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U' Scazzamurrill' appare all'improvviso. E' uno gnomo simpatico e dispettoso, che mangia solo frittelle e regala tarì, le antiche monete del Regno di Napoli, alle belle ragazze. Da tempo a Torremaggiore non si vedeva più. Ma oggi ha deciso di riapparire...

venerdì, giugno 03, 2011

Paolo Campo come la Titina: lo cerco e non lo trovo...

Dov'è finito il querulo segretario provinciale, sempre pronto a dare ordini, di fronte al disastro torremaggiorese del Pd?

 
Io cerco Paolo Campo,
lo cerco e non lo trovo,
chissà dov'è finito,
chissà dove sarà...
lalalalala, lallà!


E sì. Io cerco Paolo Campo. Il segretario provinciale del Partito democratico che nelle scorse settimane è stato attivissimo a far pendere la bilancia verso quella parte del partito che ha fatto di tutto per creare le condizioni per un ribaltone a Torremaggiore, dicendo no a tutte le proposte che venivano dalla minoranza del Pd rappresentata in consiglio comunale da Marinelli e Russo. Ora che il ribaltone rischia di perfezionarsi (e ancora non accade solo per l'inaffidabilità di chi dovrebbe far parte di quella maggioranza), dov'è Paolo Campo? Perché non interviene con l'azione politica, che è quel che è richiesto a un leader politico?

E' facile dire sempre di no. Mandare avanti gli altri, per poi frenare da dietro se non si ottiene quel che si vuole in termini di posizionamento. Il punto è che, poi, di fronte alla prospettiva di cadere, non tutti sono consequenziali. C'è pure chi, in un mondo post-ideologico, si va a cercare una maggioranza diversa da quella che l'ha indicato e votato. E' successo con la precedente gestione Di Pumpo (che giustamente soprannominai Ribaltello). Rischia di accadere con l'attuale sindaco Ciancio. E il Pd non ha imparato niente: s'è ormai specializzato a far scappare sindaci eletti coi suoi voti.

A quel punto è comodissimo gridare al ribaltone, assolvendosi e giudicandosi gli unici "puri". Peccato che poi uno si chiede: ma è possibile che gli unici "puri" siamo noi? Non è che, per caso, in questo vittimismo ci sia un peccato originale, che è quello appunto d'aver creato le condizioni perché tutto ciò avvenisse? Io non credo che l'uomo sia fondamentalmente buono o cattivo in politica. Odio questa visione personalistica, perché la politica si costruisce attraverso scelte e linee politiche. Le ubbìe degli uomini emergono quando recede la politica.

Che la linea politica del Pd fosse sciagurata, inutile, capronesca, era chiaro a chiunque non fosse obnubilato dall'autoammirazione e dall'autocommiserazione. Prima la guerriglia, poi l'aperta guerra con manifesti e dichiarazioni unilaterali, puntando su una possibile giunta politica sostenuta dai tre indipendenti sulla cui affidabilità politica abbiamo potuto vedere nell'ultimo consiglio comunale. Era evidente a tutti che non poteva funzionare. L'unica via - se si voleva evitare di andare subito a elezioni, come per inciso noi chiedevamo - era quella imboccata all'inizio, su cui anche quella parte del Pd aveva dato un via libera (tra mille distinguo e mal di pancia): una giunta tecnico-programmatica che facesse alcune cose necessarie per il paese con il sostegno in consiglio comunale di tutte le forze di buona volontà.

Marinelli e Russo, con noi tutti della mozione per il rinnovamento del Pd, hanno fatto l'impossibile per cercare di creare le condizioni per la realizzazione di questa ipotesi, anche attraverso un allargamento della giunta a quattro. Proposte che il Pd ha rigettato perché qualcuno doveva vantarsi d'aver portato a Foggia la testa di Ciancio. Così, chi cercava di evitare questo disastro, s'è dovuto scontrare non solo con l'ostilità politica, ma addirittura con gli insulti personali, con il sospetto che volesse addirittura dichiararsi indipendente in consiglio per sostenere Ciancio. Un'orgia di maldicenze, poi smentita dai fatti: quando s'è votato Marinelli e Russo hanno rispettato la linea del partito, pur combattuta perché palesemente assurda. Si chiama correttezza politica, questa. Ma i grandi strateghi di questa Waterloo non lo riconosceranno mai.

Oggi quanto quella linea fosse disastrosa s'è dimostrato coi numeri in Consiglio comunale. I tre indipendenti non si sono presentati. E' evidente: hanno qualche specifico obiettivo politico che stanno probabilmente in queste ore cercando di conseguire. La "grande coalizione" a 10 che qualcuno si vantava d'aver creato nelle riunioni dei consiglieri comunali del Pd, è evaporata e a votare contro la fiducia sono rimasti solo i quattro del Pd e Mina Leccese. Peggio: s'è materializzato l'incubo di un nuovo ribaltone, di nuovi lunghi anni d'opposizione.

Solo un rinsavimento dell'ultimo istante potrebbe ancora impedire lo scempio. Rinsavimento vuol dire un cambiamento repentino di linea del partito e intervento con una proposta forte. Ma per fare questo, c'è bisogno di capacità di leadership. E cosa vuol dire leadership? Dare sempre ragione ai propri sottopancia locali? Fare gli autoritari, prescidendo dal fatto che, per essere autoritari, bisogna prima essere autorevoli e per essere autorevoli bisogna esercitare la capacità d'ascolto ancor più che quella di scelta? Leadership vuol dire anche essere in grado di far prevalere - col ragionamento e con l'azione - la prorpia idea in tutte le condizioni, anche le peggiori. Ecco, ora il Pd avrebbe ora bisogno di una leadership. Ma la leadership del Pd - il signor Campo, che d'ora in poi chiamerò "La Titina" - s'è squagliata. E così:

Io cerco Paolo Campo,
lo cerco e non lo trovo,
chissà dov'è finito,
chissà dove sarà...
lalalalala, lallà!

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martedì, maggio 31, 2011

Come regalare un sindaco

 La geniale strategia del Pd: vincere la guerra e perdere la pace


E' proprio vero: cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia. Stesse persone, stesso ribaltone. E non resta che applaudire alla grande visione strategica messa in Campo da quel pezzo di Partito democratico che crede di essere sempre d'una spanna più furbo del resto del mondo. Questi geni della politica che, quando abbiamo chiesto il rinnovamento nel partito, hanno risposto con sberleffi.

Complimenti. Come con Di Pumpo, così con Ciancio, sono riusciti a far fermentare il terreno per un ribaltone. Adesso verranno a urlare, sputare veleno. Prego si accomodino, ma la sostanza è la stessa: il Pd ha messo fuori gioco una possibilità di giunta tecnica, per regalare al centrodestra la giunta politica. Mesi di veleno, insulti su chi - Marinelli e Russo - tentava disperatamente d'impedire che tutto questo avvenisse

Hanno raccontato in giro che Marinelli e Russo stavano per uscire dal partito, mentre proprio Marinelli e Russo hanno dimostrato - nonostante non condividano niente di questa strategia suicida e francamente idiota - coerenza politica (al proprio partito, ai propri elettori), seguendo la linea del partito oggi in consiglio, come erano andati – su richiesta del segretario del Pd - a firmare dal notaio per lo scioglimento del consiglio.

Nonostante la linea del Pd sia stata sciocca, Marinelli e Russo hanno dimostrato cosa vuol dire avere senso di responsabilità nei confronti di chi li ha eletti nelle liste di un partito. Ed è stato un rospo pesante da ingoiare. Oggi si dimostra che avevano ragione loro, non chi puntava allo scioglimento attraverso la prova di forza. Ed erano gli stessi chi, quando lo scioglimento veniva chiesto proprio da Marinelli e Russo, dicevano di no, perché puntavano a fare una giunta politica con gli indipendenti. Oggi, cari geni della politica, dov’erano gli indipendenti?

