto che tutta la cittadinanza di Torremaggiore intende esprimere solidarietà a un ATTO POLITICO della Chiesa di Roma, che ha deciso di annullare una visita solo per creare un'altra occasione per fare vittimismo mediatico? Ai consiglieri non bastava esprimere la solidarietà a nome del Consiglio di cui fanno parte, invece di pretendere d'interpretare le coscienze della cittadinanza intera, che potrebbero non essere tutte compatte al loro seguito?
"...per la forzata rinuncia a parlare all’Università “La Sapienza” di Roma, a causa delle contestazioni di una minoranza ideologizzata di professori e studenti che con il loro miserevole ed indigente comportamento laicista, oscurantista, arrogante ed intollerante, hanno fatto venire meno i presupposti per una accoglienza dignitosa e tranquilla del Pontefice all’inaugurazione dell’Anno Accademico, costretto a rinunciare per evitare il verificarsi di manifestazioni incresciose e disordini che potevano mettere a repentaglio l’incolumità e la sicurezza di altre persone e delle stesse forze dell’ordine."
La superfetazione di aggettivi pare un po' puerile, tipica di questo momento storico che manca di una classe dirigente, per cui si urla un po' di più per incidere là dove non s'arriva con le idee. Lascerei perdere sull'uso dell'aggettivo "indigente" che sembra invero fuori posto. Ma tutto il resto? Cosa vuol dire "accoglienza dignitosa e tranquilla"? Essere Papa dà di per sé il diritto ad avere il bagno d'applausi ovunque si vada? Si può attaccare il mondo scientifico, come il Papa fa spesso e volentieri, e pretendere di andare nella casa della Scienza a dettare legge senza che si alzi alcuna voce contraria? Esiste la libertà del Papa di parlare - e la usa a profusione, mi pare - ma esiste anche la libertà di chi non è d'accordo col Papa di dirlo ad alta voce. O si è liberi soltanto di applaudire e di fare "sì sì" con la testa a ogni cosa che il Papa dice?
"Un episodio che infanga ed umilia l’intera comunità nazionale, il mondo politico della cultura ed, in particolare, quello accademico italiano."
Che sciocchezza! Ammesso e non concesso che sia vergognoso non essere d'accordo con una visita del Papa, ma perché mai il disaccordo di alcuni esponenti dell'Accademia dovrebbe infangare tutta l'Accademia e l'intero Paese? Come dire: un torremaggiorese è pedofilo, tutti i torremaggioresi lo sono. E' una fesseria totale.
"Ciò è inaccettabile per un Paese democratico come l’Italia. Ha perso l’Italia del dialogo, della democrazia e della libertà di fronte all’intolleranza di una minoranza di ottusi laicisti,"
Ecco. I nostri consiglieri sembrano come quello che dice: "Smettila di dire parolacce, cazzo!" Dicono agli altri che sono intolleranti e contemporaneamente danno loro degli "ottusi". Bell'esempio di tolleranza.
"reduci dalle rovinose ideologie vetero-marxiste, anticlericali e liberiste, che animarono il movimento studentesco del ’68 e che in virtù di un falso progressismo, privo di etica e di valori, di una libertà senza limiti che conduce all’autodistruzione della stessa libertà, negano il valore del confronto tra culture, tra l’altro nel luogo della cultura per eccellenza che è l’Università, facendo venire meno l’alto principio condiviso di laicità che è principio di libertà di idee, di parola e di manifestazione del proprio pensiero."
Forse i signori consiglieri farebbero bene, non dico a fare un salto in quelle università che tanto paiono aborrire, ma quanto meno ad aprire un libro di storia. Allora cerchiamo di capirci: questi laicisti sono "reduci" delle rovinose ideologie vetero-marxiste secondo i pii consiglieri comunali. Ma che ne sapete voi, cari consiglieri? Avete letto il curriculum politico di tutti i firmatari della lettera dei 62 docenti? E poi, chi ha detto che i "vetero-marxisti" fossero necessariamente anticlericali? L'anticlericalismo nasce ben prima del marxismo e, al di là della questione della "religione oppio dei popoli", espressione sempre troppo poco approfondita di Carletto Marx, i comunisti in verità hanno sempre contribuito non poco a un buon livello di tolleranza con la Chiesa, come hanno avuto anche recentemente a dire importanti esponenti della gerarchia ecclesiastica. Che poi, questo vetero-marxismo animò "il movimento studentesco del '68" è un'affermazione un po' strana. Io sono molto critico con quel movimento, ma francamente che fosse vetero-marxista è una cacchiata bella e buona. Altrettanto che fosse anticlericale: quanti preti sessantottini ci sono stati, quanti cattolici sessantottini... Ma la PERLA vera è quell'aggettivo "liberiste". Cari consiglieri, se volete far politica, studiate! Almeno le dottrine della politica, le dovreste conoscere, sennò ci fate fare brutta figura. Ma come? In un documento ufficiale, che avrete diffuso a destra e manca, mi confondete "LIBERISTE" con "LIBERTARIE"! Tanto per capirci: liberISTI sono Casini, Berlusconi, Veltroni (pure lui!), Fini, Bossi, Reagan, Bush; liberTARI sono Pannella, Bonino, gli anarchici ecc. ecc.
