Google

U' Scazzamurrill' appare all'improvviso. E' uno gnomo simpatico e dispettoso, che mangia solo frittelle e regala tarì, le antiche monete del Regno di Napoli, alle belle ragazze. Da tempo a Torremaggiore non si vedeva più. Ma oggi ha deciso di riapparire...

giovedì, settembre 09, 2010

L'armistizio che verrà

Un'analisi degli ultimi sviluppi politici in rima



Piano piano già ritorna
un bel palpito d'amor
dopo pianti, urla e corna
tra Berlusca e il "traditor".

E Gianfranco il rinnegato
come dono d'amistà
al Caimano avrà donato
la sognata immunità.

Sarà stata la paura
di andare all'elezioni:
ora addio a lotta dura
e a sinistri creduloni.

S'avvicina l'armistizio,
Silvio premier rimarrà:
la pastetta è il loro vizio,
pure Bossi la farà.

E' finita quest'estate
cade morto il fogliame,
archiviate le scenate
si rivedono le trame.

Nel regime decadente
tra i servi e le lordure,
resta solo prepotente
il terror delle procure.

Etichette:

martedì, settembre 07, 2010

Il Caimano insano cerca di mettere in mezzo Napolitano

L'assurda richiesta di Berlusconi e Bossi



La prima cosa che è venuta in mente a u' Scazzamurrill' leggendo che Berlusconi e Bossi intendono andare dal presidente della repubblica per chiedergli le dimissioni del presidente della camera Fini è stato: "E Napolitano che cazzo gli può fare?" Cioè: il Capo dello Stato non ha alcun potere per costringere il presidente della camera alle dimissioni, se pure volesse. D'altronde, esisterà pure nei regolamenti parlamentari un modo per mandare a casa il capo della camera bassa. Se non seguono questa procedura, probabilmente, è semplicemente perché non hanno i numeri. Cioè sono minoranza alla Camera. Quindi, una minoranza parlamentare va a chiedere al Presidente della Repubblica di fare un atto che il Presidente ovviamente non può fare. Perché?

L'impressione dello gnomo è che Berlusconi sia in un cul-de-sac. La partita non è se il governo proseguirà, ma chi lo farà cadere. Propagandisticamente, il Cavaliere ha bisogno (e ha sempre fatto così) di poter dire: "Io volevo governare, ma me l'hanno impedito". Fini, dal canto suo, oltre a non essere pronto alle elezioni ora, ha anche la necessità di ribaltare su Berlusconi la responsabilità della crisi di governo. Quindi domenica ha rilanciato la palla nel campo del Cavaliere. Il quale a questo punto cercherà di mettere in mezzo Napolitano. Al suo ovvio rifiuto di fare una cosa che non può fare, è probabile che proveranno a gettare la croce sul presidente della repubblica. Ovviamente, se questa è la linea, c''è da attendersi una campagnona di smerdamento del presidente e Berlusconi non è nuovo a questi metodi (lo fece già con Scalfaro). Si tratta, come potete immaginare, della strategia di un uomo alla disperazione, degli ultimi colpi di coda di un caimano che sta politicamente morendo. Colpi di coda che, però, possono fare ancora molto male.

Etichette:

martedì, agosto 31, 2010

La lezione di Berlinguer

Una lezione che non si dovrebbe dimenticare...


Etichette:

lunedì, agosto 23, 2010

La politica vecchia dei "quilodicoequilonego"

La coerenza politica non è una merce di scambio



Tutto un proliferare i manifesti di pseudo partiti inesistenti e di anonimi "comunisti" che tirano fuori la falce e il martello forse perché è andata delusa qualche mira assessorile. Quel nobile simbolo merita ben altro trattamento, ma evidentemente chi lo spolvera solo per i cazzi suoi non ce l'ha troppo a cuore!

Intanto, nessuno spiega quale motivo POLITICO avrebbe dovuto avere Ciancio per andare, come volevano lorsignori, con tre "indipendenti" resisi tali in maniera politicamente opportunistica solo dopo le elezioni. U' Scazzamurrill' ha provato a chiederlo ai sostenitori dell'accordo coi tre e ogni volta hanno evitato chirurgicamente di rispondere. Patetico, ma significativo. Perché ovviamente una riflessione s'impone. Non tanto su sigle spesso fantasiose (come il Movimento socialisti dauni, ma voi sapevate che esistevano? E dov'erano prima durante e dopo le elezioni?) o su sigle spuntate come i cavoli a merenda solo ora per puntare il dito, mentre erano scomparse da mesi e mesi.

Il problema vero è quell0 dell'irresponsabilità istituzionale, dell'incapacità di molti esponenti politici di agire in maniera politicamente coerente, scindendo la propria personalissima (legittima, per carità) ambizione politica dal dovere di fare squadra per reagire in maniera eccezionale a una situazione eccezionale. Come qualche consigliere comunale che, per primo, in sede partitica sottolineava (giustamente) la necessità di dover "inghiottire qualche rospo", ma che evidentemente sperava di far inghiottire il rospo agli altri e di far fare accordi, senza alcuna base programmatica, con gli "indipendenti". Non si può, non è corretto. Come non è corretto dare il via libera al voto in consiglio comunale un attimo prima, rispetto agli altri consiglieri che dicevano di essere pronti a chiedere al sindaco dimissioni irrevocabili e al sindaco di essere pronto a rassegnarle quelle dimissioni, e rendersi irreperibile al momento del voto. Per poi prendere le distanze con dichiarazioni pubbliche, ma solo dopo. E' la logica del "quilodicoequilonego" tipico di un modo di fare politica vecchissimo, che è stato la rovina di Torremaggiore negli ultimi 30 anni. E' evidente che questi atteggiamenti pesano e peseranno in futuro sulla credibilità di chi li ha messi in atto. Perché l'affidabilità politica è una "merce" importantissima. Perché rinnovamento vuol dire non solo rinnovare qualche faccetta, ma rinnovare il modo di fare politica. La politica dell'Ego, dell'"io, io, io" deve finire, perché la politica è il regno del "noi", non dell'"io".

