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U' Scazzamurrill' appare all'improvviso. E' uno gnomo simpatico e dispettoso, che mangia solo frittelle e regala tarì, le antiche monete del Regno di Napoli, alle belle ragazze. Da tempo a Torremaggiore non si vedeva più. Ma oggi ha deciso di riapparire...

mercoledì, giugno 30, 2010

Con un piede dentro e uno fuori

La strana assenza del centrodestra al consiglio comunale di lunedì



Rassegnare le dimissioni è un atto nobile, importante, che marca un passaggio cruciale nell'adesione o meno a una posizione politica, quando si fa politica. Ci si può dimettere per tanti motivi: per protesta, per lasciar posto a qualcun altro, per tattica, perché ci si rende conto di essere inadeguati o di non avere più un ruolo specifico.

Lunedì, come tutti i torremaggioresi sanno, c'è stato un surreale consiglio comunale. Il centrodestra (che è maggioranza nelle sue multiformi articolazioni) non s'è presentato, facendo di fatto rimandare il voto sulla nuova giunta e sulla nuova presidenza del consiglio stesso. Come antefatto, a quanto dicono i beninformati, per i consiglieri di centrodestra c'è stato un passaggio da un notaio per mettere le firme sull'impegno a dimettersi. Pare che non tutti abbiano firmato.

Ora, questo comportamento è strano assai. In fondo il centrodestra a Torremaggiore aveva un modo semplicissimo per ottenere - se lo voleva - lo sciogliemento del consiglio comunale: votare contro le linee programmatiche del sindaco Vincenzo Ciancio, che a quel punto si sarebbe dovuto dimettere e, andando a casa, avrebbe sancito anche la fine della consiliatura. Ma non l'hanno fatto. Semplicemente non si sono presentati. Strano, stranissimo atteggiamento, no?

Due sono le possibilità: o questi ineffabili consiglieri andando da un notaio avevano una genuina volontà di porre termine a qualcosa che ritengono sbagliato. Oppure volevano mandare un segnale. E le due cose non sono conciliabili.

Nel primo caso, dovrebbero comportarsi di conseguenza e formalizzare le loro dimissioni, che non possono essere atto privato da depositare presso un notaio (come un contratto, un rogito o un testamento), ma un atto pubblico da presentare in consiglio. Quindi, se non condividono quel che accade, non hanno che da andare in consiglio dimissionari.

Ma se, come u' Scazzamurrill' pensa, quei consiglieri di centrodestra hanno voluto lanciare un messaggio, sia col passaggio dal notaio sia con l'assenza al consiglio, è bene che questo messaggio sia chiaro a tutti i torremaggioresi. Ed è evidente che, a parte la provocazione precedente, l'intento dei consiglieri di centrodestra era quello di lanciare un messaggio, sennò si sarebbero semplicemente dimessi o avrebbero fatto cadere il sindaco.

Qual è il messaggio? Non è difficile decodificarlo. Il messaggio è: caro sindaco, se te ne vieni con noi, facendo un bel ribaltone (ricordate? come fece il sindaco precedente), puoi amministrare, hai una maggioranza. Insomma, un amo gettato, un invito che però non rende giustizia al sindaco, il quale di fare ribaltoni non ne vuole proprio sapere. L'ha detto chiaro e tondo lunedì, a membri del centrosinistra che si sono riuniti dopo il consiglio comunale abortito: a fare ribaltoni non ci pensa nemmeno. D'altronde, chi conosce la lealtà di Vincenzo non ha mai preso neanche per un attimo in considerazione l'ipotesi . Solo chi non la conosce poteva scommettere su quest'idea balzana.

A questo punto, i consiglieri del centrodestra- quello ufficiale - devono fare una scelta senza sognare più impossibili capovolgimenti. O prendono atto che dare un'amministrazione alla città è importante e la smettono con questi giochini delle tre carte, o siano conseguenti e presentino le dimissioni: se hanno numeri sufficienti per sciogliere il consiglio, tutti a casa e si vota l'anno prossimo. E non c'è bisogno manco del notaio.

