L'"accordo-pasticcio" sui cessoni del corso, ennesima prova d'incapacità amministrativa
A guardare l'accordo che il sindaco ha raggiunto coi commercianti (a proposito, ma parti interessate erano solo i commercianti, o magari anche tutti gli altri cittadini?), pare di capire che i cessoni restano e che invece salta la ztl...l'unico miglioramento pare essere lo spostamento delle panchine-ghigliottina, che erano un intervento palesemente insostenibile nella sua pericolosità.
Alla fine, non ha prevalso il buonsenso, ma il pasticcio. Anzi, a quanto si capisce, s'è deciso di spendere altri soldi pubblici per altri interventi (paletti??) apparentemente altrettanto inutili. Peraltro, a quanto pare, c'è anche qualcuno che intende far ricorso al Tar, tra i commercianti, contro quest'accordo. Pasticcio su pasticcio, insomma, per un'Amministrazione comunale inadeguata e incapace di rispondere davvero ai bisogni dei cittadini.
D'altronde, in ormai quasi cinque anni, non si riesce a rintracciare quale radicale intervento l'amministrazione del Sindaco-Canguro abbia messo in campo per portare sviluppo a Torremaggiore. Nulla di nulla. Ha sistemato in maniera indecente qualche brutta piazza, come quella alla Pineta con la fontana a forma di cuore (un kitsch disgustoso, francamente) e senza un filo d'ombra. Ha messo i cessoni nella piazza. Qualche mattone qua e là, ma nulla che serva davvero a programmare lo sviluppo a Torremaggiore.
Cosa è stato fatto per l'agricoltura? Cosa per attirare investimenti? Cosa per la cultura? Niente di niente. Chiacchiere e nulla più. Questo non vuole essere un bilancio dell'amministrazione che sta giungendo alla fine del suo percorso, perché quello u' Scazzamurrill' lo farà più avanti (più sotto le elezioni), e con ben altra ampiezza. Vuole essere uno sfogo.
Per anni questo blog ha chiesto delle cose ragionevoli e non ha ottenuto alcuna risposta. Solo insulti e pure, talvolta, qualche velata minaccia di qualche fan un po' troppo sfegatato dell'amministrazione in carica. Continuerà a chiedere con la testardaggine e l'insolenza di chi sa di aver ragione. Nessuno, infatti, può negare che abbiamo un paese invaso da cani randagi, incapace financo di onorare i propri morti con un cimitero in ordine. Nessuno ha fatto nulla per attirare investimenti produttivi seri, ma si sono fatti tanti sprechi (come quello per l'ìnutilissimo parcheggio per i camper). Un paese in cui dominano - come sempre - le clientele, in cui non c'è ombra di rinnovamento, in cui neanche le inchieste giudiziarie suggeriscono ai politici di fare l'unico gesto degno possibile: rassegnare le dimissioni. Un paese italiano, in fondo. Non europeo, ma molto italiano. Nel senso peggiore del termine.
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