Altrettanto vale per qualche coordinatore del Pd, che è andato ben oltre i limiti del proprio mandato, mettendo in campo ipotesi di accordo con i tre "indipendenti" in occasioni ufficiali, come gli incontri del coordinamento del centrosinistra, cosa che mai alcun direttivo aveva autorizzato a fare. Possibile che non sia stata loro spiegata la differenza tra il membro di un comitato di coordinamento, che ha una funziona solo tecnica, e il segretario politico di un partito? Possibile che costoro non abbiano compreso l'assurdità di una strategia di logoramento del sindaco e del Pd solo per fare un accordo che non avrebbe potuto mai avere alcuna base politica? Anche in questo caso, siamo di fronte a un modo di far politica vecchissimo e deleterio.

Le tre coalizioni che si sono sfidate nelle elezioni torremaggioresi hanno assunto un'importante responsabilità facendo un accordo programmatico: è stata una scelta coraggiosa, importante anche alla luce della situazione politica nazionale per la quale nessuno è certo di quello che accadrà da qui a pochi mesi. Gli attacchi violenti, gli insulti, le minacce arrivati in questi mesi al sindaco e a chi ha sostenuto le sue scelte (senza una parola di solidarietà da parte di qualche esponente del Pd prodigo di dichiarazioni quando si tratta di prendere le distanze, ma assai avaro quando si tratta di comportarsi da "compagno") sono la prova che hanno fatto una scelta coraggiosa. L'unica risposta che Ciancio, la sua giunta e coloro che hanno votato in Consiglio comunale l'accordo programmatico è fare, ognuno per quel che gli consta, atti concreti, portare risultati reali. I prossimi mesi saranno cruciali per capire se questi risultati ci saranno e su questo si dovrà misurare il giudizio sull'accordo programmatico e sul laboratorio politico che s'è creato a Torremaggiore. In ogni caso, chi ha adottato la strategia del "quilodicoequilonego" in questi mesi, ha già dimostrato la propria inaffidabilità politica. E questo, è evidente, deve avere conseguenze.

Etichette: , , ,

domenica, agosto 01, 2010

Dedicato a...

A tutti quelli che in questi mesi hanno insultato u' Scazzamurrill', arrivando qualcuno anche a minacciarlo, perché volevano a tutti i costi che lo gnomo la smettesse di raccontare le cose come stanno sulla vicenda amministrativa torremaggiorese. A tutti questi insultatori, mestatori e intimidatori, U' Scazzamurrill' dedica un pregiato brano dell'immenso Eduardo De Filippo.


Etichette: , , ,

venerdì, luglio 30, 2010

Passa l'accordo programmatico, smentiti i Nostradamus

Prova di responsabilità dei partiti da destra a sinistra



E alla fine, tutti i "profeti" che dicevano a u' Scazzamurrill' che (nell'ordine) aveva sbagliato tutto, che Ciancio avrebbe alla fine volente o nolente dovuto fare un'alleanza con i tre "indipendenti", che Ciancio avrebbe fatto il ribaltone, che addirittura davano la lista di chi avrebbe votato cosa, si sono dimostrati fallaci. Hanno sbagliato tutto. Mentre u' Scazzamurrill' che molto tranquillamente diceva che o si sarebbe fatto l'accordo programmatico-tecnico o ci sarebbero state le dimissioni e lo scioglimento del consiglio, ha avuto ragione. Alla faccia soprattutto di chi ha lanciato contro lo gnomo anche qualche allusiva minaccetta.

Vincenzo Ciancio s'è dimostrato di parola: ha fatto un accordo limpido su base programmatica con De Vita e Leccese. Il presidente del Consiglio comunale è andato al centrodestra nella persona di Zifaro. Vicepresidente è Mina Leccese. Tutto sommato è stata una scelta equilibrata: visto che il sindaco è di centrosinistra non era fuori dal mondo che il centrodestra ottenesse un ruolo di garanzia. Le linee programmatiche sono passate con soli quattro voti contrari - da quel che ho capito - cioè quelli di Monteleone e dei tre "indipendenti". Due consiglieri erano assenti (uno del Pd e uno dell'Udc). Hanno quindi votato a favore: Pdl, Pd, Idv, lista Mina per la città e Forza Torre. Sel non è rappresentata in consiglio comunale (ma resta elemento fondante e rilevante del centrosinistra, tanto più che in prospettiva i progetti vendoliani danno a quella formazione un ruolo importante). In questa cronaca possono esserci marginali errori sui numeri (ho appena avuto per telefono le notizie), ma in quel caso non si tratterebbe di differenze politicamente rilevanti. Con questo voto è stato sbugiardato completamente (basta guardare i dati suddescritti) chi dava per certo un ribaltone che il sindaco non aveva mai neanche lontanamente ventilato di fare.

Anzi, altro che ribaltone, c'è stato un allineamento su un profondo e importante senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche ufficiali. Parliamoci chiaro: una convergenza programmatica di questo tipo è un fatto unico e storico per Torremaggiore, probabilmente irripetibile . Questo da un lato pone grandi preoccupazioni, perché non sarà facile la tenuta (ma con un lavoro leale di tutti, ce la si può fare), dall'altro offre un'opportunità storica. Mentre quest'amministrazione di salute pubblica realizzerà il programma, infatti, i consiglieri avranno un ruolo importantissimo di stimolo e di controllo sui contenuti. Questa volta più che mai. Se sapranno svolgere intelligentemente questo ruolo, come hanno fatto stasera, potranno contribuire in maniera decisiva a realizzare fatti importanti per Torremaggiore.