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mercoledì, giugno 23, 2010

Appello di Lettera22 contro la legge-bavaglio

U' Scazzamurrill' aderisce, il 9 luglio si parlerà solo del ddl vergogna



Lettera22, un'associazione di giornalisti nata in Italia nel 1993 agli albori della Rete e che ogni giorno fa del web la sua arena di notizie, invita tutte le forme associative di giornalismo ad aderire a questo appello inviando una mail all'indirizzo reteliberit@gmail.com e a pubblicarlo sulla propria testata.

Sarà un modo di contarci e di costruire una rete. L'appello è parte integrante di quello lanciato dalla Fnsi e dalle varie organizzazioni promotrici.

DIRE NO AL DDL ALFANO COL SILENZIO IN RETE

USCIRE DAL SOMMERSO DIFFUSO E DAR MAGGIOR FORZA
ALLA PROTESTA CONTRO LA LEGGE BAVAGLIO

A partire della manifestazione del 1 luglio, la protesta contro il ddl Alfano si protrarrà in forme e modi diversi: giornali e testate web listate a lutto e il giorno 9 giornata del silenzio. Pensiamo che sia importante anche l'adesione di quelle redazioni “sommerse”, spesso informali, che costituiscono l'informazione diffusa nel nostro Paese e che in gran parte viaggia sul web. Un mondo però che, proprio per questa sua specificità, spesso si astiene da queste forme di protesta.
Aderendo all'appello della Fnsi per il 1 luglio, listeremo a lutto i nostri siti e non pubblicheremo nulla il giorno 9 se non le nostre considerazioni sulla legge bavaglio. In questo modo sarà chiaro che anche realtà minori o poco conosciute, alternative e diversificate ma di qualità, sono buona parte della spina dorsale dell'informazione in Italia, dove non esistono solo grandi quotidiani o grandi reti televisive. La minaccia del ddl riguarda tutti e dunque anche chi non lavora in un giornale, non ha una posizione contrattualizzata, non si riconosce nel sindacato o non si sente rappresentato dalla protesta. Chi è meno tutelato di altri ma altrettanto colpit o nella sua dignità professionale e nella qualità del suo lavoro

Le adesioni

Lettera22 (www.lettera22.it)
Amisnet (http://amisnet.org)
Libera.Tv (www.libera.tv)
NTNN (www.ntnn.info)
SudestAsiatico (www.sudestasiatico.com)
Afgana (www.afgana.org)
Giornalismo partecipativo (http://www.gennarocarotenuto.it)
PeriodicoItaliano (http://www.periodicoitaliano.it)
InternoOtto (www.internootto.it)
BellizziNotizie (www.bellizzinotizie.blogspot.com)
Notiziario delle associazioni (www.notiziariodelleassociazioni.it)

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martedì, giugno 22, 2010

Come ci hanno reso "terroni"

Prino Aprile racconta la tesi di "Terroni" il suo splendido libro sul Mezzogiorno



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Torna il Condominio Pincopallo

La politica condominiale tra velenti e altre nefandezze



Nel Condominio Pincopallo succedono tante cose.

Succede che un ex amministratore di condominio va dal signor A e gli dice: ti propongo all'amministratore di condominio per fare il tecnico del condominio. Poi va dall'amministratore in carica e propone altri tecnici, il signor B o il signor B2. Solo che si ritrova come tecnico guardacaso proprio il signor A. Allora va a piangere in giro dicendo che il signor A sarebbe stato proposto da un altro ex vice amministratore di condominio. Pinocchione condominiale! (A proposito: chissà se il signor B o B2 o tutt'e due sanno che era andato a scomodare pure il signor A...)