Su una cosa ha avuto ragione il consigliere indipendente Manzelli. Quando ha detto che il Pd all’inizio ha appoggiato la giunta tecnico-programmatica di Ciancio, ha sventolato una banale verità che a qualcuno scotta. Perché quel qualcuno, dopo, ha cominciato a sgambettarla, a tirarle coltellate alle spalle. Mentre nel partito si metteva in campo una linea autoritaria - e l'autorità, quando non si basa sull'autorevolezza, è vacua e stupida -, fuori del partito si facevano dichiarazioni roboanti che hanno spinto, lentamente ma inesorabilmente, Ciancio ell'abbraccio mortale della destra.

Non lo si doveva mettere in quella situazione. Ora il sindaco si trova di fronte a una scelta terribile. O va avanti con un ribaltone e a quel punto diventa il capro espiatorio della situazione, perché ogni giorno gli verrà ricordato che è stato indicato dal Pd come candidato sindaco, che è stato eletto coi voti del centrosinistra, che nei comizi ha detto delle cose che un ribaltone smentirebbe. O si dimette, avendo dato agli “strateghi” del Pd a Torremaggiore e Foggia una sonora lezione. Io spero per il suo futuro politico che scelga questa seconda strada.

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venerdì, novembre 26, 2010

Dopo il Pd, la Corrente Matusalemme spacca il centrosinistra

Ancora una volta è dimostrato: sa soltanto dividere e distruggere



Complimenti! La geniale operazione, volta a fare l'Opa sul Partito democratico e condotta dalle immarcescibili menti politiche della "Corrente Matusalemme", ha ottenuto un altro grande risultato. Dopo aver spaccato il Pd, ha spaccato la coalizione di centrosinistra. Ieri sera s'è tenuta una riunione, pomposamente definita di centrosinistra, a cui hanno partecipato i rappresentanti di un pezzo di Pd, di un pezzo di Idv (non rappresentato in consiglio) e del tutto incomprensibilmente Sel (Filome', ma che ci facevate là?)

Mancavano Forza Torre, la lista Mina per la Città, la parte dell'Idv rappresentata in Consiglio comunale e non partecipe della Corrente Matusalemme e qualunque rappresentante della corrente "6X" del Pd, quella che ha chiesto il rinnovamento, di cui è un semplice militante anche u' Scazzamurrill'. Mancava anche il sindaco che, a quanto risulta a u' Scazzamurrill', non sarebbe stato neanche invitato. Strano, perché il segretario provinciale del Pd Paolo Campo, nel suo recente comunicato aveva scritto: "L’Amministrazione comunale, di cui siamo parte attiva e propositiva, attraversa una fase complessa della sua vita ed i cittadini contano sulla nostra capacità di portare a soluzione problemi e vertenze che ne bloccano lo sviluppo sociale ed economico". Ma, se il sindaco neanche lo invitano, come possono contribuire a portare a soluzione problemi e vertenze? Invitato o non invitato, la realtà è che chi ha voluto quella riunione i problemi per l'amministrazione (e per Torremaggiore) li vuole aumentare, non diminuire.

Sarebbe bene che Paolo Campo e chiunque abbia un minimo di raziocinio politico nel Pd anche a Torremaggiore rifletta seriamente sui danni che sta facendo aiutando la Corrente Matusalemme a fare l'Opa sul Pd. Perché quella vecchia classe politica, in decenni, a Torremaggiore, ha solo frantumato e distrutto. Possibilità di evitare la catastrofe ce ne sono ancora. Basterebbe solo avere l'intelligenza politica di mettere da parte ostilità e ambizioni personali e ragionare sui fatti. L'ultimo fatto è quello che u' Scazzamurrill' riporta in questo post: l'azione condotta da quella parte di vecchia politica spacca il Pd e spacca il centrosinistra, porta a sconfitta sicura in ogni caso. Chi deve prenderne atto, ne prenda atto e lavori con la parte che vuole il rinnovamento per dare una svolta alla politica torremaggiorese. Sennò ci risparmi tentativi pelosi di politicizzare la questione che, in realtà, è chiarissima: c'è chi lavora per il vecchio e chi per il nuovo, c'è chi lavora per spaccare e chi per unire, c'è la Corrente Matusalemme e ci sono quelli che s'oppongono a queste manovre di palazzo. Con un piede in due staffe non si può stare.

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lunedì, novembre 22, 2010

Pd, al potere la "Corrente Matusalemme"

Ecco come la pensa certa dirigenza: emerge qualche sprazzo di verità



"Ora, visto che il partito lo vivo intensamente da tanti anni, non sono riuscito ad individuare quale giovane avrebbe potuto avere le caratteristiche e la forza per gestire il PD in questo momento così difficile. E visto che voi avete parlato di rinnovamento ma l’unico candidato che avete proposto è Balsamo (che proprio giovane non è) possiamo sapere pubblicamente chi è questo fantomatico giovane di così grande talento che noi non abbaimo avuto l’intelligenza di notare???"

Questa fulminante frase l'ha scritta un dirigente del Partito democratico torremaggiorese che è tra quelli che hanno voluto imporre la candidatura di Giuseppe Costantino a segretario del partito, senza trattare per un segretario condiviso preso tra i giovani del partito. Dal momento che è un'estrapolazione da un discorso più lungo fatto da quel dirigente, che però vi risparmio perché poco interessante, tengo il riserbo sul nome del dirigente stesso.

Ora ricapitoliamo. Una componente del Pd, in vista dell'assemblea che doveva sancire l'elezione di un nuovo segretario, candidaGiuseppe Costantino e dice sostanzialmente: "O vi mangiate questa minestra o vi buttate dalla finestra". In questo, è spalleggiata dal segretario provinciale che s'intromette (anche questa volta) per far pendere la bilancia da una parte. Sullo sfondo, un'inedita coincidenza di posizioni tra pezzi del partito e pezzi di altri settori politici che apparentemente si vuole concretizzare in un'Opa - una scalata ostile - al Partito democratico. Con tutto il rispetto di Giuseppe Costantino, che è un'ottima persona, la proposta politica che c'è dietro, come minestra, è indigeribile.

In mancanza di una trattativa per avere un segretario condiviso, con Campo da Foggia che sente solo da un orecchio, la nostra componente decide di presentare una candidatura e lo fa con Giovanni Balsamo. E' un modo per non spaccare il partito, perché Balsamo la prima cosa che fa è chiedere nel direttivo a Costantino (e indirettamente alla componente che sta dietro Costantino) di ritirare la candidatura per convergere su un segretario condiviso preso tra i giovani del partito. Apriti cielo: c'è chi reagisce nel direttivo come un'anguilla a cui abbiano buttato il sale sulla pelle.

La componente che a questo punto si configura come anti-rinnovamento - che d'ora in poi chiameremo "Corrente Matusalemme" - vuole lo scontro. Noi ragioniamo: a che serve mettersi alla testa di un partito spaccato, probabilmente ingovernabile? A che serve formalizzare una frattura? Decidiamo di fare un passo. Giovanni annuncia il suo ritiro, con un discorso che tutti avete letto e che u' Scazzamurrill' ha pubblicato nella sua interezza. Dopodiché, tutta la nostra componente lascia i lavori. Evitando così la formalizzazione della spaccatura nel voto e anche che ci siano le intemperanze accadute in altri congressi del passato.

Nel discorso, Giovanni riconosce la segreteria di Costantino, a cui toccherebbe a questo punto cercare di unire il partito. Difficile, con tanti "berlusconi" di centrosinistra concentrati sull'IO e poco interessati al NOI, inteso come "noi democratici". Ma l'altra componente è così malfidata che va lo stesso a votare, con un candidato unico! Roba da Unione sovietica, anzi manco in Unione sovietica avrebbero fatto una cosa così ridicola. Questo, in realtà, pone un problema di democrazia, prima ancora che di legittimità. Infatti il voto con candidato unico inficia la segretezza del voto stesso! E' la misura del livello democratico che qualche dirigente "vecchio" del partito ha ed è la prova provata che un rinnovamento è necessario.