Lo sblocco della situazione amministrativa, poi, offre un'altra succosa possibilità, a parere dello gnomo. La realizzazione di un accordo programmatico permette di dare una cornice entro la quale la politica torremaggiorese può ridisegnarsi in maniera da far crescere una nuova classe dirigente giovane e riorganizzarsi sulla base di valori e ideali che mettano definitivamnete in soffitta il trasformismo imperante che ha caratterizzato gli ultimi decadenti anni. Anche questo è un obiettivo ambizioso e difficile, ma vale la pena tentare. Sia nel centrosinistra, come farà u' Scazzamurrill', sia nel centrodestra, come ovviamente si spera facciano altri. Quindi, è ora di rimboccarsi tutti le maniche.

Etichette: , , , ,

martedì, luglio 27, 2010

La trombetta della menzogna

Ancora violenza verbale e minacce idiote allo gnomo



La strategia della maldicenza, dei trombettieri della menzogna, è sempre anche una politica delle minacce. Come quell'anonimo che scrive a u' Scazzamurrill' che "un mare di merda gli pioverà addosso", evidentemente se non si realizzeranno i piani suoi o di qualche suo amico o di qualche amico dell'amico. Cosa vuol dire questo? Ma semplice: che chi oggi minaccia (o fa minacciare) metterà in giro efficaci trombettieri per raccontare menzogne, bugie, per cercare di sporcare lo gnomo. E' un metodo mafioso: in Sicilia si chiama "mascariare". E lo farà (faranno), per carità. Chissà cosa inventeranno su u' Scazzamurrill'. Lo gnomo attende quasi divertito: si accomodino pure. C'è chi lo fa da decenni a Torremaggiore e usando il metodo della menzogna fatta scienza hanno devastato la politica in questo territorio.

Manca tuttavia un elemento ai calcoli di chi ha mandato questo tipo di minacce a u' Scazzamurrill'. Lo gnomo non deve niente a nessuno, non ha mai chiesto favori a nessun politico, non ha alcuna macchia e quindi tutte le menzogne che diranno saranno basate sul nulla. Evaporeranno nello spazio e nel tempo. Mentre la voglia dello gnomo di contrastare questi sistemi - clientelari e paramafiosi - alla fine verrà ancor più rinsaldata. Ci pensino bene prima di tentare di "mascariare" u' Scazzamurrill'. Perché alla fine, come spesso accade, certe volpi finiscono per fare bella mostra di se' in pellicceria.

Etichette:

martedì, luglio 13, 2010

I tre "indipendenti", una falsa alternativa

Un trappolone in cui vorrebbero a tutti i costi far cadere il sindaco



Da settimane continua una pressione lobbistica su u' Scazzamurrill' per "convincerlo" che andare con i tre "indipendenti" sarebbe una scelta giusta. Lo gnomo immagina che sul sindaco la pressione sarà ben più forte. Queste pressioni, spesso esercitate con arroganza, non sono tuttavia mai convincenti per u' Scazzamurrill'. Questo per un motivo in particolare: non spiegano il perché uno si dovrebbe fidare di un gruppo di consiglieri che ha cambiato sponda immediatamente dopo le elezioni e qualcuno aveva cambiato anche prima delle elezioni in un inedito tentato zompo di ritorno.

Bene, u' Scazzamurrill' non è un dirigente di partito, non è un organo di partito, è uno che ragiona con la sua testa. Qualche volta bene, qualche altra volta male. Ma, quando ne fa prima di tutto una questione di credibilità e coerenza, ragiona non bene, benissimo. Come si può fare un accordo con chi ha dato ampia dimostrazione di avere una concezione della posizione politica, diciamo così, molto ondivaga? Quanto durerebbe un'alleanza con chi cambia schieramento a ogni soffio di vento? Lo gnomo lo sa: qualche mese, giusto per intercettare la prima finestra buona per le elezioni. E intanto tenere sotto schiaffo il sindaco, costretto a fare il "primo cittadino delle cerimonie" come qualche esponente del Pd ha elegantemente augurato a Vincenzo Ciancio. Il sindaco lo sa e certamente saprà comportarsi di conseguenza.

La verità è che l'alternativa dei tre "indipendenti" è una trappola bella e buona, in cui la preda (il sindaco) morirebbe lentamente, dibattendosi ma non riuscendo a fuggire. L'unica possibile via d'uscita - a parte le dimissioni, ovviamente - è l'accordo di natura istituzionale che il sindaco ha pervicacemente e generosamente cercato di perseguire. Ciancio quella porta l'ha lasciata aperta, spalancata a De Vita. Ora sta all'ex candidato sindaco del centrodestra di cogliere l'occasione per fare una scelta di generosità e intelligenza nei confronti della sua città. Tre giorni fa, in una riunione per coordinare le iniziative contro la chiusura del Pronto soccorso, De Vita c'era e ha detto cose sensate. Mancavano invece i sostenitori dell'accordo coi tre "indipendenti", che forse erano poco interessati a questo tipo di tematiche. Ecco, sulle cose concrete, Ciancio e De Vita possono tranquillamente sedere allo stesso tavolo. Perché non farlo sulla base dell'accordo programmatico a tre (Ciancio-Leccese-De Vita) che in fondo è già stato raggiunto?

Etichette: , , ,

sabato, luglio 10, 2010

Pronto soccorso, vogliono la legge della giungla

I nostri consiglieri regionali evitino la chiusura o non vengano più a chiedere voti a Torremaggiore



"Finalmente" è una parola impegnativa, che indica la fine di un percorso e un sollievo per averlo concluso. Ma, in bocca a un signore che dovrebbe rappresentarci tutti e che la usa per dire che a Torremaggiore verrà chiuso il pronto soccorso, cioè una struttura che salva le vite della gente, suona come uno schiaffo, un pernacchio, un'offesa. A pronunciare quel "finalmente" è stato il consigliere regionale Francesco Damone, in una nota affidata al bollettino della Regione Puglia in cui si rallegra della soluzione dei problemi d'organico del Pronto soccorso di San Severo, soluzione in verità trovata dall'Asl mettendolo in quel posto ai cugini torremaggioresi che vedranno chiudere il loro punto di primo intervento.