Succede che quasi tutti vogliono avere un tecnico del condiminio amico loro, e se il Condominio dovesse avere tanti tecnici, avrebbe più tecnici che condomini. E allora s'incazzano con l'amministratore e lo insultano, ma non hanno la faccia di dire la verità agli altri condomini: che fanno tutto 'sto bordello per una poltrona in più. E' più facile far girare le voci, insultare dietro le spalle, per poi magari costringere l'amministratore condominiale a fare un'amministrazione condominiale sotto continuo ricatto.

Succede che ex amministratori di condominio ed ex tecnici di condominio attaccano e insultano l'amministratore di condominio, ma se devono farlo dimettere non lo fanno perché poi sanno che senza di lui nessuno gli può permettere di mettersi le fioriere davanti alla porta di casa loro. E il prossimo amministratore di condominio lo potranno fare tra un anno.

Succede che condomini vigliacchi lanciano ciabatte al grillo parlante che s'è messo sulla porta del vano caldaie. Solo che il grillo parlante è molto rapido, lo mancano sempre, e gli fa marameo e dice a tutti cosa succede davvero nel Condominio Pincopallo.

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sabato, giugno 19, 2010

Il sindaco rimanda la giunta, la partita è difficile

Continuano insulti e minacce a u' Scazzamurrill', che se ne fotte e non si piega



Continuano gli insulti e le velate minacce a u' Scazzamurrill'. Evidentemente qualche imbecille è convinto di far paura allo gnomo, di intimidirlo. Per costoro vale l'augurio fatto in un precedente post in rima. La quantità di livore di alcuni interventi fa certamente pensare a gente che ha interessi personali in ballo. Altrimenti, farebbero commenti con un tono anche passionale, ma non offensivo. La linea di non pubblicare offese, insulti e palesi falsità ovviamente continua e lo gnomo risparmia a chi legge la pena di constatare il livello di bassezza a cui alcuni concittadini arrivano.

Bene, come s'è visto, ieri Ciancio ha preferito buttare la palla in corner. E' evidente che c'è una difficoltà oggettiva, visto l'esito elettorale, a formare la giunta e a votare le cariche istituzionali. In troppi settori dello schieramento politico, a parere dello gnomo, stanno prevalendo logiche poltronistiche e non una logica del bene comune. Ma il fatto che, comunque, la partita sia ancora aperta è positivo. Tutti si rendono conto che un anno di commissario straordinario sarebbe un colpo pesante per l'economia di Torremaggiore.

Secondo lo gnomo, gli attori in campo devono chiedersi se un'intesa deve essere su punti programmatici o sulle poltrone. Se tutti sono d'accordo che l'intesa deve essere programmatica, allora devono mettere un punto su quanto accaduto negli ultimi giorni e voltare pagina. Perché tutta 'sta baraonda si sta facendo sulle poltrone e il povero Ciancio dal giorno dopo delle elezioni lo stanno strappando di qua e di là solo per una questione di maledettissime poltrone. E questo vale per il centrodestra ma anche per un pezzo di centrosinistra.

Allo gnomo pare che o tutti si mettono nell'ottica che bisogna aiutare il sindaco a trovare una soluzione oggettivamente difficile a causa dell'esito delle elezioni, facendo anche un passo indietro sulle poltrone e senza stare solo a puntare il dito, oppure meglio andare alle elezioni, certo tra un anno e con tutti i danni che comporterà il commissariamento all'economia torremaggiorese. Questo vale sia per il centrodestra che, ahinoi, per il centrosinistra. Quest'ultimo, tra l'altro, dovrebbe anche far partire un dibattito sulla sua identità e sui suoi profili per arrivare a una coesione interna che oggi non c'è.

