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U' Scazzamurrill' appare all'improvviso. E' uno gnomo simpatico e dispettoso, che mangia solo frittelle e regala tarì, le antiche monete del Regno di Napoli, alle belle ragazze. Da tempo a Torremaggiore non si vedeva più. Ma oggi ha deciso di riapparire...

venerdì, giugno 03, 2011

Paolo Campo come la Titina: lo cerco e non lo trovo...

Dov'è finito il querulo segretario provinciale, sempre pronto a dare ordini, di fronte al disastro torremaggiorese del Pd?

 
Io cerco Paolo Campo,
lo cerco e non lo trovo,
chissà dov'è finito,
chissà dove sarà...
lalalalala, lallà!


E sì. Io cerco Paolo Campo. Il segretario provinciale del Partito democratico che nelle scorse settimane è stato attivissimo a far pendere la bilancia verso quella parte del partito che ha fatto di tutto per creare le condizioni per un ribaltone a Torremaggiore, dicendo no a tutte le proposte che venivano dalla minoranza del Pd rappresentata in consiglio comunale da Marinelli e Russo. Ora che il ribaltone rischia di perfezionarsi (e ancora non accade solo per l'inaffidabilità di chi dovrebbe far parte di quella maggioranza), dov'è Paolo Campo? Perché non interviene con l'azione politica, che è quel che è richiesto a un leader politico?

E' facile dire sempre di no. Mandare avanti gli altri, per poi frenare da dietro se non si ottiene quel che si vuole in termini di posizionamento. Il punto è che, poi, di fronte alla prospettiva di cadere, non tutti sono consequenziali. C'è pure chi, in un mondo post-ideologico, si va a cercare una maggioranza diversa da quella che l'ha indicato e votato. E' successo con la precedente gestione Di Pumpo (che giustamente soprannominai Ribaltello). Rischia di accadere con l'attuale sindaco Ciancio. E il Pd non ha imparato niente: s'è ormai specializzato a far scappare sindaci eletti coi suoi voti.

A quel punto è comodissimo gridare al ribaltone, assolvendosi e giudicandosi gli unici "puri". Peccato che poi uno si chiede: ma è possibile che gli unici "puri" siamo noi? Non è che, per caso, in questo vittimismo ci sia un peccato originale, che è quello appunto d'aver creato le condizioni perché tutto ciò avvenisse? Io non credo che l'uomo sia fondamentalmente buono o cattivo in politica. Odio questa visione personalistica, perché la politica si costruisce attraverso scelte e linee politiche. Le ubbìe degli uomini emergono quando recede la politica.

Che la linea politica del Pd fosse sciagurata, inutile, capronesca, era chiaro a chiunque non fosse obnubilato dall'autoammirazione e dall'autocommiserazione. Prima la guerriglia, poi l'aperta guerra con manifesti e dichiarazioni unilaterali, puntando su una possibile giunta politica sostenuta dai tre indipendenti sulla cui affidabilità politica abbiamo potuto vedere nell'ultimo consiglio comunale. Era evidente a tutti che non poteva funzionare. L'unica via - se si voleva evitare di andare subito a elezioni, come per inciso noi chiedevamo - era quella imboccata all'inizio, su cui anche quella parte del Pd aveva dato un via libera (tra mille distinguo e mal di pancia): una giunta tecnico-programmatica che facesse alcune cose necessarie per il paese con il sostegno in consiglio comunale di tutte le forze di buona volontà.

Marinelli e Russo, con noi tutti della mozione per il rinnovamento del Pd, hanno fatto l'impossibile per cercare di creare le condizioni per la realizzazione di questa ipotesi, anche attraverso un allargamento della giunta a quattro. Proposte che il Pd ha rigettato perché qualcuno doveva vantarsi d'aver portato a Foggia la testa di Ciancio. Così, chi cercava di evitare questo disastro, s'è dovuto scontrare non solo con l'ostilità politica, ma addirittura con gli insulti personali, con il sospetto che volesse addirittura dichiararsi indipendente in consiglio per sostenere Ciancio. Un'orgia di maldicenze, poi smentita dai fatti: quando s'è votato Marinelli e Russo hanno rispettato la linea del partito, pur combattuta perché palesemente assurda. Si chiama correttezza politica, questa. Ma i grandi strateghi di questa Waterloo non lo riconosceranno mai.

Oggi quanto quella linea fosse disastrosa s'è dimostrato coi numeri in Consiglio comunale. I tre indipendenti non si sono presentati. E' evidente: hanno qualche specifico obiettivo politico che stanno probabilmente in queste ore cercando di conseguire. La "grande coalizione" a 10 che qualcuno si vantava d'aver creato nelle riunioni dei consiglieri comunali del Pd, è evaporata e a votare contro la fiducia sono rimasti solo i quattro del Pd e Mina Leccese. Peggio: s'è materializzato l'incubo di un nuovo ribaltone, di nuovi lunghi anni d'opposizione.

Solo un rinsavimento dell'ultimo istante potrebbe ancora impedire lo scempio. Rinsavimento vuol dire un cambiamento repentino di linea del partito e intervento con una proposta forte. Ma per fare questo, c'è bisogno di capacità di leadership. E cosa vuol dire leadership? Dare sempre ragione ai propri sottopancia locali? Fare gli autoritari, prescidendo dal fatto che, per essere autoritari, bisogna prima essere autorevoli e per essere autorevoli bisogna esercitare la capacità d'ascolto ancor più che quella di scelta? Leadership vuol dire anche essere in grado di far prevalere - col ragionamento e con l'azione - la prorpia idea in tutte le condizioni, anche le peggiori. Ecco, ora il Pd avrebbe ora bisogno di una leadership. Ma la leadership del Pd - il signor Campo, che d'ora in poi chiamerò "La Titina" - s'è squagliata. E così:

Io cerco Paolo Campo,
lo cerco e non lo trovo,
chissà dov'è finito,
chissà dove sarà...
lalalalala, lallà!