Oggi, un dirigente del Pd torremaggiorese, diciamo il numero due o tre della "Corrente Matusalemme" (che pure non è un vecchio: un caso di masochismo politico?), scrive quelle frasi che ho riportato sopra.

A questo punto voglio sottoporre ai giovani del Pd il seguente quesito: ma a voi va bene che una classe dirigente vecchia e consunta dal troppo autocompiacimento vi tratti in questa maniera? Che questa componente vecchia del partito vi consideri non in grado di fare il segretario del Pd? Che la Corrente Matusalemme sostenga che nel Pd non ci sono giovani “di così grande talento” da fare il segretario del Pd?

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lunedì, agosto 23, 2010

La politica vecchia dei "quilodicoequilonego"

La coerenza politica non è una merce di scambio



Tutto un proliferare i manifesti di pseudo partiti inesistenti e di anonimi "comunisti" che tirano fuori la falce e il martello forse perché è andata delusa qualche mira assessorile. Quel nobile simbolo merita ben altro trattamento, ma evidentemente chi lo spolvera solo per i cazzi suoi non ce l'ha troppo a cuore!

Intanto, nessuno spiega quale motivo POLITICO avrebbe dovuto avere Ciancio per andare, come volevano lorsignori, con tre "indipendenti" resisi tali in maniera politicamente opportunistica solo dopo le elezioni. U' Scazzamurrill' ha provato a chiederlo ai sostenitori dell'accordo coi tre e ogni volta hanno evitato chirurgicamente di rispondere. Patetico, ma significativo. Perché ovviamente una riflessione s'impone. Non tanto su sigle spesso fantasiose (come il Movimento socialisti dauni, ma voi sapevate che esistevano? E dov'erano prima durante e dopo le elezioni?) o su sigle spuntate come i cavoli a merenda solo ora per puntare il dito, mentre erano scomparse da mesi e mesi.

Il problema vero è quell0 dell'irresponsabilità istituzionale, dell'incapacità di molti esponenti politici di agire in maniera politicamente coerente, scindendo la propria personalissima (legittima, per carità) ambizione politica dal dovere di fare squadra per reagire in maniera eccezionale a una situazione eccezionale. Come qualche consigliere comunale che, per primo, in sede partitica sottolineava (giustamente) la necessità di dover "inghiottire qualche rospo", ma che evidentemente sperava di far inghiottire il rospo agli altri e di far fare accordi, senza alcuna base programmatica, con gli "indipendenti". Non si può, non è corretto. Come non è corretto dare il via libera al voto in consiglio comunale un attimo prima, rispetto agli altri consiglieri che dicevano di essere pronti a chiedere al sindaco dimissioni irrevocabili e al sindaco di essere pronto a rassegnarle quelle dimissioni, e rendersi irreperibile al momento del voto. Per poi prendere le distanze con dichiarazioni pubbliche, ma solo dopo. E' la logica del "quilodicoequilonego" tipico di un modo di fare politica vecchissimo, che è stato la rovina di Torremaggiore negli ultimi 30 anni. E' evidente che questi atteggiamenti pesano e peseranno in futuro sulla credibilità di chi li ha messi in atto. Perché l'affidabilità politica è una "merce" importantissima. Perché rinnovamento vuol dire non solo rinnovare qualche faccetta, ma rinnovare il modo di fare politica. La politica dell'Ego, dell'"io, io, io" deve finire, perché la politica è il regno del "noi", non dell'"io".

Altrettanto vale per qualche coordinatore del Pd, che è andato ben oltre i limiti del proprio mandato, mettendo in campo ipotesi di accordo con i tre "indipendenti" in occasioni ufficiali, come gli incontri del coordinamento del centrosinistra, cosa che mai alcun direttivo aveva autorizzato a fare. Possibile che non sia stata loro spiegata la differenza tra il membro di un comitato di coordinamento, che ha una funziona solo tecnica, e il segretario politico di un partito? Possibile che costoro non abbiano compreso l'assurdità di una strategia di logoramento del sindaco e del Pd solo per fare un accordo che non avrebbe potuto mai avere alcuna base politica? Anche in questo caso, siamo di fronte a un modo di far politica vecchissimo e deleterio.

Le tre coalizioni che si sono sfidate nelle elezioni torremaggioresi hanno assunto un'importante responsabilità facendo un accordo programmatico: è stata una scelta coraggiosa, importante anche alla luce della situazione politica nazionale per la quale nessuno è certo di quello che accadrà da qui a pochi mesi. Gli attacchi violenti, gli insulti, le minacce arrivati in questi mesi al sindaco e a chi ha sostenuto le sue scelte (senza una parola di solidarietà da parte di qualche esponente del Pd prodigo di dichiarazioni quando si tratta di prendere le distanze, ma assai avaro quando si tratta di comportarsi da "compagno") sono la prova che hanno fatto una scelta coraggiosa. L'unica risposta che Ciancio, la sua giunta e coloro che hanno votato in Consiglio comunale l'accordo programmatico è fare, ognuno per quel che gli consta, atti concreti, portare risultati reali. I prossimi mesi saranno cruciali per capire se questi risultati ci saranno e su questo si dovrà misurare il giudizio sull'accordo programmatico e sul laboratorio politico che s'è creato a Torremaggiore. In ogni caso, chi ha adottato la strategia del "quilodicoequilonego" in questi mesi, ha già dimostrato la propria inaffidabilità politica. E questo, è evidente, deve avere conseguenze.

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domenica, agosto 01, 2010

Dedicato a...

A tutti quelli che in questi mesi hanno insultato u' Scazzamurrill', arrivando qualcuno anche a minacciarlo, perché volevano a tutti i costi che lo gnomo la smettesse di raccontare le cose come stanno sulla vicenda amministrativa torremaggiorese. A tutti questi insultatori, mestatori e intimidatori, U' Scazzamurrill' dedica un pregiato brano dell'immenso Eduardo De Filippo.


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venerdì, luglio 30, 2010

Passa l'accordo programmatico, smentiti i Nostradamus

Prova di responsabilità dei partiti da destra a sinistra



E alla fine, tutti i "profeti" che dicevano a u' Scazzamurrill' che (nell'ordine) aveva sbagliato tutto, che Ciancio avrebbe alla fine volente o nolente dovuto fare un'alleanza con i tre "indipendenti", che Ciancio avrebbe fatto il ribaltone, che addirittura davano la lista di chi avrebbe votato cosa, si sono dimostrati fallaci. Hanno sbagliato tutto. Mentre u' Scazzamurrill' che molto tranquillamente diceva che o si sarebbe fatto l'accordo programmatico-tecnico o ci sarebbero state le dimissioni e lo scioglimento del consiglio, ha avuto ragione. Alla faccia soprattutto di chi ha lanciato contro lo gnomo anche qualche allusiva minaccetta.

Vincenzo Ciancio s'è dimostrato di parola: ha fatto un accordo limpido su base programmatica con De Vita e Leccese. Il presidente del Consiglio comunale è andato al centrodestra nella persona di Zifaro. Vicepresidente è Mina Leccese. Tutto sommato è stata una scelta equilibrata: visto che il sindaco è di centrosinistra non era fuori dal mondo che il centrodestra ottenesse un ruolo di garanzia. Le linee programmatiche sono passate con soli quattro voti contrari - da quel che ho capito - cioè quelli di Monteleone e dei tre "indipendenti". Due consiglieri erano assenti (uno del Pd e uno dell'Udc). Hanno quindi votato a favore: Pdl, Pd, Idv, lista Mina per la città e Forza Torre. Sel non è rappresentata in consiglio comunale (ma resta elemento fondante e rilevante del centrosinistra, tanto più che in prospettiva i progetti vendoliani danno a quella formazione un ruolo importante). In questa cronaca possono esserci marginali errori sui numeri (ho appena avuto per telefono le notizie), ma in quel caso non si tratterebbe di differenze politicamente rilevanti. Con questo voto è stato sbugiardato completamente (basta guardare i dati suddescritti) chi dava per certo un ribaltone che il sindaco non aveva mai neanche lontanamente ventilato di fare.

