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U' Scazzamurrill' appare all'improvviso. E' uno gnomo simpatico e dispettoso, che mangia solo frittelle e regala tarì, le antiche monete del Regno di Napoli, alle belle ragazze. Da tempo a Torremaggiore non si vedeva più. Ma oggi ha deciso di riapparire...

sabato, dicembre 20, 2008

Uomini e caporali


"Il ragazzo è morto, in un modo o nell'altro è morto, e questo le basta per andare a trovarlo. per passare delle ore accanto alla sua tomba, in silenzio, accarezzare il marmo, risistemare i fiori e le zolle, incrociare le dita nodose, fissare la terra intorno. Come se la sofferenza, tutta la sofferenza, dimenticata, non raccontata, si fosse concentrata in quel punto preciso del camposanto, poco fuori dal paese, formando una miscela densa e pronta a esplodere. Incoronata avverte la pressione dei torti senza trovare le parole per esprimerla. E allora resta immobile, curva nel solito scialle, a guardare il marmo. Il ragazzo è lì, e lei, solo lei, se ne prende cura. Lei sa che il ragazzo non ha colpe, se non quelle dettate dall'ingenuità dei forestieri".

Inizia con la storia commovente di Incoronata Di Nunno, una donna di 75 anni di Orta Nova, un libro appena uscito per i tipi della Mondadori, "Uomini e caporali", di Alessandro Leogrande. Incoronata ha "adottato" i resti di un ragazzo polacco "ignoto", morto schiacciato non si sa come, forse in maniera non casuale. Ha visto quella croce di ferro con scritto ignoto, e ha cominciato a renderle visita. Ha investito i suoi risparmi per costruire all'ignoto ragazzo una tomba degna, di marmo. E la cura, come se si trattasse d'un figlio. Anche perché in qualche parte del mondo - dice lei - una madre disperata cerca un figlio scomparso.

Il libro di Leogrande mette le mani nella carne della nostra terra. Nello sfruttamento endemico, prima dei nostri braccianti, ora di quelli che vengono da lontano, che è alla base dell'economia della nostra terra. Sempre più, la Capitanata sta diventando (o sta tornando a essere) la terra degli schiavi nell'immaginario collettivo. E non servono operazioni d'immagine per risalire la china, ma una forte azione sociale per rilanciare quegli anticorpi democratici che hanno espresso grandi uomini come Giuseppe Di Vittorio.

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martedì, dicembre 16, 2008

Pd e questione morale, è ora di mandare al diavolo i leader


Il sindaco di Pescara (Pd) arrestato...il leader lucano del Pd arrestato...e poi dicono che della questione morale nel Pd bisogna parlarne, ma non all'esterno. No, la verità è che è ora che questa classe dirigente del partito, stagnante, si faccia da parte.

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lunedì, dicembre 15, 2008

Il merito di Cafonal


Questa sera Gad Lerner ha condotto una bellissima puntata dell'Infedele, su La7. Tema della serata: la vanità e il potere. Uno dei servizi mostrava una delle presentazioni del libro fotografico "Cafonal", realizzato con gli scatti di Umberto Pizzi. Vi è rappresentata la Roma cafona, o la Roma godona. Ed è rappresentato il corpo del potere.

Cafonal è una rubrica di Dagospia, un sito che da quando u' Scazzamurrill' è nato non a caso tiene "linkato". Alle presentazioni del libro c'è tutto il gotha della politica, dell'informazione e dell'immagine italiana.

Nel servizio dell'Infedele, a un certo punto, si vede il direttore del giornale borghese più importante italiano, il Corriere della sera, plurifotografato nel libro pizziano, che sproloquia una teoria. E' nelle foto di Cafonal - dice Paolo Mieli - che si capiscono tante cose dell'Italia più che nei libri scritti dai "sapientoni". Dice così: "Sapientoni".

Ora, anche lo gnomo pensa che da Cafonal si capiscano tante cose della composizione e della qualità del potere in Italia. Però, che proprio Mieli parli sprezzantemente di "sapientoni" è osceno e disonesto. Il suo giornale continua a spaccare le palle con la "meritocrazia" da mesi. E lui si riferisce in quella maniera alle persone competenti? Preferendo il mondo di Cafonal alle pagine di chi ha studiato, elaborato, capito? Il sospetto (ma non è un sospetto, è una sicurezza) è che la "meritocrazia" propagandata dal Corrierone sia in realtà una parola che vuole solo coprire una giustificazioncina in più per fare in modo che il familismo amorale italiano venga esercitato con qualche scrupolo in meno a vantaggio di rampolli, rampolle e gallinelle varie.