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martedì, maggio 31, 2011

Come regalare un sindaco

 La geniale strategia del Pd: vincere la guerra e perdere la pace


E' proprio vero: cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia. Stesse persone, stesso ribaltone. E non resta che applaudire alla grande visione strategica messa in Campo da quel pezzo di Partito democratico che crede di essere sempre d'una spanna più furbo del resto del mondo. Questi geni della politica che, quando abbiamo chiesto il rinnovamento nel partito, hanno risposto con sberleffi.

Complimenti. Come con Di Pumpo, così con Ciancio, sono riusciti a far fermentare il terreno per un ribaltone. Adesso verranno a urlare, sputare veleno. Prego si accomodino, ma la sostanza è la stessa: il Pd ha messo fuori gioco una possibilità di giunta tecnica, per regalare al centrodestra la giunta politica. Mesi di veleno, insulti su chi - Marinelli e Russo - tentava disperatamente d'impedire che tutto questo avvenisse

Hanno raccontato in giro che Marinelli e Russo stavano per uscire dal partito, mentre proprio Marinelli e Russo hanno dimostrato - nonostante non condividano niente di questa strategia suicida e francamente idiota - coerenza politica (al proprio partito, ai propri elettori), seguendo la linea del partito oggi in consiglio, come erano andati – su richiesta del segretario del Pd - a firmare dal notaio per lo scioglimento del consiglio.

Nonostante la linea del Pd sia stata sciocca, Marinelli e Russo hanno dimostrato cosa vuol dire avere senso di responsabilità nei confronti di chi li ha eletti nelle liste di un partito. Ed è stato un rospo pesante da ingoiare. Oggi si dimostra che avevano ragione loro, non chi puntava allo scioglimento attraverso la prova di forza. Ed erano gli stessi chi, quando lo scioglimento veniva chiesto proprio da Marinelli e Russo, dicevano di no, perché puntavano a fare una giunta politica con gli indipendenti. Oggi, cari geni della politica, dov’erano gli indipendenti?

Su una cosa ha avuto ragione il consigliere indipendente Manzelli. Quando ha detto che il Pd all’inizio ha appoggiato la giunta tecnico-programmatica di Ciancio, ha sventolato una banale verità che a qualcuno scotta. Perché quel qualcuno, dopo, ha cominciato a sgambettarla, a tirarle coltellate alle spalle. Mentre nel partito si metteva in campo una linea autoritaria - e l'autorità, quando non si basa sull'autorevolezza, è vacua e stupida -, fuori del partito si facevano dichiarazioni roboanti che hanno spinto, lentamente ma inesorabilmente, Ciancio ell'abbraccio mortale della destra.

Non lo si doveva mettere in quella situazione. Ora il sindaco si trova di fronte a una scelta terribile. O va avanti con un ribaltone e a quel punto diventa il capro espiatorio della situazione, perché ogni giorno gli verrà ricordato che è stato indicato dal Pd come candidato sindaco, che è stato eletto coi voti del centrosinistra, che nei comizi ha detto delle cose che un ribaltone smentirebbe. O si dimette, avendo dato agli “strateghi” del Pd a Torremaggiore e Foggia una sonora lezione. Io spero per il suo futuro politico che scelga questa seconda strada.

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sabato, novembre 27, 2010

Alle volte tra amici ci si "Scazza"

‎Nel post di ieri u' Scazzamurrill' poneva una domanda a Sel. Sel "Se l'" è presa. Ecco un croccante botta e risposta.



"(Filome', ma che ci facevate là?).

Non capisco cosa intendi per l’allusione al che ci facevate là e non capisco cosa ti abbiano raccontato.

Devi sapere che la sede di Sinistra Ecologia Libertà è stata scelta, in base a un turn over, quale... "luogo privilegiato" degli incontri ufficiali dei partiti del centro Sinistra che hanno eletto Ciancio Sindaco di Torremaggiore. Agli incontri hanno sempre partecipato tutte le componenti compresa Mina per la Città.

La ragione degli incontri è limpida e trasparente, vi hanno preso parte, tutte le volte che ci siamo riuniti, anche gli amici della cosiddetta corrente "6per" che insieme agli altri esponenti del coordinamento del PD hanno sollevato perplessità sul cronogramma della Giunta e sui metodi di funzionamento della stessa in rapporto alle aspettative programmatiche. Le riunioni si sono interrotte per consentire lo svolgimento del congresso del PD che ha eletto il nuovo segretario. Il dibattito interno al Pd mi appassiona ma non posso io risolvere le dispute interne alle correnti , né regolare il mio agire politico in base alle simpatie per i matusalemme o per i rinnovatori. E’ un problema interno al Pd e se un congresso non è bastato a spianare la contrapposizione interna e non ha favorito l’unità, me ne posso dolere, ma non è un problema mio. Mi sembra pretenzioso pertanto tirarmi in ballo con un giudizio di disapprovazione. Né si può condannare il ruolo dei partiti che, estromessi dalla vita amministrativa, dovrebbero forse sparire per non destare sospetti di complotti ai danni dell’Amministrazione Comunale? Rimettiamo le cose a posto nel nostro sereno ragionamento, suvvia !