Anzi, altro che ribaltone, c'è stato un allineamento su un profondo e importante senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche ufficiali. Parliamoci chiaro: una convergenza programmatica di questo tipo è un fatto unico e storico per Torremaggiore, probabilmente irripetibile . Questo da un lato pone grandi preoccupazioni, perché non sarà facile la tenuta (ma con un lavoro leale di tutti, ce la si può fare), dall'altro offre un'opportunità storica. Mentre quest'amministrazione di salute pubblica realizzerà il programma, infatti, i consiglieri avranno un ruolo importantissimo di stimolo e di controllo sui contenuti. Questa volta più che mai. Se sapranno svolgere intelligentemente questo ruolo, come hanno fatto stasera, potranno contribuire in maniera decisiva a realizzare fatti importanti per Torremaggiore.

Lo sblocco della situazione amministrativa, poi, offre un'altra succosa possibilità, a parere dello gnomo. La realizzazione di un accordo programmatico permette di dare una cornice entro la quale la politica torremaggiorese può ridisegnarsi in maniera da far crescere una nuova classe dirigente giovane e riorganizzarsi sulla base di valori e ideali che mettano definitivamnete in soffitta il trasformismo imperante che ha caratterizzato gli ultimi decadenti anni. Anche questo è un obiettivo ambizioso e difficile, ma vale la pena tentare. Sia nel centrosinistra, come farà u' Scazzamurrill', sia nel centrodestra, come ovviamente si spera facciano altri. Quindi, è ora di rimboccarsi tutti le maniche.

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martedì, luglio 13, 2010

I tre "indipendenti", una falsa alternativa

Un trappolone in cui vorrebbero a tutti i costi far cadere il sindaco



Da settimane continua una pressione lobbistica su u' Scazzamurrill' per "convincerlo" che andare con i tre "indipendenti" sarebbe una scelta giusta. Lo gnomo immagina che sul sindaco la pressione sarà ben più forte. Queste pressioni, spesso esercitate con arroganza, non sono tuttavia mai convincenti per u' Scazzamurrill'. Questo per un motivo in particolare: non spiegano il perché uno si dovrebbe fidare di un gruppo di consiglieri che ha cambiato sponda immediatamente dopo le elezioni e qualcuno aveva cambiato anche prima delle elezioni in un inedito tentato zompo di ritorno.

Bene, u' Scazzamurrill' non è un dirigente di partito, non è un organo di partito, è uno che ragiona con la sua testa. Qualche volta bene, qualche altra volta male. Ma, quando ne fa prima di tutto una questione di credibilità e coerenza, ragiona non bene, benissimo. Come si può fare un accordo con chi ha dato ampia dimostrazione di avere una concezione della posizione politica, diciamo così, molto ondivaga? Quanto durerebbe un'alleanza con chi cambia schieramento a ogni soffio di vento? Lo gnomo lo sa: qualche mese, giusto per intercettare la prima finestra buona per le elezioni. E intanto tenere sotto schiaffo il sindaco, costretto a fare il "primo cittadino delle cerimonie" come qualche esponente del Pd ha elegantemente augurato a Vincenzo Ciancio. Il sindaco lo sa e certamente saprà comportarsi di conseguenza.

La verità è che l'alternativa dei tre "indipendenti" è una trappola bella e buona, in cui la preda (il sindaco) morirebbe lentamente, dibattendosi ma non riuscendo a fuggire. L'unica possibile via d'uscita - a parte le dimissioni, ovviamente - è l'accordo di natura istituzionale che il sindaco ha pervicacemente e generosamente cercato di perseguire. Ciancio quella porta l'ha lasciata aperta, spalancata a De Vita. Ora sta all'ex candidato sindaco del centrodestra di cogliere l'occasione per fare una scelta di generosità e intelligenza nei confronti della sua città. Tre giorni fa, in una riunione per coordinare le iniziative contro la chiusura del Pronto soccorso, De Vita c'era e ha detto cose sensate. Mancavano invece i sostenitori dell'accordo coi tre "indipendenti", che forse erano poco interessati a questo tipo di tematiche. Ecco, sulle cose concrete, Ciancio e De Vita possono tranquillamente sedere allo stesso tavolo. Perché non farlo sulla base dell'accordo programmatico a tre (Ciancio-Leccese-De Vita) che in fondo è già stato raggiunto?

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giovedì, luglio 01, 2010

La trombetta mendace

Cos'è un mandato? E chi dà il mandato al Sindaco? Una precisazione...



A Torremaggiore, come tutti ben sanno, ci stanno le trombette. Il trombettiere è un antico mestiere della politica locale, è un tizio che va in giro dicendo le cose dettate dal poteruncolo che, di volta in volta, deve accreditare delle boiate utili poi a farsi i cazzi propri. In questi due mesi, i trombettieri hanno suonato a pieni polmoni. L'ultimo motivetto recita così: "Il Sindaco ha avuto il MANDATO ad andare con i tre 'indipendenti'". Mo', al di là delle questioni specifiche e dei giudizi di merito, chiunque conosce un po' i fatti e usa un po' la testa sa che questa non può che essere una fesseria. Ma visto che 'sta boiata sta prendendo piede, u' Scazzamurrill' vuole fare alcune precisazioni TECNICHE.

Lunedì, dopo il patetico consiglio comunale abortito, s'è riunito il centrosinistra per fare col sindaco una valutazione della situazione e dare al sindaco indicazioni, consigli e quant'altro. Secondo i trombettieri in quella riunione il sindaco avrebbe ricevuto il MANDATO ad andare a trattare con i tre. Qualche trombettiere dice pure "a trattare preventivamente". Ma le cose non stanno così e manco potrebbero stare così.

In quella riunione, il sindaco ha ricevuto una serie d'indicazioni che vanno dal "dimettiti per davvero", al "dimettiti per finta", al "tratta coi tre", al "tratta solo con De Vita", al "tratta a 36o gradi e in caso dimettiti". Ora queste indicazioni e consigli non sono un MANDATO. Il Sindaco un mandato ce l'ha, ed è solo quello ricevuto dai cittadini quando l'hanno votato. I partiti, stante il sistema elettorale che prevede l'elezione diretta del primo cittadino, non possono vincolare il sindaco a un bel niente. Quindi, in quella riunione il Sindaco non poteva ricevere alcun mandato. Le scelte che farà, insomma, le farà mettendoci la sua faccia, non certo quella dei partiti, che al massimo possono decidere attraverso i loro organi competenti di non sostenerlo più. Ecco quindi sbugiardata la trombonata.

Ma allora, dirà il poco informato, u' Scazzamurrill' dice che in quella riunione nessuno aveva un mandato. Al tempo! Il Sindaco non poteva ricevere un mandato in quella riunione, e non l'ha ricevuto. Ma i rappresentanti di partito che stavano lì dentro un mandato ce l'avevano eccome. E qualcuno aveva mandati anche più stringentii degli altri. Faccio un esempio. Il Partito democratico, per dirne uno a caso (a caso?), non ha un segretario ma un coordinamento a tre e nessuno ha i poteri di un segretario (che in genere ha anche poteri d'indirizzo, ferma restando la fiducia degli organismi direttivi). Ora se uno di questi coordinatori avesse, per esempio, proposto di trattare (anche solo preventivamente) con i tre indipendenti, l'avrebbe fatto a titolo esclusivamente personale, visto che non esiste alcun voto del direttivo che preveda quella linea politica là. Se putacaso avesse parlato nella veste di membro del comitato di coordinamento, allora sarebbe andato molto oltre il suo mandato e dovrebbe rendere conto di un tale grave sconfinamento al direttivo del partito.

