Come regalare un sindaco
La geniale strategia del Pd: vincere la guerra e perdere la pace
E' proprio vero: cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia. Stesse persone, stesso ribaltone. E non resta che applaudire alla grande visione strategica messa in Campo da quel pezzo di Partito democratico che crede di essere sempre d'una spanna più furbo del resto del mondo. Questi geni della politica che, quando abbiamo chiesto il rinnovamento nel partito, hanno risposto con sberleffi.
Complimenti. Come con Di Pumpo, così con Ciancio, sono riusciti a far fermentare il terreno per un ribaltone. Adesso verranno a urlare, sputare veleno. Prego si accomodino, ma la sostanza è la stessa: il Pd ha messo fuori gioco una possibilità di giunta tecnica, per regalare al centrodestra la giunta politica. Mesi di veleno, insulti su chi - Marinelli e Russo - tentava disperatamente d'impedire che tutto questo avvenisse
Hanno raccontato in giro che Marinelli e Russo stavano per uscire dal partito, mentre proprio Marinelli e Russo hanno dimostrato - nonostante non condividano niente di questa strategia suicida e francamente idiota - coerenza politica (al proprio partito, ai propri elettori), seguendo la linea del partito oggi in consiglio, come erano andati – su richiesta del segretario del Pd - a firmare dal notaio per lo scioglimento del consiglio.
Nonostante la linea del Pd sia stata sciocca, Marinelli e Russo hanno dimostrato cosa vuol dire avere senso di responsabilità nei confronti di chi li ha eletti nelle liste di un partito. Ed è stato un rospo pesante da ingoiare. Oggi si dimostra che avevano ragione loro, non chi puntava allo scioglimento attraverso la prova di forza. Ed erano gli stessi chi, quando lo scioglimento veniva chiesto proprio da Marinelli e Russo, dicevano di no, perché puntavano a fare una giunta politica con gli indipendenti. Oggi, cari geni della politica, dov’erano gli indipendenti?
Su una cosa ha avuto ragione il consigliere indipendente Manzelli. Quando ha detto che il Pd all’inizio ha appoggiato la giunta tecnico-programmatica di Ciancio, ha sventolato una banale verità che a qualcuno scotta. Perché quel qualcuno, dopo, ha cominciato a sgambettarla, a tirarle coltellate alle spalle. Mentre nel partito si metteva in campo una linea autoritaria - e l'autorità, quando non si basa sull'autorevolezza, è vacua e stupida -, fuori del partito si facevano dichiarazioni roboanti che hanno spinto, lentamente ma inesorabilmente, Ciancio ell'abbraccio mortale della destra.
Non lo si doveva mettere in quella situazione. Ora il sindaco si trova di fronte a una scelta terribile. O va avanti con un ribaltone e a quel punto diventa il capro espiatorio della situazione, perché ogni giorno gli verrà ricordato che è stato indicato dal Pd come candidato sindaco, che è stato eletto coi voti del centrosinistra, che nei comizi ha detto delle cose che un ribaltone smentirebbe. O si dimette, avendo dato agli “strateghi” del Pd a Torremaggiore e Foggia una sonora lezione. Io spero per il suo futuro politico che scelga questa seconda strada.
Etichette: Amministrazione, Centrosinistra, Consiglio comunale
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