Io rivendico il mio e quello delle altre componenti del csx ad eserciate il ruolo propositivo di comprensione dei processi in atto nell’Amministrazione e delle ragioni che rallentano le scelte amministrative o che spesso banalizzano gli interventi che si fanno o che impediscono il progredire degli step di realizzazione del programma. Se ad una riunione regolarmente convocata alcuni non si presentano, il sospetto di cospirazione non può essere affibbiato a chi ha scelto di partecipare. Questi i fatti! Il resto sono chiacchiere. In questi giorni una delle tre componenti che hanno reso possibile l’insediamento di questa Amministrazione è venuta meno denunciando con parole e giudizi duri tutto ciò che non v nella Giunta Ciancio. Se le critiche sono esplose oltre i tentativi del coordinamento di csx di tenere insieme la situazione, ci saranno pure delle ragioni di cui il Sindaco dovrebbe prendere atto e farle diventare terreno di riflessione comune. Invece no, non se ne parla, si fa finta che non sia successo nulla, tanto i numeri per continuare bastano. Non è corretto e non è così che si può costruire e reggere un percorso di chiarezza. Giudica tu visto che ultimamente, per un lungo periodo hai fatto il Ponzio Pilato. Ora sei tornato, ciò mi fa un immenso piacere, ma evita di bacchettare e cerca di parlare con tutti e non solo con gli intimi che soffrono di “partigianeria orba”.

P.S. dov’è’ il parlatoio che ci siamo prefissi di costruire in campagna elettorale? Dove sono finiti i propositi di accendere laboratori di buone idee ed azioni politiche? E via dicendo. Io mi sento ancora una volta molto orfana.
Amichevolmente,
Filomena"


Cara Filomena,

francamente trovo stupefacente la tua risposta. La trovo stupefacente per come ti conosco, per come conosco i tuoi ideali e l'impegno che ha sempre caratterizzato il tuo agire politico. Non riesco a capire perché la minima domanda faccia scattare una risposta così piccata. Ammesso che vi fosse una critica in quel che ho scritto, e c'era una leggerissima critica, è forse vietato criticare Sel quando si ritiene che Sel abbia fatto un passo imprudente o sbagliato?

Entriamo nel merito dell'argomento. Quel che mi hanno raccontato è precisamente quel che ho scritto e che tu confermi: avete preso parte a un coordinamento del centrosinistra. Te ne do atto: l'avete sempre fatto. Senonché questo coordinamento di centrosinistra era un po' diverso dagli altri, perché vi prendeva parte solo un pezzo del centrosinistra. E avveniva in un momento in cui palesemente si sta consumando un conflitto non solo all'interno del Pd, maggior partito della coalizione, ma in tutta la coalizione. Non prendere atto di questa cosa e, burocraticamente, prendere parte a una riunione senza chiedersi cosa significhi quella riunione, nella sua composizione stessa, può essere anche una posizione legittima, ma è politicamente fragile. Anche alla luce del fatto che vi trovavate seduti con la parte di centrosinistra più lontana da voi, come confermeranno i prossimi mesi.

Tu parli di una riunione "regolarmente convocata". A me la regolarità della convocazione interessa ben poco. Mi interessa cosa quella riunione voleva dire. Non pretendo certo che tu entri nel dibattito interno al Pd, per carità. Ma in quello del centrosinistra di cui fai parte, sì. Se a una riunione vedi presente solo un pezzo del Pd, solo un pezzo dell'Idv e basta, credo che sia normale che uno si chieda se non sia il caso quanto meno di rimandarla quella riunione, no? Almeno per verificare i motivi dell'assenza. Mancavano la lista di Mina, mancaca la parte dell'Idv che esprime un consigliere, mancava la nostra componente, mancava la lista Forza Torre, mancava il sindaco stesso che è stato eletto ed è parte del centrosinistra. Insomma, non è che fosse assente una piccola componente. Anzi, per quanto riguarda il sindaco pare che non sia stato neanche invitato (di questo non sono certo, ma così mi risulta). Se così fosse, si sarebbe ripetuto uno sgarbo politico che abbiamo già visto in passato.

La verità è che quel coordinamento è stato fatto non per cercare di tenere assieme la situazione, ma per spaccarla ulteriormente. Che voi non ve ne siate resi conto, è un problema. Il punto è che qua la posta in palio è un'Opa sul Pd, come sto scrivendo da diversi giorni. Questa operazione ha spaccato il Pd prima, ora ha spaccato il centrosinistra. Quella riunione ne è stata una plastica rappresentazione. E sottolineo che io non sto parlando di congiure (come hai fatto tu), ma di dinamiche politiche legittime, che ovviamente io avverso. Da queste considerazioni la mia domanda: ma che ci facevate in quella riunione? Da queste considerazioni l'avverbio "inspiegabilmente" agganciato alla vostra presenza.

Ancora, riguardo al sindaco Ciancio, ti posso assicurare che hai modo di parlarci molto più facilmente tu che io. Quindi, puoi sollecitare una riflessione comune col sindaco con più agio di me. Naturalmente, se neanche lo si invita alle riunioni, è difficile che questa riflessione si avvii.
A meno che non si voglia che il sindaco "prenda atto" della discussione senza "prendere parte" alla discussione.

In quanto ai giudizi che mi hai tirato addosso ti prego un attimo di moderare la suscettibilità. Dire a uno che è "ponzio pilato", solo perché per qualche mese della sua vita ha avuto altre cose da fare e vi ha fatto una semplice domanda, paragonandolo a un tizio che ha fatto ammazzare un altro tizio lavandosene le mani, mi pare francamente una reazione non commisurata al fatto che vi è stata posta solo una semplice domanda. Ti faccio notare che questa è la tipica reazione di quel "berlusconismo di centrosinistra" che sposta il piano politico su quello personale. E altrettanto "berlusconiano" è il non riconoscimento dell'identità altrui. Quando parli di "cosiddetta" mozione "6per" ci metti un "cosiddetta" di troppo. Quando parli di "amici" ci metti un "compagni" di meno. Se poi ormai ti adegui alla fraseologia di qualche esponente del Pd, che ha voluto far passare noi come la corrente "centrista", mentre in realtà siamo quella che ha interpretato meglio il Pd come un superamento di Ds e Margherita, e che quindi siamo ben più a sinistra di certi conservatori Pd, questo è un problema di riconoscimento reciproco che ti pongo.