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mercoledì, giugno 30, 2010

Con un piede dentro e uno fuori

La strana assenza del centrodestra al consiglio comunale di lunedì



Rassegnare le dimissioni è un atto nobile, importante, che marca un passaggio cruciale nell'adesione o meno a una posizione politica, quando si fa politica. Ci si può dimettere per tanti motivi: per protesta, per lasciar posto a qualcun altro, per tattica, perché ci si rende conto di essere inadeguati o di non avere più un ruolo specifico.

Lunedì, come tutti i torremaggioresi sanno, c'è stato un surreale consiglio comunale. Il centrodestra (che è maggioranza nelle sue multiformi articolazioni) non s'è presentato, facendo di fatto rimandare il voto sulla nuova giunta e sulla nuova presidenza del consiglio stesso. Come antefatto, a quanto dicono i beninformati, per i consiglieri di centrodestra c'è stato un passaggio da un notaio per mettere le firme sull'impegno a dimettersi. Pare che non tutti abbiano firmato.

Ora, questo comportamento è strano assai. In fondo il centrodestra a Torremaggiore aveva un modo semplicissimo per ottenere - se lo voleva - lo sciogliemento del consiglio comunale: votare contro le linee programmatiche del sindaco Vincenzo Ciancio, che a quel punto si sarebbe dovuto dimettere e, andando a casa, avrebbe sancito anche la fine della consiliatura. Ma non l'hanno fatto. Semplicemente non si sono presentati. Strano, stranissimo atteggiamento, no?

Due sono le possibilità: o questi ineffabili consiglieri andando da un notaio avevano una genuina volontà di porre termine a qualcosa che ritengono sbagliato. Oppure volevano mandare un segnale. E le due cose non sono conciliabili.

Nel primo caso, dovrebbero comportarsi di conseguenza e formalizzare le loro dimissioni, che non possono essere atto privato da depositare presso un notaio (come un contratto, un rogito o un testamento), ma un atto pubblico da presentare in consiglio. Quindi, se non condividono quel che accade, non hanno che da andare in consiglio dimissionari.

Ma se, come u' Scazzamurrill' pensa, quei consiglieri di centrodestra hanno voluto lanciare un messaggio, sia col passaggio dal notaio sia con l'assenza al consiglio, è bene che questo messaggio sia chiaro a tutti i torremaggioresi. Ed è evidente che, a parte la provocazione precedente, l'intento dei consiglieri di centrodestra era quello di lanciare un messaggio, sennò si sarebbero semplicemente dimessi o avrebbero fatto cadere il sindaco.

Qual è il messaggio? Non è difficile decodificarlo. Il messaggio è: caro sindaco, se te ne vieni con noi, facendo un bel ribaltone (ricordate? come fece il sindaco precedente), puoi amministrare, hai una maggioranza. Insomma, un amo gettato, un invito che però non rende giustizia al sindaco, il quale di fare ribaltoni non ne vuole proprio sapere. L'ha detto chiaro e tondo lunedì, a membri del centrosinistra che si sono riuniti dopo il consiglio comunale abortito: a fare ribaltoni non ci pensa nemmeno. D'altronde, chi conosce la lealtà di Vincenzo non ha mai preso neanche per un attimo in considerazione l'ipotesi . Solo chi non la conosce poteva scommettere su quest'idea balzana.

A questo punto, i consiglieri del centrodestra- quello ufficiale - devono fare una scelta senza sognare più impossibili capovolgimenti. O prendono atto che dare un'amministrazione alla città è importante e la smettono con questi giochini delle tre carte, o siano conseguenti e presentino le dimissioni: se hanno numeri sufficienti per sciogliere il consiglio, tutti a casa e si vota l'anno prossimo. E non c'è bisogno manco del notaio.

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martedì, giugno 22, 2010

Torna il Condominio Pincopallo

La politica condominiale tra velenti e altre nefandezze



Nel Condominio Pincopallo succedono tante cose.

Succede che un ex amministratore di condominio va dal signor A e gli dice: ti propongo all'amministratore di condominio per fare il tecnico del condominio. Poi va dall'amministratore in carica e propone altri tecnici, il signor B o il signor B2. Solo che si ritrova come tecnico guardacaso proprio il signor A. Allora va a piangere in giro dicendo che il signor A sarebbe stato proposto da un altro ex vice amministratore di condominio. Pinocchione condominiale! (A proposito: chissà se il signor B o B2 o tutt'e due sanno che era andato a scomodare pure il signor A...)

Succede che quasi tutti vogliono avere un tecnico del condiminio amico loro, e se il Condominio dovesse avere tanti tecnici, avrebbe più tecnici che condomini. E allora s'incazzano con l'amministratore e lo insultano, ma non hanno la faccia di dire la verità agli altri condomini: che fanno tutto 'sto bordello per una poltrona in più. E' più facile far girare le voci, insultare dietro le spalle, per poi magari costringere l'amministratore condominiale a fare un'amministrazione condominiale sotto continuo ricatto.

Succede che ex amministratori di condominio ed ex tecnici di condominio attaccano e insultano l'amministratore di condominio, ma se devono farlo dimettere non lo fanno perché poi sanno che senza di lui nessuno gli può permettere di mettersi le fioriere davanti alla porta di casa loro. E il prossimo amministratore di condominio lo potranno fare tra un anno.

Succede che condomini vigliacchi lanciano ciabatte al grillo parlante che s'è messo sulla porta del vano caldaie. Solo che il grillo parlante è molto rapido, lo mancano sempre, e gli fa marameo e dice a tutti cosa succede davvero nel Condominio Pincopallo.

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sabato, giugno 19, 2010

Il sindaco rimanda la giunta, la partita è difficile

Continuano insulti e minacce a u' Scazzamurrill', che se ne fotte e non si piega



Continuano gli insulti e le velate minacce a u' Scazzamurrill'. Evidentemente qualche imbecille è convinto di far paura allo gnomo, di intimidirlo. Per costoro vale l'augurio fatto in un precedente post in rima. La quantità di livore di alcuni interventi fa certamente pensare a gente che ha interessi personali in ballo. Altrimenti, farebbero commenti con un tono anche passionale, ma non offensivo. La linea di non pubblicare offese, insulti e palesi falsità ovviamente continua e lo gnomo risparmia a chi legge la pena di constatare il livello di bassezza a cui alcuni concittadini arrivano.

Bene, come s'è visto, ieri Ciancio ha preferito buttare la palla in corner. E' evidente che c'è una difficoltà oggettiva, visto l'esito elettorale, a formare la giunta e a votare le cariche istituzionali. In troppi settori dello schieramento politico, a parere dello gnomo, stanno prevalendo logiche poltronistiche e non una logica del bene comune. Ma il fatto che, comunque, la partita sia ancora aperta è positivo. Tutti si rendono conto che un anno di commissario straordinario sarebbe un colpo pesante per l'economia di Torremaggiore.

Secondo lo gnomo, gli attori in campo devono chiedersi se un'intesa deve essere su punti programmatici o sulle poltrone. Se tutti sono d'accordo che l'intesa deve essere programmatica, allora devono mettere un punto su quanto accaduto negli ultimi giorni e voltare pagina. Perché tutta 'sta baraonda si sta facendo sulle poltrone e il povero Ciancio dal giorno dopo delle elezioni lo stanno strappando di qua e di là solo per una questione di maledettissime poltrone. E questo vale per il centrodestra ma anche per un pezzo di centrosinistra.