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sabato, dicembre 13, 2008

Diagnosi precoce per il governo: so' strunz!


Il servilismo nei confronti delle lobby a volte diventa vere e proprie scelte criminali. E' il caso di quanto u' Scazzamurrill' ha letto nell'ultimo numero dell'Espresso. Donato Greco, ex direttore del Centro per la prevenzion e e il controllo delle malattie del Ministero della Salute, ha denunciato che il ministero sta spostando le sue risorse dalla prevenzione primaria alla "predizione clinica".

Si tratta cioè di puntare sulla diagnosi precoce, ampliando al massimo la popolazione che vi ha accesso. Tutto bene, la diagnosi precoce è una cosa santa e salva molte vite. Il punto è che, se si tolgono soldi alla prevenzione per spostarli alla diagnosi precoce, si fa un favore alle lobby dell'industria della salute, non ai cittadini. Andrebbe bene metterci altri soldi, non toglierli alle attività per impedire che ci si ammali per darli a quella che constata che sei malato. D'altronde, queste ultime attività costano molto e i produttori di farmaci e macchinari per la salute sono ben contenti. "Basta vedere - dice Greco all'Espresso - come sono stati organizzati i comitati consultivi del ministero: c'è una presenza determinante dei poteri forti (industrie farmaceutiche, aziende biotecnologiche, cliniche private) mentre c'è pochissimo spazkion per i rappresentanti della sanità pubblica e delle regioni. Credo che il diritto alla salute sia oggi a rischio".

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giovedì, dicembre 11, 2008

Pasolini sulla televisione



Alcuni pensieri di Pier Paolo Pasolini sulla televisione. Sono scritti 40 anni fa, ma sembrano scritti ieri...

"Secondo me la televisione è più forte di tutto questo: e la sua mediazione, ho paura che finirà per essere TUTTO. Il Potere vuole che si parli in un dato modo: ed è in quel modo che parlano gli operai appena abbandonano il mondo quotidiano, famigliare o dialettale in estinzione (estinzione più lenta, però, della storia che attua il superamento). In tutto il mondo ciò che viene dall'alto è più forte di ciò che si vuole dal basso. I tecnici cinesi nello Yemen sono carismatici. Sono scesi dal cielo a costruire strade e a portare pere in scatola. Non c'è parola che un operaio pronunzi in un intervento, che non sia "voluta" dall'alto. Ciò che resta originario nell'operaio è ciè che non è verbale: per esempio la sua fisicità, la sua voce, il suo corpo. Il corpo: ecco una terra non ancora colonizzata dal potere."
(1970)

"Io da telespettatore, la sera prima e un'infinità di sere prima - le mie sere da malato - ho visto sfilare, in quel video, un'infinità di personaggi: la corte dei miracoli d'Italia - e si tratta di uomini politici di primo piano, di persone di importanza assolutamente primaria nell'industria e nella cultura: spesso persone di prim'ordine anche oggettivamente. Ebbene, la televisione faceva e fa, di tutti loro, dei buffoni: riassume i loro discorsi facendoli passare per idioti - col loro sempre tacito beneplacito? - oppure, anziché esprimere le loro idee, legge i loro interminabili telegrammi: riassunti, evidentemente, ma ugualmente idioti: idioti come ogni espressione ufficiale. Il video è una terribile gabbia che tiene prigioniera dell'Opinione Pubblica - servilmente servita per ottenerne il totale servilismo - l'intera classe dirigente italiana."
(1966)

"Come si potrebbe definire il male 'contrario all'umanità' della televisione? Non credo che sia possibile una sola definizione ma varie ipotesi. Basta però pensare una cosa: come viene presentato tutto, uomini, fatti, cose e idee? Tutto viene presentato come dentro un involuco protettore, col distacco e il tono didascalico con cui si discute di qualcosa già accaduta, da poco, magari, ma accaduta, che l'occhio del saggio - o chi per lui - contempla nella sua rassicurante oggettività, nel meccanismo che, quasi serenamente e senza difficoltà reali, l'ha prodotta. E' insomma, sempre, una mente ordinatrice dall'alto, che presentando le informazioni, e riassumendo i messsaggi, opera la selezione delle notizie (e dà quindi un quadro diverso dell'Italia)".
(1966)

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lunedì, dicembre 08, 2008

Il Pd nella merda, è ora di cambiare!