Quindi, ferma restando l'amicizia, ché è cosa antica e intangibile, cerchiamo tuttavia di evitare che il piano politico si frammischi al piano personale. Voglio sentirmi libero di criticare (critica poi? era poco più di una domanda!) una vostra posizione politica, che posso non condividere, senza per questo dover mettere in mezzo l'amicizia.

Antonio

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lunedì, novembre 15, 2010

Pd Torremaggiore, il vecchio che avanza

Paura del rinnovamento e arbitri di parte dietro la penosa vicenda della segreteria



Il Partito democratico cammina al passo del gambero. Sabato, nell'assemblea chiamata a eleggere il segretario, si è consumata una pericolosa frattura interna che difficilmente si potrà ricomporre. All'appuntamento si presentavano due candidati, entrambi persone degnissime e stimate: Giuseppe Costantino e Giovanni Balsamo.

Balsamo, espressione della componente di cui anche u' Scazzamurrill' fa parte, si era candidato sulla base di un documento programmatico - "6X" cioè "Sei per" - volto a costruire un rinnovamento. La stessa candidatura era per il rinnovamento. Infatti, aveva immediatamente proposto a Costantino di ritirare entrambi le candidature per convergere, in spirito unitario, su un giovane. La componente che ha candidato Costantino, a questa proposta, ha reagito come un'anguilla a cui buttino addosso il sale. Non sia mai! Un giovane segretario...per carità! E hanno preferito tentare di andare a un braccio di ferro.

In questo frangente s'è inserito anche il segretario provinciale Paolo Campo. Per l'ennesima volta, invece di assumere un ruolo "super partes" per aiutare il partito a ritrovare l'unità, s'è schierato contro il rinnovamento e per una delle parti. C'è da chiedere a questo punto quale sia il ruolo di questo segretario provinciale, già sonoramente battuto alle provinciali, a pochi mesi da cruciali elezioni politiche: rafforzare o indebolire il partito nel nostro territorio?

Morale della favola. La mia componente, per senso di responsabilità, non ha voluto formalizzare la spaccatura, andando a un voto. Balsamo ha ritirato la candidatura con un bel discorso, che u' Scazzamurrill' riporta di seguito. Tutta la componente ha abbandonato i lavori, per cui il segretario se l'è votato solo una parte del partito. E così, anche se formalmente ce l'ha, oggi il Pd ha un segretario che rappresenta solo una parte del partito.

Di questo risultato bisogna ringraziare quella parte del Pd che ha paura di cambiare, di rinnovare. E anche il segretario provinciale Campo, che ha dimostrato ancora una volta di essere un esponente politico incapace di unire, ma capace solo di dividere.

Di seguito il discorso di Balsamo.

"Care democratiche e democratici,

vi voglio parlare del Partito democratico , di cosa vorremmo che il partito democratico fosse, di cosa noi, firmatari del documento assembleare “6PER”, lotteremo per fare.

Già dal titolo il nostro documento indica una volontà costruttiva. 6PER, non CONTRO. E già questo dovrebbe far capire che l’atteggiamento col quale noi approcciamo questa fase difficile del nostro partito è un atteggiamento volto a creare, aggiungere, non diminuire, non distruggere.

Oggi abbiamo sotto gli occhi tutti la squallida fine che sta facendo il berlusconismo. Si apre nella politica italiana una fase del tutto nuova che il Pd deve saper affrontare con rinnovato SPIRITO UNITARIO.

Una condizione che, apparentemente, oggi non è soddisfatta né a livello locale né a livello nazionale. Ma su questo punto ritornerò tra poco.

Cosa ci insegna la fine del berlusconismo? Pensare che si tratti solo del tramonto di un uomo politico sarebbe limitativo. E’ un modo di intendere la politica che finisce. La politica incentrata sui personalismi, sul leaderismo, sull’individuo singolo che si pone sempre un passo avanti alla collettività. La politica del “ghe pensi mi’”, dell’”io, io, io!” di cui abbiamo anche autorevoli esempi a Torremaggiore.

Basta con i partiti che lavorano per i singoli, sono i singoli che devono mettersi a disposizione del partito. Un partito che non può solo essere un collettore di esigenze e di ambizioni dei singoli, da soddisfare a livello amministrativo. Noi vogliamo un partito POLITICO. POLITICO e PLURALE.

Vogliamo un partito che abbia progetti, che li persegua, che punti allo sviluppo d’un territorio sempre più abbandonato a se stesso. Un partito che si sieda ai tavoli amministrativi con le idee chiare su QUELLO che bisogna fare, non solo su quante e quali poltrone occupare. Vogliamo inoltre un partito in cui le decisioni partano dal basso, con lo strumento della democrazia partecipata e partecipativa.
Per fare tutto questo, non nascondiamocelo, bisogna cambiare e cambiare profondamente e seriamente. In queste ultime settimane e mesi troppe volte abbiamo sentito suonare vecchie campane, anche quando a suonarle era un campanaro nuovo o apparentemente nuovo.