Allo gnomo pare che o tutti si mettono nell'ottica che bisogna aiutare il sindaco a trovare una soluzione oggettivamente difficile a causa dell'esito delle elezioni, facendo anche un passo indietro sulle poltrone e senza stare solo a puntare il dito, oppure meglio andare alle elezioni, certo tra un anno e con tutti i danni che comporterà il commissariamento all'economia torremaggiorese. Questo vale sia per il centrodestra che, ahinoi, per il centrosinistra. Quest'ultimo, tra l'altro, dovrebbe anche far partire un dibattito sulla sua identità e sui suoi profili per arrivare a una coesione interna che oggi non c'è.

Dal canto suo, se il centrodestra vuole contribuire a una stagione che può essere di costruzione condivisa per un futuro di sviluppo, deve però lanciare i suoi segnali. Fare delle scelte politiche e farle ora. Deve investire sul futuro, non cercare di mantenere degli equilibri interni che, come dimostra il flop del ballottaggio e la variegata composizione del consiglio comunale già dal giorno dopo del voto, non ci sono più se mai ci sono stati. Se dovesse anteporre al bene comune il tentativo - ormai già fallito in partenza - di mantenere un utopico equilibrio interno, rischia di diventare responsabile di una pesantissima debacle per l'intera Torremaggiore e di condannarsi a una condizione di minorità. De Vita, a mio parere, a questo punto deve usare una dote che certamente non gli manca: l'intelligenza politica.

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venerdì, giugno 18, 2010

L'ultimo metro, tra gli sciacalli

Oggi Consiglio comunale chiave, si capirà cosa ha deciso Ciancio. Messaggio a qualche furbacchione: "Tutte le volpi prima o poi finiscono in pellicceria"



Fra poche ore si riunisce il Consiglio comunale. Sono state settimane pesantissime, soprattutto per il sindaco Ciancio, ma anche per tutti quelli che per anni hanno lavorato per una svolta che non è banalmente un'alternanza destra-sinistra, ma una transizione dalla politica dei comitati d'affari alla politica per lo sviluppo del territorio. L'esito delle elezioni ha prodotto una situazione innaturale. Il sindaco ha scelto una strategia e l'ha portata fino a oggi coerentemente avanti: giunta tecnica e condivisione dei punti di programma con tutto l'arco politico.

La risposta del mondo politico torremaggiorese è stata, nel caso di alcuni esponenti collaborativa, nel caso di altri vergognosamente livorosa. Lo gnomo ha visto in questi ultimi tempi vecchie volpi aduse a ogni salto di schieramento pur di fare gli stracazzi propri ammannire lezioncine, denunciare "inciuci", lanciarsi con la bava alla bocca contro il sindaco che vorrebbe lasciare il loro culetto senza poltrona. Ha visto salti della quaglia preventivi. Ha sentito sussurri di malelingue professionali, impegnate a smerdare persone pulite e competenti. Ha anche subito qualche allusiva minaccetta paramafiosa. Insomma, è stata un'importante lezione anche per u' Scazzamurrill', che è uno gnomo umile: uno che sa che nella vita s'impara sempre.

Oggi Vincenzo presenterà forse la giunta. Sarà bella? Sarà brutta? U' Scazzamurrill' dirà dire come la pensa: qualunque cosa faccia venire travasi di bile alle vecchie volpi, va benissimo. In verità, qualche nome è girato. Uno di questi nomi, il professor Di Cesare per lo gnomo legittimerebbe qualunque giunta, essendo un tecnico di altissima levatura accademica, professionale e morale. Vedremo comunque stasera cosa succede e non è per niente detto che tutto sia così scontato. Certo: se Vincenzo non riuscisse a superare lo scoglio, sarebbe una sconfitta per le forze che vogliono un progresso di questa città. Tuttavia non sarebbe una vittoria per i comitati d'affari e per i livorosi malati di ossessione compulsiva da poltrona. Perché gli stracazzi loro, con un commissario ad acta, per un anno comunque non potranno farli. Peccato che anche i cittadini torremaggioresi onesti dovranno fare i conti con un comune che dovrà fare solo l'ordinaria amministrazione, con danni enormi per la città e per i progetti dei torremaggioresi.

Se fossi il sindaco, oggi mi presenterei con una giunta tutta mia, fottendomene di tutte queste pressioni e sgambetti. Parlerei direttamente ai cittadini, dicendo che ho un programma innovativo e condiviso da molti, a destra come a sinistra. Farei appello ai consiglieri comunali, chiedendo loro che decidano: o mi danno il via libera su quel programma con la mia giunta, o tutti a casa e si assumono la responsabilità, per una squallida questione di poltrone, di affidare il paese per un anno di commissario ad acta, che vista la gestione pessima dei bilanci degli anni passati rischia di essere un curatore fallimentare.

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mercoledì, giugno 16, 2010

Ode al vecchio affarista

Ci sono momenti in cui uno si deve sfogare. Succede anche a u' Scazzamurrill'. Quando qualche anonimo arriva a certe bassezze, beh, non si può più rispondere con il pacato ragionamento, ma bisogna usare il linguaggio dell'invettiva. Lo gnomo è pur sempre uno gnomo, quindi non poteva che lanciare i meritati insulti in maniera creativa. Si prega quindi di leggere questa "Ode al vecchio affarista" - destinata a un anonimo (ma non troppo, ché i messaggi si leggono bene in filigrana) che ha mandato uno schifoso commento allo gnomo - con lo spirito con cui si ascolterebbe una canzone satirica di Roberto Benigni (tipo: "Quando penso a Berlusconi") Fermo restando il fatto che Benigni è un genio, u' Scazzamurrill' un semplice gnometto di provincia.



Vecchio affarista bavoso,
fascista e un po' mafioso,
tu minacci, urli, sputazzi,
lanci insulti e intrallazzi.

Tu non parli, tu scorreggi,
e fai tanti, astuti magheggi
con mattoni, clientele, piloni,
tetti, ponti e carrozzoni.

Tu intaschi assai denari
sporchi, lerci e carbonari,
mentre il paese, soffocato,
resta sottosviluppato.

Dell'impiccio d'una coscienza
vorresti davvero fare senza,
ma ella c'è, si contorce, urla,
nella notte, severa, parla

Allora ti consoli untuoso
con un dire assai famoso:
perché pianger i miei mali?
tanto sono tutti uguali.

Peccato, stolto presuntuoso,
ricco, cattivo e un po' quaglioso
che uguali noi non siamo
anche se tutti respiriamo.

Tu per una stupida poltrona,
che sia ai vigili o all'annona
non esiti, puzzolente triglia
a metter in mezzo la famiglia.

Beh, zozzo stupido magnaccio
io ti auguro e alfin mi taccio:
che ti si torcan le budella
e possa annegar in cacarella!

Ti si secchi il pirolino,
ti si carii un canino!
Ti si squami nella rogna
quella bocca che è una fogna!

Per concluder l'invettiva,
ben meritata e creativa,
io ti auguro vivamente
di pigliarti un accidente!

P.s.: Quando lo gnomo parla di "vecchio" affarista non si riferisce necessariamente a un fatto anagrafico, ma a un modo di agire e ragionare. Comunque, visto che l'invettiva è diretta a una ben precisa persona - quella che ha mandato il commento di cui sopra a u' Scazzamurrill - lui sa bene di cosa lo gnomo parli.

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sabato, giugno 12, 2010

Poltrone&Poltroni

Scoperta una nuova malattia psichiatrica: la poltronite ossessiva


Poltrone, poltroncine, sgabelli e strapuntini. C'è un pezzo di politica torremaggiorese - che sta a destra e sta pure a sinistra - che pare ossessionata solo al posto dove poter appoggiar il florido culetto. E, intanto, se ne frega del fatto che il paese va a puttane e del fatto che, se si dovesse andare a un anno di commissariamento, si finirebbe per non avere voce in capitolo su un piffero di niente.