Dal canto suo, se il centrodestra vuole contribuire a una stagione che può essere di costruzione condivisa per un futuro di sviluppo, deve però lanciare i suoi segnali. Fare delle scelte politiche e farle ora. Deve investire sul futuro, non cercare di mantenere degli equilibri interni che, come dimostra il flop del ballottaggio e la variegata composizione del consiglio comunale già dal giorno dopo del voto, non ci sono più se mai ci sono stati. Se dovesse anteporre al bene comune il tentativo - ormai già fallito in partenza - di mantenere un utopico equilibrio interno, rischia di diventare responsabile di una pesantissima debacle per l'intera Torremaggiore e di condannarsi a una condizione di minorità. De Vita, a mio parere, a questo punto deve usare una dote che certamente non gli manca: l'intelligenza politica.

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venerdì, giugno 18, 2010

L'ultimo metro, tra gli sciacalli

Oggi Consiglio comunale chiave, si capirà cosa ha deciso Ciancio. Messaggio a qualche furbacchione: "Tutte le volpi prima o poi finiscono in pellicceria"



Fra poche ore si riunisce il Consiglio comunale. Sono state settimane pesantissime, soprattutto per il sindaco Ciancio, ma anche per tutti quelli che per anni hanno lavorato per una svolta che non è banalmente un'alternanza destra-sinistra, ma una transizione dalla politica dei comitati d'affari alla politica per lo sviluppo del territorio. L'esito delle elezioni ha prodotto una situazione innaturale. Il sindaco ha scelto una strategia e l'ha portata fino a oggi coerentemente avanti: giunta tecnica e condivisione dei punti di programma con tutto l'arco politico.

La risposta del mondo politico torremaggiorese è stata, nel caso di alcuni esponenti collaborativa, nel caso di altri vergognosamente livorosa. Lo gnomo ha visto in questi ultimi tempi vecchie volpi aduse a ogni salto di schieramento pur di fare gli stracazzi propri ammannire lezioncine, denunciare "inciuci", lanciarsi con la bava alla bocca contro il sindaco che vorrebbe lasciare il loro culetto senza poltrona. Ha visto salti della quaglia preventivi. Ha sentito sussurri di malelingue professionali, impegnate a smerdare persone pulite e competenti. Ha anche subito qualche allusiva minaccetta paramafiosa. Insomma, è stata un'importante lezione anche per u' Scazzamurrill', che è uno gnomo umile: uno che sa che nella vita s'impara sempre.

Oggi Vincenzo presenterà forse la giunta. Sarà bella? Sarà brutta? U' Scazzamurrill' dirà dire come la pensa: qualunque cosa faccia venire travasi di bile alle vecchie volpi, va benissimo. In verità, qualche nome è girato. Uno di questi nomi, il professor Di Cesare per lo gnomo legittimerebbe qualunque giunta, essendo un tecnico di altissima levatura accademica, professionale e morale. Vedremo comunque stasera cosa succede e non è per niente detto che tutto sia così scontato. Certo: se Vincenzo non riuscisse a superare lo scoglio, sarebbe una sconfitta per le forze che vogliono un progresso di questa città. Tuttavia non sarebbe una vittoria per i comitati d'affari e per i livorosi malati di ossessione compulsiva da poltrona. Perché gli stracazzi loro, con un commissario ad acta, per un anno comunque non potranno farli. Peccato che anche i cittadini torremaggioresi onesti dovranno fare i conti con un comune che dovrà fare solo l'ordinaria amministrazione, con danni enormi per la città e per i progetti dei torremaggioresi.

Se fossi il sindaco, oggi mi presenterei con una giunta tutta mia, fottendomene di tutte queste pressioni e sgambetti. Parlerei direttamente ai cittadini, dicendo che ho un programma innovativo e condiviso da molti, a destra come a sinistra. Farei appello ai consiglieri comunali, chiedendo loro che decidano: o mi danno il via libera su quel programma con la mia giunta, o tutti a casa e si assumono la responsabilità, per una squallida questione di poltrone, di affidare il paese per un anno di commissario ad acta, che vista la gestione pessima dei bilanci degli anni passati rischia di essere un curatore fallimentare.