Il rinnovamento per noi deve essere VERO, non solo di facciata. In questo senso, di fronte a un dibattito che si è attorcigliato attorno a un modo vecchio, personalistico di fare politica, per rilanciare il rinnovamento e per andare oltre, è nata la mia candidatura. Chi siede nel direttivo ricorderà che io, immediatamente, proposi a Giuseppe Costantino, verso il quale va naturalmente il mio apprezzamento e la mia stima, di ritirare entrambe le candidature per fare largo a un giovane. Questo perché, a nostro parere, soltanto un cambio di generazione permetterà di realizzare quel rinnovamento necessario a spazzare via quello che io chiamo il “berlusconismo di centrosinistra”, cioè quell’attitudine a usare il partito per le proprie, sia pur legittime, ambizioni personali.

Purtroppo Giuseppe non ha raccolto il mio invito. Ne prendiamo atto. C’è tuttavia un’espressione a cui io e coloro che hanno sottoscritto il mio programma, siamo affezionati. E’ l’espressione “senso di responsabilità”. NOI L’ABBIAMO. Ed essendo consapevoli che andare a un voto, uno contro uno, vuol dire comunque creare una divisione, una spaccatura, abbiamo deciso di evitarla. Per questo motivo RITIRO LA MIA CANDIDATURA.

Un ritiro che, sia chiaro, non è un passo indietro, ma un passo avanti. Perché noi il rinnovamento lo vogliamo e lo realizzeremo. E, per questo, svolgeremo una funzione nel partito di paziente, ma inesorabile costruzione del nuovo. LO faremo nella città, con l’azione politica e culturale. LO faremo nell’organismo politico del partito, il DIRETTIVO.

Non siamo invece disponibili, nessuno di noi, ad assumere incarichi esecutivi in segreteria. Il nuovo segretario ha il diritto e il dovere di amministrare il partito. Per questo gli diciamo “buona fortuna” e ci congratuliamo per la sua NOMINA.

Dal canto nostro, con umiltà, ci porremo al servizio di un’idea di partito, che è quella che vi ho espresso prima. E lo faremo SENZA SCONTI PER NESSUNO."

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domenica, agosto 01, 2010

Dedicato a...

A tutti quelli che in questi mesi hanno insultato u' Scazzamurrill', arrivando qualcuno anche a minacciarlo, perché volevano a tutti i costi che lo gnomo la smettesse di raccontare le cose come stanno sulla vicenda amministrativa torremaggiorese. A tutti questi insultatori, mestatori e intimidatori, U' Scazzamurrill' dedica un pregiato brano dell'immenso Eduardo De Filippo.


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venerdì, luglio 30, 2010

Passa l'accordo programmatico, smentiti i Nostradamus

Prova di responsabilità dei partiti da destra a sinistra



E alla fine, tutti i "profeti" che dicevano a u' Scazzamurrill' che (nell'ordine) aveva sbagliato tutto, che Ciancio avrebbe alla fine volente o nolente dovuto fare un'alleanza con i tre "indipendenti", che Ciancio avrebbe fatto il ribaltone, che addirittura davano la lista di chi avrebbe votato cosa, si sono dimostrati fallaci. Hanno sbagliato tutto. Mentre u' Scazzamurrill' che molto tranquillamente diceva che o si sarebbe fatto l'accordo programmatico-tecnico o ci sarebbero state le dimissioni e lo scioglimento del consiglio, ha avuto ragione. Alla faccia soprattutto di chi ha lanciato contro lo gnomo anche qualche allusiva minaccetta.

Vincenzo Ciancio s'è dimostrato di parola: ha fatto un accordo limpido su base programmatica con De Vita e Leccese. Il presidente del Consiglio comunale è andato al centrodestra nella persona di Zifaro. Vicepresidente è Mina Leccese. Tutto sommato è stata una scelta equilibrata: visto che il sindaco è di centrosinistra non era fuori dal mondo che il centrodestra ottenesse un ruolo di garanzia. Le linee programmatiche sono passate con soli quattro voti contrari - da quel che ho capito - cioè quelli di Monteleone e dei tre "indipendenti". Due consiglieri erano assenti (uno del Pd e uno dell'Udc). Hanno quindi votato a favore: Pdl, Pd, Idv, lista Mina per la città e Forza Torre. Sel non è rappresentata in consiglio comunale (ma resta elemento fondante e rilevante del centrosinistra, tanto più che in prospettiva i progetti vendoliani danno a quella formazione un ruolo importante). In questa cronaca possono esserci marginali errori sui numeri (ho appena avuto per telefono le notizie), ma in quel caso non si tratterebbe di differenze politicamente rilevanti. Con questo voto è stato sbugiardato completamente (basta guardare i dati suddescritti) chi dava per certo un ribaltone che il sindaco non aveva mai neanche lontanamente ventilato di fare.

Anzi, altro che ribaltone, c'è stato un allineamento su un profondo e importante senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche ufficiali. Parliamoci chiaro: una convergenza programmatica di questo tipo è un fatto unico e storico per Torremaggiore, probabilmente irripetibile . Questo da un lato pone grandi preoccupazioni, perché non sarà facile la tenuta (ma con un lavoro leale di tutti, ce la si può fare), dall'altro offre un'opportunità storica. Mentre quest'amministrazione di salute pubblica realizzerà il programma, infatti, i consiglieri avranno un ruolo importantissimo di stimolo e di controllo sui contenuti. Questa volta più che mai. Se sapranno svolgere intelligentemente questo ruolo, come hanno fatto stasera, potranno contribuire in maniera decisiva a realizzare fatti importanti per Torremaggiore.

Lo sblocco della situazione amministrativa, poi, offre un'altra succosa possibilità, a parere dello gnomo. La realizzazione di un accordo programmatico permette di dare una cornice entro la quale la politica torremaggiorese può ridisegnarsi in maniera da far crescere una nuova classe dirigente giovane e riorganizzarsi sulla base di valori e ideali che mettano definitivamnete in soffitta il trasformismo imperante che ha caratterizzato gli ultimi decadenti anni. Anche questo è un obiettivo ambizioso e difficile, ma vale la pena tentare. Sia nel centrosinistra, come farà u' Scazzamurrill', sia nel centrodestra, come ovviamente si spera facciano altri. Quindi, è ora di rimboccarsi tutti le maniche.