Damone, in questo caso, s'è dimenticato di essere un consigliere regionale. Evidentemente, volendosi accreditare coi propri concittadini di aver contribuito a mettere una toppicella sul congestionatissimo pronto soccorso del congestionatissimo ospedale sanseverese, ha pensato di essere solo un consigliere comunale. Peccato per lui che debba rispondere anche ai torremaggioresi, da cui ha preso tanti sonanti voti, come a tutti cittadini di questa regione e del suo collegio elettorale in particolare.

Che l'Ospedale di Torremagiore debba essere oggetto di una riorganizzazione, questo ce lo ripetono in tutte le salse da anni. Ma, a parte il fatto che la logica del consigliere Damone - mi porto i medici di Torremaggiore a San Severo - non porta a una riorganizzazione, ma alla legge della giungla, riorganizzazione - lo dice la parola stessa - significa gestire diversamente, non eliminare. Ed eliminare in particolare un servizio, come quello del pronto soccorso, che andrebbe invece potenziato e questo andrebbe anche a beneficio dell'Ospedale di San Severo, che sarebbe decongestionato.

Il problema, però, non è solo Damone. A questo punto a Torremaggiore è iniziata una lotta. Deve essere chiaro a tutti che, quando c'è un conflitto, chi non è con te è contro di te. E questo lo devono capire i nostri cari consiglieri regionali di tutti i colori politici. Sono sempre pronti alle elezioni a venire a Torremaggiore a pescare voti e preferenze. Adesso dimostrino che quella fiducia accordata loro dai torremaggioresi è ben riposta, specialmente quelli delle nostre zone (come gnomo di sinistra u' Scazzamurrill' si rivolge a Dino Marino, che è di San Severo ed è anche presidente della Commissione Sanità, a Elena Gentile, a Franco Ognissanti, ad Arcangelo Sannicandro): s'impegnino a far bloccare questo scempio e aprano un confronto serio che porti all'ammodernamento e alla maggiore efficienza del pronto soccorso per dare a questo territorio una sanità seria. Altrimenti, qua, non si facciano più vedere.

Etichette: ,

giovedì, luglio 08, 2010

L'Aquila, un meraviglioso pacchetto di mischia

Nonostante le manganellate, gli aquilani fanno pacificamente valere le proprie ragioni



Come pensavano di fermarli? L'Aquila è città di rugby, gli aquilani sanno essere un meraviglioso pacchetto di mischia. E così non sono bastate le manganellate, non sono bastati i divieti. Gli aquilani sono riusciti a passare via del Corso, ieri a Roma, e ad arrivare sotto i balconi di Palazzo Chigi a urlare la loro sacrosanta indignazione contro un regime che li ha prima sfruttati a scopo mediatico e poi abbandonati a vivere la cruda realtà di una città annichilita dal terremoto e dall'indifferenza.

Dovevate vederli, gli aquilani, davanti alla sede della presidenza del consiglio. Gente di tutti i tipi, di tutte le età, sindaci con la fascia, gonfaloni delle città del cratere. Qualcuno usava i campanacci, qualcun altro ha tirato fuori addirittura una "vuvuzela". Tutti indifferentemente incazzati neri. Anzi, nero-verdi, come il colore di quelle bandiere che sventolavano orgogliosissimi.

Eppure la giornata è stata tesa. Solo un regime al crepuscolo può pensare di fermare la protesta annullandone la visibilità. E così si voleva impedire agli aquilani di raggiungere la Camera. Sono volate le manganellate delle forze dell'ordine, almeno due ragazzi sono rimasti feriti. Perché poi? A Roma di manifestazioni ce ne sono tutti i giorni. Eppure di quella manifestazione, lorsignori avevano paura. Forse perché hanno riempito di tante frottole le teste degli italiani e hanno paura che si sveglino scoprendo che su un avvenimento che ha riempito il cuore di tutti di dolore, si siano fatte speculazioni e si siano raccontate fandonie.

Quindi, hanno perso la testa. Invece di permettere, semplicemente, a gente civile e pacifica (non certo pericolosi black bloc, guardate le immagini di Sky per capire) di andare a urlare la loro giusta indignazione davanti alla Casa degli italiani (loro che una casa l'hanno persa), hano dato ordine di impedirla. Anche usando la violenza. Ecco, un regime al crepuscolo tende a usare la censura e la violenza. Questa è una cosa su cui riflettere, politicamente.

Gli aquilani hanno dato una grandissima, meravigliosa dimostrazione di cosa è la democrazia. Volevano impedire loro di manifestare, non ci sono riusciti. Beccandosi anche le manganellate, gli aquilani sono arrivati nei luoghi del potere, in maniera corretta e determinata. Da grande pacchetto di mischia, appunto.

Etichette: ,

mercoledì, luglio 07, 2010

L'Aquila vola a Roma

Civile ma incazzata protesta degli aquilani, presi in giro e sfruttati da un paese marcio



Nei telegiornali di regime finirà come quarta, quinta notizia, se pure sarà riportata. Probabilmente, il TG1 dedicherà 15 secondi tra un pezzo sull'annoso problema "crema abbrozzante o crema solare?" e un ponderoso servizio sulle spiagge aperte a "Fido", come dicono ossessivamente le giornaliste imminzolinate, forse perché dire "cane" fa poco chic. Beh comunque sia, nell'immaginario telegiornale di u' Scazzamurrill', il fatto che a Roma oggi ci sia una civile ma incazzatissima manifestazione di cittadini aquilani, va in copertina.