Berlinguer si starà rivoltando nella tomba. Proprio il Pd, il partito che più di tutti avrebbe dovuto raccogliere l'eredità del leader che pose la "questione morale", oggi è al centro di inchieste e polemiche su una gestione allegra e, in alcuni casi, indegna della cosa pubblica. Sotto accusa diverse amministrazioni locali di centrosinistra e pure qualche "sepolcro imbiancato".

U' Scazzamurrill', come sapete, s'è impegnato nella costruzione del Partito democratico a Torremaggiore ed è tuttora un sostenitore di questa compagine. Però, la delusione è tanta. Al di là delle responsabilità penali e amministrative di qualche amministratore, su cui la Magistratura dovrebbe fare luce, e la ribadita richiesta che chi è sotto inchiesta si dimetta, che sia del Pd, dell'Udc, di Forza Italia, di An o di qualsiasi partito, c'è una questione politica importante.

Il Pd è nato con l'ambizione di diventare una speranza di rinnovamento, di portare avanti un cambiamento nel modo di fare politica. Ma s'è, finora, scordato di fare la cosa più importante: rinnovare il suo ceto dirigente. Le facce sono sempre le stesse: Veltroni, D'Alema, Fassino, Rutelli a livello nazionale. E...beh li sapete, a livello regionale e provinciale.

A parere dello gnomo, la grande occasione s'è persa con le Primarie di ottobre 2007. Chi, come u' Scazzamurrill', ha partecipato in prima persona a quella fase, può testimoniare come sia stato proibitivo già entrare in quelle liste. Tutto era stato già deciso a tavolino già dalle gerarchie di partito. Le Federazioni, che dovevano essere super-partes, decidevano le collocazioni in lista. I boss locali s'erano già sistemati. La regola della "lista bloccata" faceva sì che fossero i padrini della politica locale a decidere chi doveva essere eleggibile e chi no. E i posti migliori andavano a protetti e protettori. A Torremaggiore, riuscimmo a fare una vera battaglia, di cui ancora oggi u' Scazzamurrill' va molto fiero, per vedere rappresentato anche il territorio.

Naturalmente, alle politiche, è successa la stessa cosa. Liste bloccate, indicazioni dall'alto su chi doveva essere "nominato" parlamentare. E la scelta andava o sui boss locali, o sui loro protetti. In genere, o vecchie volpi o inetti totali. In uno stile francamente berlusconiano di fare politica.

Michele Bordo, onestamente, lo fece capire venendo a Torre: che mi votate o meno, con questo sistema elettorale, tanto mi eleggono lo stesso, confessò. Il territorio, insomma, veniva depotenziato di ogni possibilità d'incidere sul voto dei suoi rappresentanti. Anche nel Pd. E, infatti, che rapporto ha con noi per esempio Colomba Mongiello? Chi la conosce? Chi l'ha vista? Il distacco tra la base e la rappresentanza politica è totale. Era molto più democratico il vecchio Pci di questo Pd! U' Scazzamurrill' era perché per le candidature si facessero le primarie. Niente. Il Pd s'è comportato come Berlusconi nella scelta dei futuri parlamentari. E questo vale per ogni livello d'elezione. Il clientelismo è regola a destra, a centro, a sinistra. Il Pd di oggi è tutto dentro questa logica.

Così s'è ammazzato nella culla ogni tentativo di rinnovamento. E una classe dirigente stagnante, alla lunga diventa anche corrotta. Questo vale a destra, a centro come a sinistra. Oggi, francamente, a parere dello gnomo, non c'è più tempo. I vertici del partito dovrebbero farsi da parte, dovrebbero smettere di essere il tappo sulla voglia di rinnovamento della nostra gente. Non ci sono scorciatoie.