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martedì, luglio 13, 2010

I tre "indipendenti", una falsa alternativa

Un trappolone in cui vorrebbero a tutti i costi far cadere il sindaco



Da settimane continua una pressione lobbistica su u' Scazzamurrill' per "convincerlo" che andare con i tre "indipendenti" sarebbe una scelta giusta. Lo gnomo immagina che sul sindaco la pressione sarà ben più forte. Queste pressioni, spesso esercitate con arroganza, non sono tuttavia mai convincenti per u' Scazzamurrill'. Questo per un motivo in particolare: non spiegano il perché uno si dovrebbe fidare di un gruppo di consiglieri che ha cambiato sponda immediatamente dopo le elezioni e qualcuno aveva cambiato anche prima delle elezioni in un inedito tentato zompo di ritorno.

Bene, u' Scazzamurrill' non è un dirigente di partito, non è un organo di partito, è uno che ragiona con la sua testa. Qualche volta bene, qualche altra volta male. Ma, quando ne fa prima di tutto una questione di credibilità e coerenza, ragiona non bene, benissimo. Come si può fare un accordo con chi ha dato ampia dimostrazione di avere una concezione della posizione politica, diciamo così, molto ondivaga? Quanto durerebbe un'alleanza con chi cambia schieramento a ogni soffio di vento? Lo gnomo lo sa: qualche mese, giusto per intercettare la prima finestra buona per le elezioni. E intanto tenere sotto schiaffo il sindaco, costretto a fare il "primo cittadino delle cerimonie" come qualche esponente del Pd ha elegantemente augurato a Vincenzo Ciancio. Il sindaco lo sa e certamente saprà comportarsi di conseguenza.

La verità è che l'alternativa dei tre "indipendenti" è una trappola bella e buona, in cui la preda (il sindaco) morirebbe lentamente, dibattendosi ma non riuscendo a fuggire. L'unica possibile via d'uscita - a parte le dimissioni, ovviamente - è l'accordo di natura istituzionale che il sindaco ha pervicacemente e generosamente cercato di perseguire. Ciancio quella porta l'ha lasciata aperta, spalancata a De Vita. Ora sta all'ex candidato sindaco del centrodestra di cogliere l'occasione per fare una scelta di generosità e intelligenza nei confronti della sua città. Tre giorni fa, in una riunione per coordinare le iniziative contro la chiusura del Pronto soccorso, De Vita c'era e ha detto cose sensate. Mancavano invece i sostenitori dell'accordo coi tre "indipendenti", che forse erano poco interessati a questo tipo di tematiche. Ecco, sulle cose concrete, Ciancio e De Vita possono tranquillamente sedere allo stesso tavolo. Perché non farlo sulla base dell'accordo programmatico a tre (Ciancio-Leccese-De Vita) che in fondo è già stato raggiunto?

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venerdì, giugno 18, 2010

L'ultimo metro, tra gli sciacalli

Oggi Consiglio comunale chiave, si capirà cosa ha deciso Ciancio. Messaggio a qualche furbacchione: "Tutte le volpi prima o poi finiscono in pellicceria"



Fra poche ore si riunisce il Consiglio comunale. Sono state settimane pesantissime, soprattutto per il sindaco Ciancio, ma anche per tutti quelli che per anni hanno lavorato per una svolta che non è banalmente un'alternanza destra-sinistra, ma una transizione dalla politica dei comitati d'affari alla politica per lo sviluppo del territorio. L'esito delle elezioni ha prodotto una situazione innaturale. Il sindaco ha scelto una strategia e l'ha portata fino a oggi coerentemente avanti: giunta tecnica e condivisione dei punti di programma con tutto l'arco politico.

La risposta del mondo politico torremaggiorese è stata, nel caso di alcuni esponenti collaborativa, nel caso di altri vergognosamente livorosa. Lo gnomo ha visto in questi ultimi tempi vecchie volpi aduse a ogni salto di schieramento pur di fare gli stracazzi propri ammannire lezioncine, denunciare "inciuci", lanciarsi con la bava alla bocca contro il sindaco che vorrebbe lasciare il loro culetto senza poltrona. Ha visto salti della quaglia preventivi. Ha sentito sussurri di malelingue professionali, impegnate a smerdare persone pulite e competenti. Ha anche subito qualche allusiva minaccetta paramafiosa. Insomma, è stata un'importante lezione anche per u' Scazzamurrill', che è uno gnomo umile: uno che sa che nella vita s'impara sempre.

Oggi Vincenzo presenterà forse la giunta. Sarà bella? Sarà brutta? U' Scazzamurrill' dirà dire come la pensa: qualunque cosa faccia venire travasi di bile alle vecchie volpi, va benissimo. In verità, qualche nome è girato. Uno di questi nomi, il professor Di Cesare per lo gnomo legittimerebbe qualunque giunta, essendo un tecnico di altissima levatura accademica, professionale e morale. Vedremo comunque stasera cosa succede e non è per niente detto che tutto sia così scontato. Certo: se Vincenzo non riuscisse a superare lo scoglio, sarebbe una sconfitta per le forze che vogliono un progresso di questa città. Tuttavia non sarebbe una vittoria per i comitati d'affari e per i livorosi malati di ossessione compulsiva da poltrona. Perché gli stracazzi loro, con un commissario ad acta, per un anno comunque non potranno farli. Peccato che anche i cittadini torremaggioresi onesti dovranno fare i conti con un comune che dovrà fare solo l'ordinaria amministrazione, con danni enormi per la città e per i progetti dei torremaggioresi.