Li hanno sfruttati a scopo elettorale e per fare spettacolo del dolore, ma loro - gli aquilani - hanno sempre reagito con civiltà e dignità. Oggi li trattano anche come terremotati di "serie B", non destinando loro le stesse dilazioni sul pagamento delle tasse che sono state date negli altri casi precedenti. Vogliono il pagamento delle tasse e degli arretrati, e lo vogliono subito. Poi chi se ne frega se non hanno ancora una casa (o una C.A.S.E.) e, soprattutto, se non hanno ancora la loro città. Fanno notizia, sì, solo quando c'è da fargli fare da retroscena a qualche passeggiata elettorale del premier o dei suoi accoliti. Tutto questo succede solo in un paese malato, marcio. U' Scazzamurrill', come migliaia di altri, non ci sta e oggi (sia pure per poco, perché purtroppo oggi lavora) va a mettere la sua faccia tra i suoi amici aquilani a piazza Venezia e davanti al Parlamento. L'Aquila deve tornare a volare.

Nota: la foto non è della manifestazione di oggi.

Etichette: ,

giovedì, luglio 01, 2010

Saviano contro la legge-bavaglio

"Sono convinto che questa battaglia sia trasversale, che non riguardi neanche più le parti politiche, che stia accadendo qualcosa di molto pericoloso e complicato, che si stia iniziando a dividere il paese tra persone per bene, indipendentemente dalle idee, e banditi, indipendentemente dalle idee"


Etichette:

La trombetta mendace

Cos'è un mandato? E chi dà il mandato al Sindaco? Una precisazione...



A Torremaggiore, come tutti ben sanno, ci stanno le trombette. Il trombettiere è un antico mestiere della politica locale, è un tizio che va in giro dicendo le cose dettate dal poteruncolo che, di volta in volta, deve accreditare delle boiate utili poi a farsi i cazzi propri. In questi due mesi, i trombettieri hanno suonato a pieni polmoni. L'ultimo motivetto recita così: "Il Sindaco ha avuto il MANDATO ad andare con i tre 'indipendenti'". Mo', al di là delle questioni specifiche e dei giudizi di merito, chiunque conosce un po' i fatti e usa un po' la testa sa che questa non può che essere una fesseria. Ma visto che 'sta boiata sta prendendo piede, u' Scazzamurrill' vuole fare alcune precisazioni TECNICHE.

Lunedì, dopo il patetico consiglio comunale abortito, s'è riunito il centrosinistra per fare col sindaco una valutazione della situazione e dare al sindaco indicazioni, consigli e quant'altro. Secondo i trombettieri in quella riunione il sindaco avrebbe ricevuto il MANDATO ad andare a trattare con i tre. Qualche trombettiere dice pure "a trattare preventivamente". Ma le cose non stanno così e manco potrebbero stare così.

In quella riunione, il sindaco ha ricevuto una serie d'indicazioni che vanno dal "dimettiti per davvero", al "dimettiti per finta", al "tratta coi tre", al "tratta solo con De Vita", al "tratta a 36o gradi e in caso dimettiti". Ora queste indicazioni e consigli non sono un MANDATO. Il Sindaco un mandato ce l'ha, ed è solo quello ricevuto dai cittadini quando l'hanno votato. I partiti, stante il sistema elettorale che prevede l'elezione diretta del primo cittadino, non possono vincolare il sindaco a un bel niente. Quindi, in quella riunione il Sindaco non poteva ricevere alcun mandato. Le scelte che farà, insomma, le farà mettendoci la sua faccia, non certo quella dei partiti, che al massimo possono decidere attraverso i loro organi competenti di non sostenerlo più. Ecco quindi sbugiardata la trombonata.

Ma allora, dirà il poco informato, u' Scazzamurrill' dice che in quella riunione nessuno aveva un mandato. Al tempo! Il Sindaco non poteva ricevere un mandato in quella riunione, e non l'ha ricevuto. Ma i rappresentanti di partito che stavano lì dentro un mandato ce l'avevano eccome. E qualcuno aveva mandati anche più stringentii degli altri. Faccio un esempio. Il Partito democratico, per dirne uno a caso (a caso?), non ha un segretario ma un coordinamento a tre e nessuno ha i poteri di un segretario (che in genere ha anche poteri d'indirizzo, ferma restando la fiducia degli organismi direttivi). Ora se uno di questi coordinatori avesse, per esempio, proposto di trattare (anche solo preventivamente) con i tre indipendenti, l'avrebbe fatto a titolo esclusivamente personale, visto che non esiste alcun voto del direttivo che preveda quella linea politica là. Se putacaso avesse parlato nella veste di membro del comitato di coordinamento, allora sarebbe andato molto oltre il suo mandato e dovrebbe rendere conto di un tale grave sconfinamento al direttivo del partito.

Etichette: ,

mercoledì, giugno 30, 2010

Con un piede dentro e uno fuori

La strana assenza del centrodestra al consiglio comunale di lunedì



Rassegnare le dimissioni è un atto nobile, importante, che marca un passaggio cruciale nell'adesione o meno a una posizione politica, quando si fa politica. Ci si può dimettere per tanti motivi: per protesta, per lasciar posto a qualcun altro, per tattica, perché ci si rende conto di essere inadeguati o di non avere più un ruolo specifico.

Lunedì, come tutti i torremaggioresi sanno, c'è stato un surreale consiglio comunale. Il centrodestra (che è maggioranza nelle sue multiformi articolazioni) non s'è presentato, facendo di fatto rimandare il voto sulla nuova giunta e sulla nuova presidenza del consiglio stesso. Come antefatto, a quanto dicono i beninformati, per i consiglieri di centrodestra c'è stato un passaggio da un notaio per mettere le firme sull'impegno a dimettersi. Pare che non tutti abbiano firmato.