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mercoledì, giugno 16, 2010

Ode al vecchio affarista

Ci sono momenti in cui uno si deve sfogare. Succede anche a u' Scazzamurrill'. Quando qualche anonimo arriva a certe bassezze, beh, non si può più rispondere con il pacato ragionamento, ma bisogna usare il linguaggio dell'invettiva. Lo gnomo è pur sempre uno gnomo, quindi non poteva che lanciare i meritati insulti in maniera creativa. Si prega quindi di leggere questa "Ode al vecchio affarista" - destinata a un anonimo (ma non troppo, ché i messaggi si leggono bene in filigrana) che ha mandato uno schifoso commento allo gnomo - con lo spirito con cui si ascolterebbe una canzone satirica di Roberto Benigni (tipo: "Quando penso a Berlusconi") Fermo restando il fatto che Benigni è un genio, u' Scazzamurrill' un semplice gnometto di provincia.



Vecchio affarista bavoso,
fascista e un po' mafioso,
tu minacci, urli, sputazzi,
lanci insulti e intrallazzi.

Tu non parli, tu scorreggi,
e fai tanti, astuti magheggi
con mattoni, clientele, piloni,
tetti, ponti e carrozzoni.

Tu intaschi assai denari
sporchi, lerci e carbonari,
mentre il paese, soffocato,
resta sottosviluppato.

Dell'impiccio d'una coscienza
vorresti davvero fare senza,
ma ella c'è, si contorce, urla,
nella notte, severa, parla

Allora ti consoli untuoso
con un dire assai famoso:
perché pianger i miei mali?
tanto sono tutti uguali.

Peccato, stolto presuntuoso,
ricco, cattivo e un po' quaglioso
che uguali noi non siamo
anche se tutti respiriamo.

Tu per una stupida poltrona,
che sia ai vigili o all'annona
non esiti, puzzolente triglia
a metter in mezzo la famiglia.

Beh, zozzo stupido magnaccio
io ti auguro e alfin mi taccio:
che ti si torcan le budella
e possa annegar in cacarella!

Ti si secchi il pirolino,
ti si carii un canino!
Ti si squami nella rogna
quella bocca che è una fogna!

Per concluder l'invettiva,
ben meritata e creativa,
io ti auguro vivamente
di pigliarti un accidente!

P.s.: Quando lo gnomo parla di "vecchio" affarista non si riferisce necessariamente a un fatto anagrafico, ma a un modo di agire e ragionare. Comunque, visto che l'invettiva è diretta a una ben precisa persona - quella che ha mandato il commento di cui sopra a u' Scazzamurrill - lui sa bene di cosa lo gnomo parli.

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sabato, giugno 12, 2010

Poltrone&Poltroni

Scoperta una nuova malattia psichiatrica: la poltronite ossessiva


Poltrone, poltroncine, sgabelli e strapuntini. C'è un pezzo di politica torremaggiorese - che sta a destra e sta pure a sinistra - che pare ossessionata solo al posto dove poter appoggiar il florido culetto. E, intanto, se ne frega del fatto che il paese va a puttane e del fatto che, se si dovesse andare a un anno di commissariamento, si finirebbe per non avere voce in capitolo su un piffero di niente.

Tanto per capirci: appare ormai evidente che dovremo in qualche modo cercare di difendere l'ospedale. Perché, a quanto pare, proprio l'ospedale di Torremaggiore, assieme a quello di San Marco, dovrebbe venir chiuso. Allora: chi va a Bari o a Roma a sbattere i pugni e a proporre una qualche soluzione che non lasci questo territorio sostanzialmente senza sanità? Il commissario ad acta?

Una comunità che non ha la capacità di rappresentarsi è destinata a perdere. Allora, è ovvio che c'è solo una strada. Tutti devono fare un passo indietro, basta con le rivendicazioni a tutti costi solo per assicurarsi una carica, ma collaborazione all'unica opzione possibile, che è quella adottata dal sindaco: la giunta tecnica. Altrimenti, chi preferisce giocare allo sfascio, al tanto peggio tanto meglio, si assume una gravissima responsabilità di fronte ai nostri concittadini. E lo fa solo per la poltrona.