Se fossi il sindaco, oggi mi presenterei con una giunta tutta mia, fottendomene di tutte queste pressioni e sgambetti. Parlerei direttamente ai cittadini, dicendo che ho un programma innovativo e condiviso da molti, a destra come a sinistra. Farei appello ai consiglieri comunali, chiedendo loro che decidano: o mi danno il via libera su quel programma con la mia giunta, o tutti a casa e si assumono la responsabilità, per una squallida questione di poltrone, di affidare il paese per un anno di commissario ad acta, che vista la gestione pessima dei bilanci degli anni passati rischia di essere un curatore fallimentare.

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mercoledì, giugno 16, 2010

Ode al vecchio affarista

Ci sono momenti in cui uno si deve sfogare. Succede anche a u' Scazzamurrill'. Quando qualche anonimo arriva a certe bassezze, beh, non si può più rispondere con il pacato ragionamento, ma bisogna usare il linguaggio dell'invettiva. Lo gnomo è pur sempre uno gnomo, quindi non poteva che lanciare i meritati insulti in maniera creativa. Si prega quindi di leggere questa "Ode al vecchio affarista" - destinata a un anonimo (ma non troppo, ché i messaggi si leggono bene in filigrana) che ha mandato uno schifoso commento allo gnomo - con lo spirito con cui si ascolterebbe una canzone satirica di Roberto Benigni (tipo: "Quando penso a Berlusconi") Fermo restando il fatto che Benigni è un genio, u' Scazzamurrill' un semplice gnometto di provincia.



Vecchio affarista bavoso,
fascista e un po' mafioso,
tu minacci, urli, sputazzi,
lanci insulti e intrallazzi.

Tu non parli, tu scorreggi,
e fai tanti, astuti magheggi
con mattoni, clientele, piloni,
tetti, ponti e carrozzoni.

Tu intaschi assai denari
sporchi, lerci e carbonari,
mentre il paese, soffocato,
resta sottosviluppato.

Dell'impiccio d'una coscienza
vorresti davvero fare senza,
ma ella c'è, si contorce, urla,
nella notte, severa, parla

Allora ti consoli untuoso
con un dire assai famoso:
perché pianger i miei mali?
tanto sono tutti uguali.

Peccato, stolto presuntuoso,
ricco, cattivo e un po' quaglioso
che uguali noi non siamo
anche se tutti respiriamo.

Tu per una stupida poltrona,
che sia ai vigili o all'annona
non esiti, puzzolente triglia
a metter in mezzo la famiglia.

Beh, zozzo stupido magnaccio
io ti auguro e alfin mi taccio:
che ti si torcan le budella
e possa annegar in cacarella!

Ti si secchi il pirolino,
ti si carii un canino!
Ti si squami nella rogna
quella bocca che è una fogna!

Per concluder l'invettiva,
ben meritata e creativa,
io ti auguro vivamente
di pigliarti un accidente!

P.s.: Quando lo gnomo parla di "vecchio" affarista non si riferisce necessariamente a un fatto anagrafico, ma a un modo di agire e ragionare. Comunque, visto che l'invettiva è diretta a una ben precisa persona - quella che ha mandato il commento di cui sopra a u' Scazzamurrill - lui sa bene di cosa lo gnomo parli.

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sabato, giugno 12, 2010

Poltrone&Poltroni

Scoperta una nuova malattia psichiatrica: la poltronite ossessiva


Poltrone, poltroncine, sgabelli e strapuntini. C'è un pezzo di politica torremaggiorese - che sta a destra e sta pure a sinistra - che pare ossessionata solo al posto dove poter appoggiar il florido culetto. E, intanto, se ne frega del fatto che il paese va a puttane e del fatto che, se si dovesse andare a un anno di commissariamento, si finirebbe per non avere voce in capitolo su un piffero di niente.

Tanto per capirci: appare ormai evidente che dovremo in qualche modo cercare di difendere l'ospedale. Perché, a quanto pare, proprio l'ospedale di Torremaggiore, assieme a quello di San Marco, dovrebbe venir chiuso. Allora: chi va a Bari o a Roma a sbattere i pugni e a proporre una qualche soluzione che non lasci questo territorio sostanzialmente senza sanità? Il commissario ad acta?

Una comunità che non ha la capacità di rappresentarsi è destinata a perdere. Allora, è ovvio che c'è solo una strada. Tutti devono fare un passo indietro, basta con le rivendicazioni a tutti costi solo per assicurarsi una carica, ma collaborazione all'unica opzione possibile, che è quella adottata dal sindaco: la giunta tecnica. Altrimenti, chi preferisce giocare allo sfascio, al tanto peggio tanto meglio, si assume una gravissima responsabilità di fronte ai nostri concittadini. E lo fa solo per la poltrona.

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mercoledì, giugno 09, 2010

Quando le quaglie zompano corto...

Ciancio l'ha detto pubblicamente: accordi programmatici e giunta tecnica. E così farà.



Certo che a Torremaggiore esiste davvero uno strano metro di giudizio. Tre consiglieri comunali si sono indignati e hanno denunciato "manovre poco chiare" del sindaco per riuscire a far passare la giunta tecnica. I tre consiglieri in questione sono quelli che si sono costituiti in "gruppo indipendente autonomo". Che però è diventato indipendente e autonomo ancora prima di entrare in consiglio comunale, ché prima - durante le elezioni - indipendente e autonomo non era affatto. Strano, no? Hanno fatto uno zompetto, nel più puro stile della quaglia, già prima ancora che il consiglio venisse nominato. Lo zompo è risultato un po' corto però. E gli elettori di destra che li hanno votati saranno contentissimi di vederli "indipendenti e autonomi"!