"Si vuole affermare, oggi, un fondamentalismo laico mediante una interpretazione sbagliata e chiusa del concetto di laicità, per cui si pensa che la parola della fede, della religione non deve essere pronunciata negli spazi pubblici, anche quando l’intervento della Chiesa si riferisce a temi precisi che sono il rispetto della dignità della persona, la famiglia, la convivenza civile, l’etica pubblica, l’ordine sociale, la difesa della vita.
Il problema, invece, è capire come lo Stato laico, senza trasformarsi in Stato etico o confessionale e senza scadere nel laicismo, possa garantire non solo la libertà religiosa, ma il contributo della religione alla formazione e consolidamento del tessuto etico della società, con un atteggiamento di reciproco rispetto, autonomia e maturità."
Cari consiglieri, dite la parola FEDE quando e dove volete. Ma perché mai uno non dovrebbe avere il diritto di dire e pensare che la religione è e deve essere un fatto personale? Avete il diritto, grazie alla Costituzione, di dire quel che volete, di battervi per quel che volete. Ma non potete imporre il bavaglio a chi non la pensa come voi. Ora, mi spiegate perché quei docenti e quegli studenti non avevano il diritto di contestare la visita del Papa?
"È indegno che una università, “La Sapienza” di Roma, tra le più prestigiose del mondo, voluta dalla Chiesa, dal suo illustre predecessore Bonifacio VIII, non consenta al papa filosofo Benedetto XVI, onorato in tutto il mondo, il Capo della cristianità, il Capo dello Stato Vaticano, di onorare l’invito del Rettore della stessa Università "
E qui c'è la nota dolente della vicenda. La spiego in poche parole. Il rettore Guarini (discusso, anche perché implicato nella vicenda Concorsopoli) invita il Papa a tenere la Lectio Magistralis nell'inaugurazione dell'anno accademico. Un gruppo di studiosi scrive una lettera per protestare: l'inaugurazione dell'anno accademico è un momento in cui si butta giù il programma dell'università. Non può esere un capo religioso a "dare la linea" a un'istituzione accademica, scrivono i docenti. La lettera resta in un cassetto, finché nel momento più politicamente opportuno non viene tirata fuori per fare una sceneggiata da parte del rettore e da Oltretevere. Non male come strategia mediatica, con annesso e connesso un attacco al governo (assurdo, visto che Città del Vaticano è uno stato estero), che aveva garantito "al mille per cento" la sicurezza del Papa. Il capo della Cei Bagnasco, invece, dice che no, è stato il governo a sconsigliare. Controsmentita del governo: ma quando mai, avevamo garantito la sicurezza!
"...ed esporre personalmente l’illuminato pensiero cristiano, filosofico, scientifico, morale e sociale sul grande tema della pace e condanna della pena di morte nel mondo, mentre la stessa università dà ospitalità, onore e gloria, libertà di parola a tantissimi personaggi di ogni genere, dallo spettacolo alla moda, dalla politica all’economia e persino a ex terroristi ed ex brigatisti. È una vergogna! Un danno enorme per l’Italia e gli Italiani!"
Forse non ci siamo capiti. Una cosa è una laurea ad honorem, inopportuna e stupida, alla star del momento (peraltro tagliate da questo governo, in voga soprattutto nella scorsa legislatura), altra cosa è L'APERTURA DELL'ANNO ACCADEMICO. Sono cose diverse, sono momenti che hanno ruolo diverso.
"È l’ulteriore conferma di un Paese, l’Italia, in continua sofferenza, che perde continuamente stima e fiducia internazionale, a causa, soprattutto della ipocrisia e pigrizia delle istituzioni politiche e di governo che non sono riuscite, per tempo, ad evitare un episodio di intolleranza così grave che ci addolora come comunità nazionale e come liberali, cattolici, moderati, laici e mette in ombra la stessa laicità delle Istituzioni democratiche del nostro Paese."
E come dovevano impedirlo, di grazia? L'attacco al governo svela la meschina motivazione politica di questo pronunciamento del consiglio comunale. L'Università è libera e autonoma, il suo dibattito interno è sacro. Cosa doveva fare il governo? Doveva garantire la sicurezza e l'ha fatto. Il ministro dell'Interno Amato ha dichiarato che era garantita "al mille per cento", prima che il Papa l'annullasse. Poi, non è che poteva arrestare i 62 docenti solo perché avevano espresso un'opinione. Né poteva riempire di mazzate chiunque si trovasse nelle vicinanze dell'università quale possibile contestatore (ah, capisco che certi "liberal-cattolici-moderati-laici" preferiscono soluzioni nello stile del G8 di Genova). E infine non poteva costringere il Papa ad andare lo stesso alla Sapienza, quando ha deciso di non andare.
"Esprimiamo il nostro rammarico, sdegno e disappunto nei confronti di coloro che si sono resi protagonisti di questo ignobile gesto che infrange l’immagine dell’Italia e ribadiamo la solidarietà dell’intera comunità locale a Sua Santità Benedetto XVI, mentre continua il nostro impegno a difesa della democrazia, della libertà, della giustizia e della pace nel mondo".