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giovedì, giugno 10, 2010

Senato approva la legge-bavaglio: vergogna!

Il governo incassa la fiducia sul ddl intercettazioni con 164 sì e 25 no. Il Pd non ha partecipato alla votazione



Sarà il 9 luglio la ''giornata del silenzio per la stampa italiana con lo sciopero generale contro il ddl intercettazioni''. Il segretario generale Fnsi, Franco Siddi: ''Dovrà coincidere con la giornata finale di discussione del ddl Alfano, quindi se sarà altrimenti cambieremo la data''.

Da domani in edicola giornali listati a lutto, manifestazioni davanti alle sedi istituzionali e una giornata di silenzio il 9 luglio. Queste le iniziative che la Federazione Nazionale della Stampa metterà in campo ''per significare con immeditatezza l'allarme grave che si pone non per questo o quel cittadino di destra di sinistra, ma per il corretto svolgersi del circuito democratico'' dopo il sì del Senato alla legge sulle intercettazioni.

''Abbiamo chiesto a editori e direttori - ha annunciato il segretario della FNSI, Franco Siddi, in piazza Navova dove durante la votazione al Senato si è tenuto un presidio contro la ''legge-bavaglio'' - di predisporre un impianto comune per la prima pagina in cui si segnali il corpo mortale inferto alla libertà. Se gli editori non ci staranno pubblicheremo noi a pagamento un necrologio perché sia chiaro l'allarme''. Siddi invita l'Italia ''a svegliarsi'' e ''bloccare questa legge prima che diventi definitiva'' perché ''espropria i cittadini di un bene inalienabile, il diritto a sapere''.

''Faremo manifestazioni dappertutto - ha aggiunto - non siamo ancora in grado di fare uno sciopero generale perché la legge sui servizi pubblici impone tempi e procedure''. Da oggi, comunque, i giornalisti sono invitati a ''manifestazioni più intense''.

''Sapevamo che siamo solo all'inizio di una battaglia per la libertà molto dura'', ha aggiunto Siddi che vede la necessità di ''impedire che si torni al regime del '25''. Per questo ''è molto importante la partecipazione del mondo dell'impresa e dell'editoria accanto a giornalisti e cittadini perché questa non è una battaglia tra destra e sinistra ma è una contrapposizione cercata per dividere l'Italia''. (ANSA)


DDL ALFANO: LIMITI E SANZIONI. COSÌ IL NUOVO TESTO
I PUNTI PRINCIPALI DEL DISEGNO DI LEGGE CON GLI EMENDAMENTI DEL RELATORE

- LIMITI: Intercettazioni possibili solo per i reati puniti con più di cinque anni (tra questi c'è anche la corruzione). I telefoni possono essere messi sotto controllo per 75 giorni al massimo. Se c'è necessità, vengono concessi altri tre giorni prorogabili di volta in volta con provvedimento del gip. Per i reati più gravi (mafia, terrorismo, omicidio ecc.) le intercettazioni sono possibili per 40 giorni, più altri venti prorogabili.

- DIVIETI E SANZIONI: Gli atti delle indagini in corso possono essere pubblicati non tra virgolette ma con un riassunto. Gli editori che li pubblicano in modo testuale rischiano fino a 300mila euro di multa. Le intercettazioni sono off limits per la stampa fino a conclusione delle indagini: per gli editori che sgarrano ci sono 300 mila euro di multa, che salgono a 450mila euro se si tratta di intercettazioni di persone estranee ai fatti. Colpiti anche i giornalisti: fino a 30 giorni di carcere o una sanzione fino a 10000 euro se pubblicano intercettazioni durante le indagini o atti coperti da segreto.