Ora, questo comportamento è strano assai. In fondo il centrodestra a Torremaggiore aveva un modo semplicissimo per ottenere - se lo voleva - lo sciogliemento del consiglio comunale: votare contro le linee programmatiche del sindaco Vincenzo Ciancio, che a quel punto si sarebbe dovuto dimettere e, andando a casa, avrebbe sancito anche la fine della consiliatura. Ma non l'hanno fatto. Semplicemente non si sono presentati. Strano, stranissimo atteggiamento, no?

Due sono le possibilità: o questi ineffabili consiglieri andando da un notaio avevano una genuina volontà di porre termine a qualcosa che ritengono sbagliato. Oppure volevano mandare un segnale. E le due cose non sono conciliabili.

Nel primo caso, dovrebbero comportarsi di conseguenza e formalizzare le loro dimissioni, che non possono essere atto privato da depositare presso un notaio (come un contratto, un rogito o un testamento), ma un atto pubblico da presentare in consiglio. Quindi, se non condividono quel che accade, non hanno che da andare in consiglio dimissionari.

Ma se, come u' Scazzamurrill' pensa, quei consiglieri di centrodestra hanno voluto lanciare un messaggio, sia col passaggio dal notaio sia con l'assenza al consiglio, è bene che questo messaggio sia chiaro a tutti i torremaggioresi. Ed è evidente che, a parte la provocazione precedente, l'intento dei consiglieri di centrodestra era quello di lanciare un messaggio, sennò si sarebbero semplicemente dimessi o avrebbero fatto cadere il sindaco.

Qual è il messaggio? Non è difficile decodificarlo. Il messaggio è: caro sindaco, se te ne vieni con noi, facendo un bel ribaltone (ricordate? come fece il sindaco precedente), puoi amministrare, hai una maggioranza. Insomma, un amo gettato, un invito che però non rende giustizia al sindaco, il quale di fare ribaltoni non ne vuole proprio sapere. L'ha detto chiaro e tondo lunedì, a membri del centrosinistra che si sono riuniti dopo il consiglio comunale abortito: a fare ribaltoni non ci pensa nemmeno. D'altronde, chi conosce la lealtà di Vincenzo non ha mai preso neanche per un attimo in considerazione l'ipotesi . Solo chi non la conosce poteva scommettere su quest'idea balzana.

A questo punto, i consiglieri del centrodestra- quello ufficiale - devono fare una scelta senza sognare più impossibili capovolgimenti. O prendono atto che dare un'amministrazione alla città è importante e la smettono con questi giochini delle tre carte, o siano conseguenti e presentino le dimissioni: se hanno numeri sufficienti per sciogliere il consiglio, tutti a casa e si vota l'anno prossimo. E non c'è bisogno manco del notaio.

Etichette: , ,

mercoledì, giugno 23, 2010

Appello di Lettera22 contro la legge-bavaglio

U' Scazzamurrill' aderisce, il 9 luglio si parlerà solo del ddl vergogna



Lettera22, un'associazione di giornalisti nata in Italia nel 1993 agli albori della Rete e che ogni giorno fa del web la sua arena di notizie, invita tutte le forme associative di giornalismo ad aderire a questo appello inviando una mail all'indirizzo reteliberit@gmail.com e a pubblicarlo sulla propria testata.

Sarà un modo di contarci e di costruire una rete. L'appello è parte integrante di quello lanciato dalla Fnsi e dalle varie organizzazioni promotrici.

DIRE NO AL DDL ALFANO COL SILENZIO IN RETE

USCIRE DAL SOMMERSO DIFFUSO E DAR MAGGIOR FORZA
ALLA PROTESTA CONTRO LA LEGGE BAVAGLIO

A partire della manifestazione del 1 luglio, la protesta contro il ddl Alfano si protrarrà in forme e modi diversi: giornali e testate web listate a lutto e il giorno 9 giornata del silenzio. Pensiamo che sia importante anche l'adesione di quelle redazioni “sommerse”, spesso informali, che costituiscono l'informazione diffusa nel nostro Paese e che in gran parte viaggia sul web. Un mondo però che, proprio per questa sua specificità, spesso si astiene da queste forme di protesta.
Aderendo all'appello della Fnsi per il 1 luglio, listeremo a lutto i nostri siti e non pubblicheremo nulla il giorno 9 se non le nostre considerazioni sulla legge bavaglio. In questo modo sarà chiaro che anche realtà minori o poco conosciute, alternative e diversificate ma di qualità, sono buona parte della spina dorsale dell'informazione in Italia, dove non esistono solo grandi quotidiani o grandi reti televisive. La minaccia del ddl riguarda tutti e dunque anche chi non lavora in un giornale, non ha una posizione contrattualizzata, non si riconosce nel sindacato o non si sente rappresentato dalla protesta. Chi è meno tutelato di altri ma altrettanto colpit o nella sua dignità professionale e nella qualità del suo lavoro

Le adesioni

Lettera22 (www.lettera22.it)
Amisnet (http://amisnet.org)
Libera.Tv (www.libera.tv)
NTNN (www.ntnn.info)
SudestAsiatico (www.sudestasiatico.com)
Afgana (www.afgana.org)
Giornalismo partecipativo (http://www.gennarocarotenuto.it)
PeriodicoItaliano (http://www.periodicoitaliano.it)
InternoOtto (www.internootto.it)
BellizziNotizie (www.bellizzinotizie.blogspot.com)
Notiziario delle associazioni (www.notiziariodelleassociazioni.it)

Etichette: ,

martedì, giugno 22, 2010

Come ci hanno reso "terroni"

Prino Aprile racconta la tesi di "Terroni" il suo splendido libro sul Mezzogiorno



Etichette: , , ,

Torna il Condominio Pincopallo

La politica condominiale tra velenti e altre nefandezze



Nel Condominio Pincopallo succedono tante cose.