Tanto per capirci: appare ormai evidente che dovremo in qualche modo cercare di difendere l'ospedale. Perché, a quanto pare, proprio l'ospedale di Torremaggiore, assieme a quello di San Marco, dovrebbe venir chiuso. Allora: chi va a Bari o a Roma a sbattere i pugni e a proporre una qualche soluzione che non lasci questo territorio sostanzialmente senza sanità? Il commissario ad acta?

Una comunità che non ha la capacità di rappresentarsi è destinata a perdere. Allora, è ovvio che c'è solo una strada. Tutti devono fare un passo indietro, basta con le rivendicazioni a tutti costi solo per assicurarsi una carica, ma collaborazione all'unica opzione possibile, che è quella adottata dal sindaco: la giunta tecnica. Altrimenti, chi preferisce giocare allo sfascio, al tanto peggio tanto meglio, si assume una gravissima responsabilità di fronte ai nostri concittadini. E lo fa solo per la poltrona.

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mercoledì, giugno 09, 2010

Quando le quaglie zompano corto...

Ciancio l'ha detto pubblicamente: accordi programmatici e giunta tecnica. E così farà.



Certo che a Torremaggiore esiste davvero uno strano metro di giudizio. Tre consiglieri comunali si sono indignati e hanno denunciato "manovre poco chiare" del sindaco per riuscire a far passare la giunta tecnica. I tre consiglieri in questione sono quelli che si sono costituiti in "gruppo indipendente autonomo". Che però è diventato indipendente e autonomo ancora prima di entrare in consiglio comunale, ché prima - durante le elezioni - indipendente e autonomo non era affatto. Strano, no? Hanno fatto uno zompetto, nel più puro stile della quaglia, già prima ancora che il consiglio venisse nominato. Lo zompo è risultato un po' corto però. E gli elettori di destra che li hanno votati saranno contentissimi di vederli "indipendenti e autonomi"!

Ciancio li ha lasciati con un palmo di naso. Certo, per il sindaco sarebbe stato semplicissimo dire "Venite quagliette care"...invece ha preferito fare un discorso pulito. Ha detto: convoco i capi delle altre coalizioni, troviamo un accordo su integrazioni al programma del centrosinistra e faccio una giunta tecnica. L'ha detto in tutte le sedi, facendo capire che i tre consiglieri potevano restare indipendentemente e autonomamente ininfluenti. La verità è che, sotto tutto questo livore dei tre consiglieri, c'è la profonda frustrazione di chi già assaporava il gusto di essere politicamente determinante, e invece si ritrova (politicamente) con un pugno di mosche in mano. Comunque si consolino i tre consiglieri: l'autonomia e l'indipendenza sono valori preziosi e preservarli è più importante che occupare una poltrona. O no?

Per quanto riguarda il Pd, che sta dimostrando comunque di essere un partito vero (con tutte le sue divisioni, con tutti i suoi problemi, ma con militanti e dirigenti che hanno senso d'appartenenza e non cambiano partito a ogni refolo di vento), oggi riunisce il suo direttivo nel quale il segretario dovrebbe formalizzare le dimissioni. Michele Tartaglia ha scritto negli sms mandati in giro che lascia perché l'incarico stava diventando incompatibile con gli impegni di lavoro. A lui va dato il plauso e il ringraziamento di tutto il partito. Qualcuno dice che oggi dovrebbe passare per Torremaggiore anche il segretario provinciale Paolo Campo. U' Scazzamurrill' immagina che lo farà per andare a mangiare i turcinell' di Magnatti. E solo per questo. Ne vale la pena.

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lunedì, maggio 31, 2010

Ciancio va avanti: farà giunta tecnica di alto profilo

Bella prova di democrazia con un Consiglio comunale all'aperto e diffuso in streaming



Una bella risposta ai soliti spargitori di veleni che da 20 anni, a Torremaggiore, continuano a fare i cazzi loro attraverso lea diffusione ad arte di bugie. Il consiglio comunale di sabato, all'aperto e in "streaming", è stata una bella prova di democrazia e trasparenza da parte di tutti. Da parte del sindaco Vincenzo Ciancio, che ha ribadito chiaro e tondo quanto ha detto più volte (e u' Scazzamurrill' scrive dal giorno dopo dalle elezioni), da parte del centrosinistra, da parte del centro e da parte del centrodestra.

Tutti hanno ribadito: senza inciuci, bisogna misurarsi sui programmi, su quello che dobbiamo fare. Ed è un bel passo avanti, visto che finora a Torremaggiore negli ultimi decenni le giunte si sono sempre fatte e disfatte sulle poltrone, fottendosene del programmi. Infatti, i poltronai più bavosi stanno rodendosi il sederino in maniera rabbiosa (a proposito: è troppo "politichese" questo linguaggio?)

Adesso la speranza, da parte di tutti, è quella che alle parole di questo bellissimo esordio del nuovo Consiglio comunale, seguano i fatti. Vincenzo dovrà avere la capacità di presentare una giunta tecnica "di alto profilo" come ha detto più volte. I partiti dovranno avere la capacità di fare un passo indietro sulla questione delle poltrone e un passo avanti su quello dei programmi. Il Consiglio comunale avrà una responsabilità - come ha giustamente detto Enzo Quaranta - particolarmente marcata nella valutazione di provvedimenti e progetti che saranno portati dal sindaco e dall'amministrazione.

Lo gnomo, infine, vuole lanciare un pensiero al segretario del Pd Michele Tartaglia che s'è dimesso per motivi di lavoro. A lui un ringraziamento non formale, da militante, per il lavoro svolto.

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mercoledì, maggio 12, 2010

Consultorio familiare, una prima parziale vittoria

U' Scazzamurrill' riceve questa notizia dall'Anonimorosa e la pubblica volentieri



"
Questa mattina a Bari Il Comitato di Difesa del Consultorio familiare di Torremaggiore (Filomena Cordone, Matteo Marolla, Rossella Macchiarola, il consigliere comunale Nicola Nirchio) con il Sindaco Ciancio ed altri Amministratori delle Province di Lecce, Bari e Foggia, siamo stati ricevuti dall'Assessore Fiore che ha accolto i rilievi critici fatti al piano di riordino dei Consultori Familiari ed ha annunciato la sospensione dell'efficacia della DGR 735/10. Il piano quindi è sospeso in attesa di uno studio più approfondito ed aggiornato del territorio attraverso rilevazioni da farsi direttamente con i Sindaci e le ASL, sulla base dell'acquisizione di maggiori dati sul funzionamento e i requisiti di idoneità . Questo ci fa fare un sospiro di sollievo perchè sapremo difendere bene la nostra struttura e dimostremo di avere i requisiti di idoenità richiesti.

Tutti erano informati del piano di riordino dei consultori, intendo i Consiglieri Regionali e i Direttori delle ASL e anche i Sindaci, fuorchè i cittadini interessati. Ognuno si è protetto il suo territorio e noi di Torremaggiore siamo rimasti orfani e abbandonati. Con coraggio abbiamo protestato, senza paura di farci un autogol, come molti maligni avevano pensato. L'Ass. Fiore ha riconosciuto che possono esserci stati degli errori durante i sopralluoghi e attraverso le informazioni parziali o insufficienti avute. Per noi questo risultato è buono perchè rimette in discussione gli assetti e riapre la strada al dialogo e ad una razionalizzazione più oculata e meno punitiva nei riguardi di tutti. Resta il dramma della compatibilità tra strutture sanitarie e risorse finanziare insufficienti, tra strutture funzionanti e strutture dove la partecipazione degli utenti registra passività che non giustificano i costi di gestione. Il nostro punto di vista è che i C.F. devono essere rilanciati e ripubblicizzati come servizi utili alle comunità, devono essere messe in atto strategie di accoglienza e accompagnamento delle donne, delle giovani, delle famiglie, dei minori. Per cui anche il nostro C.F. dovrà avere uno slancio di attività ed essere maggiormente riconoscibile sul territorio.