- CIMICI: niente più microfoni piazzati in casa o in auto per registrare le conversazioni degli indagati. Le 'cimici'' saranno consentite al massimo per tre giorni, prorogabili di altri tre.

- PM CIARLIERI: Se il responsabile dell'inchiesta passa alla stampa atti coperti dal segreto d'ufficio e semplicemente va in tv a parlare dell'inchiesta puo' essere sostituito dal capo del suo ufficio.

- PEDOFILIA: scompare la norma che eliminava l'obbligo di arresto per i reati di pedofilia di ''lieve entità ''

- NORMA TRANSITORIA: Le nuove regole si applicano ai processi in corso. Quindi, anche se erano già state autorizzate intercettazioni con le vecchie regole, dovrà essere applicato il tetto dei 75 giorni.

- RIPRESE: Sulle riprese tv per i processi decide il presidente della corte d'appello, che puo' autorizzarle anche se non c'è il consenso delle parti.

- IENE, STRISCIA, REPORT: le registrazione carpite di nascosto sono permesse ai giornalisti professionisti e pubblicisti.

- CLERO Se nelle intercettazioni finisce un sacerdote bisogna avvertire la diocesi; se l'intercettato è un vescovo il pm deve avvertire la segreteria di Stato vaticana. (ANSA)

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mercoledì, giugno 09, 2010

Quando le quaglie zompano corto...

Ciancio l'ha detto pubblicamente: accordi programmatici e giunta tecnica. E così farà.



Certo che a Torremaggiore esiste davvero uno strano metro di giudizio. Tre consiglieri comunali si sono indignati e hanno denunciato "manovre poco chiare" del sindaco per riuscire a far passare la giunta tecnica. I tre consiglieri in questione sono quelli che si sono costituiti in "gruppo indipendente autonomo". Che però è diventato indipendente e autonomo ancora prima di entrare in consiglio comunale, ché prima - durante le elezioni - indipendente e autonomo non era affatto. Strano, no? Hanno fatto uno zompetto, nel più puro stile della quaglia, già prima ancora che il consiglio venisse nominato. Lo zompo è risultato un po' corto però. E gli elettori di destra che li hanno votati saranno contentissimi di vederli "indipendenti e autonomi"!

Ciancio li ha lasciati con un palmo di naso. Certo, per il sindaco sarebbe stato semplicissimo dire "Venite quagliette care"...invece ha preferito fare un discorso pulito. Ha detto: convoco i capi delle altre coalizioni, troviamo un accordo su integrazioni al programma del centrosinistra e faccio una giunta tecnica. L'ha detto in tutte le sedi, facendo capire che i tre consiglieri potevano restare indipendentemente e autonomamente ininfluenti. La verità è che, sotto tutto questo livore dei tre consiglieri, c'è la profonda frustrazione di chi già assaporava il gusto di essere politicamente determinante, e invece si ritrova (politicamente) con un pugno di mosche in mano. Comunque si consolino i tre consiglieri: l'autonomia e l'indipendenza sono valori preziosi e preservarli è più importante che occupare una poltrona. O no?

Per quanto riguarda il Pd, che sta dimostrando comunque di essere un partito vero (con tutte le sue divisioni, con tutti i suoi problemi, ma con militanti e dirigenti che hanno senso d'appartenenza e non cambiano partito a ogni refolo di vento), oggi riunisce il suo direttivo nel quale il segretario dovrebbe formalizzare le dimissioni. Michele Tartaglia ha scritto negli sms mandati in giro che lascia perché l'incarico stava diventando incompatibile con gli impegni di lavoro. A lui va dato il plauso e il ringraziamento di tutto il partito. Qualcuno dice che oggi dovrebbe passare per Torremaggiore anche il segretario provinciale Paolo Campo. U' Scazzamurrill' immagina che lo farà per andare a mangiare i turcinell' di Magnatti. E solo per questo. Ne vale la pena.

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