Succede che un ex amministratore di condominio va dal signor A e gli dice: ti propongo all'amministratore di condominio per fare il tecnico del condominio. Poi va dall'amministratore in carica e propone altri tecnici, il signor B o il signor B2. Solo che si ritrova come tecnico guardacaso proprio il signor A. Allora va a piangere in giro dicendo che il signor A sarebbe stato proposto da un altro ex vice amministratore di condominio. Pinocchione condominiale! (A proposito: chissà se il signor B o B2 o tutt'e due sanno che era andato a scomodare pure il signor A...)

Succede che quasi tutti vogliono avere un tecnico del condiminio amico loro, e se il Condominio dovesse avere tanti tecnici, avrebbe più tecnici che condomini. E allora s'incazzano con l'amministratore e lo insultano, ma non hanno la faccia di dire la verità agli altri condomini: che fanno tutto 'sto bordello per una poltrona in più. E' più facile far girare le voci, insultare dietro le spalle, per poi magari costringere l'amministratore condominiale a fare un'amministrazione condominiale sotto continuo ricatto.

Succede che ex amministratori di condominio ed ex tecnici di condominio attaccano e insultano l'amministratore di condominio, ma se devono farlo dimettere non lo fanno perché poi sanno che senza di lui nessuno gli può permettere di mettersi le fioriere davanti alla porta di casa loro. E il prossimo amministratore di condominio lo potranno fare tra un anno.

Succede che condomini vigliacchi lanciano ciabatte al grillo parlante che s'è messo sulla porta del vano caldaie. Solo che il grillo parlante è molto rapido, lo mancano sempre, e gli fa marameo e dice a tutti cosa succede davvero nel Condominio Pincopallo.

Etichette: ,

sabato, giugno 19, 2010

Il sindaco rimanda la giunta, la partita è difficile

Continuano insulti e minacce a u' Scazzamurrill', che se ne fotte e non si piega



Continuano gli insulti e le velate minacce a u' Scazzamurrill'. Evidentemente qualche imbecille è convinto di far paura allo gnomo, di intimidirlo. Per costoro vale l'augurio fatto in un precedente post in rima. La quantità di livore di alcuni interventi fa certamente pensare a gente che ha interessi personali in ballo. Altrimenti, farebbero commenti con un tono anche passionale, ma non offensivo. La linea di non pubblicare offese, insulti e palesi falsità ovviamente continua e lo gnomo risparmia a chi legge la pena di constatare il livello di bassezza a cui alcuni concittadini arrivano.

Bene, come s'è visto, ieri Ciancio ha preferito buttare la palla in corner. E' evidente che c'è una difficoltà oggettiva, visto l'esito elettorale, a formare la giunta e a votare le cariche istituzionali. In troppi settori dello schieramento politico, a parere dello gnomo, stanno prevalendo logiche poltronistiche e non una logica del bene comune. Ma il fatto che, comunque, la partita sia ancora aperta è positivo. Tutti si rendono conto che un anno di commissario straordinario sarebbe un colpo pesante per l'economia di Torremaggiore.

Secondo lo gnomo, gli attori in campo devono chiedersi se un'intesa deve essere su punti programmatici o sulle poltrone. Se tutti sono d'accordo che l'intesa deve essere programmatica, allora devono mettere un punto su quanto accaduto negli ultimi giorni e voltare pagina. Perché tutta 'sta baraonda si sta facendo sulle poltrone e il povero Ciancio dal giorno dopo delle elezioni lo stanno strappando di qua e di là solo per una questione di maledettissime poltrone. E questo vale per il centrodestra ma anche per un pezzo di centrosinistra.

Allo gnomo pare che o tutti si mettono nell'ottica che bisogna aiutare il sindaco a trovare una soluzione oggettivamente difficile a causa dell'esito delle elezioni, facendo anche un passo indietro sulle poltrone e senza stare solo a puntare il dito, oppure meglio andare alle elezioni, certo tra un anno e con tutti i danni che comporterà il commissariamento all'economia torremaggiorese. Questo vale sia per il centrodestra che, ahinoi, per il centrosinistra. Quest'ultimo, tra l'altro, dovrebbe anche far partire un dibattito sulla sua identità e sui suoi profili per arrivare a una coesione interna che oggi non c'è.

Dal canto suo, se il centrodestra vuole contribuire a una stagione che può essere di costruzione condivisa per un futuro di sviluppo, deve però lanciare i suoi segnali. Fare delle scelte politiche e farle ora. Deve investire sul futuro, non cercare di mantenere degli equilibri interni che, come dimostra il flop del ballottaggio e la variegata composizione del consiglio comunale già dal giorno dopo del voto, non ci sono più se mai ci sono stati. Se dovesse anteporre al bene comune il tentativo - ormai già fallito in partenza - di mantenere un utopico equilibrio interno, rischia di diventare responsabile di una pesantissima debacle per l'intera Torremaggiore e di condannarsi a una condizione di minorità. De Vita, a mio parere, a questo punto deve usare una dote che certamente non gli manca: l'intelligenza politica.

Etichette: ,

venerdì, giugno 18, 2010

L'ultimo metro, tra gli sciacalli

Oggi Consiglio comunale chiave, si capirà cosa ha deciso Ciancio. Messaggio a qualche furbacchione: "Tutte le volpi prima o poi finiscono in pellicceria"



Fra poche ore si riunisce il Consiglio comunale. Sono state settimane pesantissime, soprattutto per il sindaco Ciancio, ma anche per tutti quelli che per anni hanno lavorato per una svolta che non è banalmente un'alternanza destra-sinistra, ma una transizione dalla politica dei comitati d'affari alla politica per lo sviluppo del territorio. L'esito delle elezioni ha prodotto una situazione innaturale. Il sindaco ha scelto una strategia e l'ha portata fino a oggi coerentemente avanti: giunta tecnica e condivisione dei punti di programma con tutto l'arco politico.