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mercoledì, dicembre 03, 2008

Vaticano, no anche a Carta Onu diritti disabili


Non bastava il no alla proposta di depenalizzazione dell'omosessualità. Il Vaticano ci provoca un'altra doccia fredda: si rifiuta di firmare la Carta Onu dei diritti dei disabili. La motivazione è, anche in questo caso, sconcertante. Il documento non prevede un divieto esplicito di aborto. Come se fosse quel documento a dover stabilire un divieto d'aborto.

Ovviamente, se ci fosse quel divieto, la Carta non verrebbe mai adottata dall'Onu, perché tantissimi paesi del mondo riconoscono il diritto all'interruzione di gravidanza. Posta così, è un'opposizione francamente strumentale. Un'altra occasione persa da Oltretevere.

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martedì, dicembre 02, 2008

Black Hole



Un "lettore" di u' Scazzamurrill' ha segnalato in un commento una notizia relativa all'inchiesta Black Hole, conclusa in Molise dal procuratore Nicola Magrone. Per chi non sapesse di cosa si tratti, si può spiegare in modo semplice in questa maniera: il magistrato ipotizza - secondo quanto scrivono i media locali - l'esistenza di un'associazione per delinquere tra diversi esponenti della politica, della sanità e dell'imprenditoria molisana (e non solo). Oltre a tutta una serie di reati, anche gravi. L'utente affermava che anche un consigliere comunale di Torremaggiore è coinvolto in quell'inchiesta. Tuttavia l'utente anonimo sbagliava sulla fase processuale in cui l'inchiesta si trova. Per questo motivo, u' Scazzamurrill' non ha potuto pubblicare il suo intervento. Quando si parla di cose così gravi bisogna essere precisi.

Certo di svolgere un servizio alla collettività, u' Scazzamurril' vi segnala che - a quanto scrivono i media molisani a partire da Primonumero.it - il Pm avrebbe presentato la comunicazione di chiusura dell'indagine. Il giornale molisano ha pubblicato in rete le 158 pagine di quel documento, dove è scritto tutto quello che il magistrato ritiene di aver scoperto: chi, cosa, come. La link è la seguente: http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/docs/4656.pdf . Ognuno così potrà farsi la sua idea.

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lunedì, dicembre 01, 2008

Vaticano-shock: no a depenalizzazione omosessualità!


Pensavo che, quanto meno, sui criteri minimi di civiltà, ormai anche il Vaticano avesse raggiunto degli standard elevati e i roghi di piazza, l'Inquisizione e cose del genere fossero solo una triste reliquia del passato. Mi sbagliavo. La decisione dello Stato vaticano di opporsi alla proposta presso le Nazioni unite di depenalizzazione universale dell'omosessualità è veramente scioccante.

Prima di tutto, di cosa si tratta? Si tratta di una richiesta, partita dalla presidenza di turno dell'Unione europea (Ue), cioè dalla Francia, che è stata adottata dai Ventisette. Chiede una cosa semplice: che l'omosessualità, comunque uno la consideri, non sia più un REATO.

Per intenderci: è così in diversi paesi del mondo, soprattutto in quelli teocratici e dittatoriali. L'iniziativa era rivolta, come messaggio a paesi come Mauritania, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Yemen, Sudan, Iran, Afghanistan, Nigeria, Somalia. Paesi che applicano la pena di morte per l'omosessualità. E per questi - potrà dire la Chiesa - già c'è l'opposizione alla pena capitale. Spiegazione debole, francamente, anche perché poi ce ne sono altri che non applicano la pena di morte. Ma gli omosessuali li sbattono a marcire in carcere, li torturano, li straziano.

Cosa dice per esempio il Vaticano di India, Pakistan, Birmania, Guyana (l'unico Stato latinoamericano dove l'omosessualità è reato), Sierra Leone, Uganda, Tanzania, Bangladesh, Barbados? Lì non c'è la pena di morte per i gay. Ma c'è il carcere a vita. Cosa ne pensa la Chiesa di questi paesi? E - potrei continuare - ci sono paesi dove per gli omosessuali c'è la frusta. Altri nei quali ci sono i lavori forzati.

Opponendosi alla depenalizzazione globale dell'omosessualità, insomma, la Chiesa non dice no a quel che fanno questi paesi. Quindi se ne rende complice. Quale che sia la sua interpretazione dell'omosessualità, come può Benedetto XVI non opporsi alla barbarie del carcere, la tortura, i lavori forzati per gli omosessuali? Francamente, uno scivolone così pesante sorprende.

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