Sono strumentali e poco oneste le osservazioni di chi pensa che chi ha votato Vendola non debba poter criticare le scelte e i provvedimenti che a volte possono essere poco chiare o produrre risultati, ai nostri occhi, iniqui. Il coraggio e la coerenza sta proprio nel riconoscere gli errori e combatterli. E comunque impariamo da questo episodio a difendere la nostra Città e i nostri servizi senza vigliaccherie e atteggiamenti disfattisti. La cittadinanza è civiltà, prima di tutto.

Anonimorosa"

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martedì, maggio 11, 2010

Vincenzo interviene a difesa del consultorio

Il sindaco Vincenzo Ciancio è intervenuto sulla vicenda del consultorio scrivendo un'opportuna lettera a Vendola. Ecco di seguito la lettera inviata dal sindaco Vincenzo Ciancio a difesa del Consultorio di Torremaggiore



Al Presidente della Giunta Regionale
Dott. Nichi Vendola

All’Assessore alla Solidarietà
Dott.ssa Elena Gentile

All’Assessore alle Politiche della Salute
Prof. Tommaso Fiore

Al Direttore Generale dell’ASL FG
Dott. Ruggero Castrignanò


Oggetto: Rilievi critici alla Deliberazione della Giunta Regionale 15 marzo 2010 , n.735.
Richiesta di ripristino Consultorio Familiare di Torremaggiore declassato a “Punto di
Accoglienza “ per effetto della DGR n.405 del 17 marzo 2009.” Approvazione Progetto di
riorganizzazione della rete consultoriale pugliese”.

In riferimento alle Deliberazioni richiamate in oggetto, duole constatare che il Consultorio Familiare di Torremaggiore dell’ASL FG non è più tale , ma “Punto di Accoglienza”.
Dopo ben 34 anni di attività documentata , a Torremaggiore scompare il Consultorio Familiare , ma apre un Punto di Accoglienza che “ può continuare ad essere presente sul territorio in modo funzionale e utile per la popolazione, rappresentando un vero e proprio front – office periferico”.
Ciò è inaccettabile per questa Comunità che si vede umiliata, ancora una volta, nella perdita di servizi capillari , di base, essenziali per le popolazioni locali e dell’entroterra dei Monti Dauni e del Nord della Provincia di Foggia.

Se la storia delle nostre Comunità Locali ha un senso e se la memoria è la forza della nostra democrazia e crescita sociale, corre l’obbligo di tracciare una breve scheda di presentazione del nostro Consultorio. Esso inizia la sua attività nel marzo del 1976, dopo la Legge nazionale n.405/75 e prima della Legge Regionale n.30/77.

E’ stato , quindi , uno dei primi consultori dell’Italia meridionale e sicuramente il primo della Regione Puglia.

Nel 1982 il servizio consultoriale è stato assorbito dall’allora Unità Sanitaria Locale di Torremaggiore, poi quella di San Severo, ora di Foggia.

In questi 34 anni trascorsi a contatto con le persone, le donne, le famiglie, i bambini, gli Enti , le Scuole , le Agenzie culturali e formative, l’attività si è radicata nel territorio divenendo punto di riferimento per Torremaggiore e i paesi viciniori, per un bacino di utenza di oltre 26.000 abitanti (Torremaggiore, San Paolo di Civitate, Serracapriola, Chieuti) Ora, in nome di una sorta di geometria geopolitica, Torremaggiore perde un servizio cardine del suo tessuto sociale e democratico.

Il Consultorio Familiare, così come collocato e funzionante , corrisponde a tutti i requisiti essenziali previsti dalla nuova normativa in riferimento.

Dal 2002 il servizio è posto al 2° piano di una sede comunale che ospita , al 1° piano dello stesso edificio, tutti i servizi sociali dell’Ente Locale. L’ubicazione nello stesso complesso consente agli operatori dei due servizi di seguire i numerosi inviati dalle autorità giudiziarie, costruendo un fitto lavoro di rete con maggiori possibilità d’incontri ( così come definito dai Piani di Zona) e migliore utilizzo delle risorse.

Pertanto, la sede del Consultorio Familiare, Via della Costituente, n.29, è stata concessa da questo Comune in comodato gratuito all’ASL, per cui non vi è alcuna spesa gravante sull’ASL per ciò che concerne i consumi di energia elettrica, riscaldamento, funzionamento e manutenzione dell’ascensore, tranne per la linea telefonica che è autonoma.

Il Consultorio Familiare possiede i requisiti essenziali, come risulta dalla documentazione dell’Ufficio Tecnico Comunale, relativi a:
Assenza di barriere architettoniche
Dotazione di impianti a norma

Il Consultorio Familiare possiede la metratura superiore a 100 mq e dispone di cinque locali:
1. Sala d’attesa
2. Sala per accoglienza
3. Sala per colloqui psico-sociali e psicoterapie familiari
4. Sala per il percorso-nascita ed incontri protetti
5. doppi servizi igienici

Da anni il Consultorio Familiare ha un equipe stabile formata da tre operatori a tempo pieno (Assistente Sociale, Ostetrica, Psicologa) , un ginecologo con sei ore settimanali, un pediatra con tre ore settimanali e ultimamente si è aggiunta un’ altra unità lavorativa in via di definizione.

Svolge, oltre le azioni di competenza previste dalla Legge Regionale, percorsi di accompagnamento alla nascita, progetti Infanzia mirati alla tutela della salute dell’età evolutiva per la valutazione dello stato di salute dei bambini, ha svolto lo screening per il carcinoma cervicale, attualmente sospeso in attesa dell’avvio del servizio regionale, ha avviato percorsi di incontri negli istituti superiori cittadini e territoriali per l’educazione all’affettività; pone attenzione e accompagnamento a favore dell’utenza più fragile e socialmente ed economicamente più svantaggiata, è punto di riferimento per le persone extracomunitarie.

Alla luce di tutto quanto brevemente descritto il Consultorio Familiare di Torremaggiore possiede tutti i requisiti di IDONEITA’ individuati dalla Giunta Regionale nel Deliberato n. 405 del 17 marzo 2009.

E’ sorto a Torremaggiore un forte movimento di protesta, costituitosi in Comitato di difesa del Consultorio Familiare che rivendica il diritto al mantenimento del servizio e disposto ad impegnarsi perché non sia avallato nessun declassamento dell’attuale Consultorio che sarebbe una mortificazione ed un’umiliazione per la nostra Città.

La nascente Amministrazione Comunale di Torremaggiore,
1. fa propria questa protesta e si rivolge alle SS.VV. affinchè si adottino in tempi utili i provvedimenti richiesti al mantenimento del Consultorio Familiare;
2. segnala la necessità, per il presente e per il futuro, di stabilire rapporti più ravvicinati e concertativi con i Sindaci che meglio di chiunque conoscono le realtà dei propri territori e possono rappresentare le istanze di base e le necessità dei servizi rivolti alla persona e alla cittadinanza.;
3. chiede , con la massima urgenza, un incontro interlocutorio per fare chiarezza e definire i passaggi del riconoscimento di quanto sopra espresso.

Vincenzo Ciancio
Sindaco di Torremaggiore

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lunedì, maggio 10, 2010

Salvare il consultorio!

Contro una decisione inaccettabile della giunta regionale



Un comitato sta cercando di fermare il declassamento dello storico Consultorio familiare di Torremaggiore, una struttura fondamentale nata nel 1976, in un "punto d'accoglienza" da parte della Giunta regionale (Dgr 735 del 15 marzo 2010). Oggi un gruppo di donne ha incontrato il sindaco Vincenzo Ciancio, per chiedere che si attivi con i consiglieri regionali per impedire questo sopruso. U' Scazzamurrill' sostiene la mobilitazione dei cittadini torremaggioresi che intendono preservare questo presidio di civiltà nel nostro comune.

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