La risposta del mondo politico torremaggiorese è stata, nel caso di alcuni esponenti collaborativa, nel caso di altri vergognosamente livorosa. Lo gnomo ha visto in questi ultimi tempi vecchie volpi aduse a ogni salto di schieramento pur di fare gli stracazzi propri ammannire lezioncine, denunciare "inciuci", lanciarsi con la bava alla bocca contro il sindaco che vorrebbe lasciare il loro culetto senza poltrona. Ha visto salti della quaglia preventivi. Ha sentito sussurri di malelingue professionali, impegnate a smerdare persone pulite e competenti. Ha anche subito qualche allusiva minaccetta paramafiosa. Insomma, è stata un'importante lezione anche per u' Scazzamurrill', che è uno gnomo umile: uno che sa che nella vita s'impara sempre.

Oggi Vincenzo presenterà forse la giunta. Sarà bella? Sarà brutta? U' Scazzamurrill' dirà dire come la pensa: qualunque cosa faccia venire travasi di bile alle vecchie volpi, va benissimo. In verità, qualche nome è girato. Uno di questi nomi, il professor Di Cesare per lo gnomo legittimerebbe qualunque giunta, essendo un tecnico di altissima levatura accademica, professionale e morale. Vedremo comunque stasera cosa succede e non è per niente detto che tutto sia così scontato. Certo: se Vincenzo non riuscisse a superare lo scoglio, sarebbe una sconfitta per le forze che vogliono un progresso di questa città. Tuttavia non sarebbe una vittoria per i comitati d'affari e per i livorosi malati di ossessione compulsiva da poltrona. Perché gli stracazzi loro, con un commissario ad acta, per un anno comunque non potranno farli. Peccato che anche i cittadini torremaggioresi onesti dovranno fare i conti con un comune che dovrà fare solo l'ordinaria amministrazione, con danni enormi per la città e per i progetti dei torremaggioresi.

Se fossi il sindaco, oggi mi presenterei con una giunta tutta mia, fottendomene di tutte queste pressioni e sgambetti. Parlerei direttamente ai cittadini, dicendo che ho un programma innovativo e condiviso da molti, a destra come a sinistra. Farei appello ai consiglieri comunali, chiedendo loro che decidano: o mi danno il via libera su quel programma con la mia giunta, o tutti a casa e si assumono la responsabilità, per una squallida questione di poltrone, di affidare il paese per un anno di commissario ad acta, che vista la gestione pessima dei bilanci degli anni passati rischia di essere un curatore fallimentare.

Etichette: , ,

mercoledì, giugno 16, 2010

Ode al vecchio affarista

Ci sono momenti in cui uno si deve sfogare. Succede anche a u' Scazzamurrill'. Quando qualche anonimo arriva a certe bassezze, beh, non si può più rispondere con il pacato ragionamento, ma bisogna usare il linguaggio dell'invettiva. Lo gnomo è pur sempre uno gnomo, quindi non poteva che lanciare i meritati insulti in maniera creativa. Si prega quindi di leggere questa "Ode al vecchio affarista" - destinata a un anonimo (ma non troppo, ché i messaggi si leggono bene in filigrana) che ha mandato uno schifoso commento allo gnomo - con lo spirito con cui si ascolterebbe una canzone satirica di Roberto Benigni (tipo: "Quando penso a Berlusconi") Fermo restando il fatto che Benigni è un genio, u' Scazzamurrill' un semplice gnometto di provincia.



Vecchio affarista bavoso,
fascista e un po' mafioso,
tu minacci, urli, sputazzi,
lanci insulti e intrallazzi.

Tu non parli, tu scorreggi,
e fai tanti, astuti magheggi
con mattoni, clientele, piloni,
tetti, ponti e carrozzoni.

Tu intaschi assai denari
sporchi, lerci e carbonari,
mentre il paese, soffocato,
resta sottosviluppato.

Dell'impiccio d'una coscienza
vorresti davvero fare senza,
ma ella c'è, si contorce, urla,
nella notte, severa, parla

Allora ti consoli untuoso
con un dire assai famoso:
perché pianger i miei mali?
tanto sono tutti uguali.

Peccato, stolto presuntuoso,
ricco, cattivo e un po' quaglioso
che uguali noi non siamo
anche se tutti respiriamo.

Tu per una stupida poltrona,
che sia ai vigili o all'annona
non esiti, puzzolente triglia
a metter in mezzo la famiglia.

Beh, zozzo stupido magnaccio
io ti auguro e alfin mi taccio:
che ti si torcan le budella
e possa annegar in cacarella!

Ti si secchi il pirolino,
ti si carii un canino!
Ti si squami nella rogna
quella bocca che è una fogna!

Per concluder l'invettiva,
ben meritata e creativa,
io ti auguro vivamente
di pigliarti un accidente!

P.s.: Quando lo gnomo parla di "vecchio" affarista non si riferisce necessariamente a un fatto anagrafico, ma a un modo di agire e ragionare. Comunque, visto che l'invettiva è diretta a una ben precisa persona - quella che ha mandato il commento di cui sopra a u' Scazzamurrill - lui sa bene di cosa lo gnomo parli.

Etichette: , ,

Add to Technorati Favorites
Pannasmontata clock
Pannasmontata calendar Locations of visitors to this page
bloggers for equity

Amnesty International AMREF
Croce Rossa Italiana International Helsinki Federation for human rights Action aid
Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Unicef
AISM Progetto Calcutta
Manitese
L'Italia ripudia le mafie: NON LASCIAMOCI SOLI - www.ammazzatecitutti.org Ricostruiamo Onna Byoblu.Com - Il Videoblog di Claudio messora Free Blogger mamme2-0 Orsi della luna Scudo della Rete