Ciancio li ha lasciati con un palmo di naso. Certo, per il sindaco sarebbe stato semplicissimo dire "Venite quagliette care"...invece ha preferito fare un discorso pulito. Ha detto: convoco i capi delle altre coalizioni, troviamo un accordo su integrazioni al programma del centrosinistra e faccio una giunta tecnica. L'ha detto in tutte le sedi, facendo capire che i tre consiglieri potevano restare indipendentemente e autonomamente ininfluenti. La verità è che, sotto tutto questo livore dei tre consiglieri, c'è la profonda frustrazione di chi già assaporava il gusto di essere politicamente determinante, e invece si ritrova (politicamente) con un pugno di mosche in mano. Comunque si consolino i tre consiglieri: l'autonomia e l'indipendenza sono valori preziosi e preservarli è più importante che occupare una poltrona. O no?

Per quanto riguarda il Pd, che sta dimostrando comunque di essere un partito vero (con tutte le sue divisioni, con tutti i suoi problemi, ma con militanti e dirigenti che hanno senso d'appartenenza e non cambiano partito a ogni refolo di vento), oggi riunisce il suo direttivo nel quale il segretario dovrebbe formalizzare le dimissioni. Michele Tartaglia ha scritto negli sms mandati in giro che lascia perché l'incarico stava diventando incompatibile con gli impegni di lavoro. A lui va dato il plauso e il ringraziamento di tutto il partito. Qualcuno dice che oggi dovrebbe passare per Torremaggiore anche il segretario provinciale Paolo Campo. U' Scazzamurrill' immagina che lo farà per andare a mangiare i turcinell' di Magnatti. E solo per questo. Ne vale la pena.

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lunedì, maggio 31, 2010

Ciancio va avanti: farà giunta tecnica di alto profilo

Bella prova di democrazia con un Consiglio comunale all'aperto e diffuso in streaming



Una bella risposta ai soliti spargitori di veleni che da 20 anni, a Torremaggiore, continuano a fare i cazzi loro attraverso lea diffusione ad arte di bugie. Il consiglio comunale di sabato, all'aperto e in "streaming", è stata una bella prova di democrazia e trasparenza da parte di tutti. Da parte del sindaco Vincenzo Ciancio, che ha ribadito chiaro e tondo quanto ha detto più volte (e u' Scazzamurrill' scrive dal giorno dopo dalle elezioni), da parte del centrosinistra, da parte del centro e da parte del centrodestra.

Tutti hanno ribadito: senza inciuci, bisogna misurarsi sui programmi, su quello che dobbiamo fare. Ed è un bel passo avanti, visto che finora a Torremaggiore negli ultimi decenni le giunte si sono sempre fatte e disfatte sulle poltrone, fottendosene del programmi. Infatti, i poltronai più bavosi stanno rodendosi il sederino in maniera rabbiosa (a proposito: è troppo "politichese" questo linguaggio?)

Adesso la speranza, da parte di tutti, è quella che alle parole di questo bellissimo esordio del nuovo Consiglio comunale, seguano i fatti. Vincenzo dovrà avere la capacità di presentare una giunta tecnica "di alto profilo" come ha detto più volte. I partiti dovranno avere la capacità di fare un passo indietro sulla questione delle poltrone e un passo avanti su quello dei programmi. Il Consiglio comunale avrà una responsabilità - come ha giustamente detto Enzo Quaranta - particolarmente marcata nella valutazione di provvedimenti e progetti che saranno portati dal sindaco e dall'amministrazione.

Lo gnomo, infine, vuole lanciare un pensiero al segretario del Pd Michele Tartaglia che s'è dimesso per motivi di lavoro. A lui un ringraziamento non formale, da militante, per il lavoro svolto.

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giovedì, maggio 27, 2010

Senza poltrona, quanti culetti rosicano

Il punto sulla situazione a Torremaggiore, sabato primo consiglio comunale



Ma quante inutili chiacchiere, quanti inutili insulti. Pure un deficiente che ha dato del traditore a u' Scazzamurrill'. Ma traditore di che? Allora, pur comprendendo che 'sta paura di restare senza poltrona da assessore fa rosicare il culetto di tanti, francamente lo gnomo s'è scocciato. Anche perché fanno tanto bordello, mentre Ciancio sta lavorando precisamente come gli ha chiesto la sua coalizione. Allora, facciamo il punto, sulla base di quello che è emerso:

1) Ciancio, sulla base del mandato ricevuto, sta espletando il suo dovere istituzionale di tentare di dare un'amministrazione al paese.
2) Su indicazione della sua coalizione, ha chiamato i capi delle altre due coalizioni che si sono confrontate alle elezioni e con loro ha discusso. Con fuoriusciti strumentali di ogni risma il sindaco non ha discusso. Quindi, chi parla di inciucio, dice cazzate.
3) Agli altri due ex candidati sindaci in rappresentanza delle loro coalizioni ha fatto delle proposte sul programma.
4) Questi elementi di programma saranno portati in Consiglio comunale sabato. E sul programma di discuterà.
5) Per quanto riguarda infine la giunta, gli assessori, che tanto stanno a cuore a tanti, il sindaco ha confermato e ribadito (per la milionesima volta?) che sarà una giunta esclusivamente tecnica quando la indicherà.

Questo è ciò che il sindaco ha detto e per lo gnomo questo vale. Tutto il resto è polvere messa per aria per fare casino. Invece è bene che le cose siano chiare: o l'esito è quello di un'amministrazione tecnica che si basi su un'ampia convergenza su punti di programma, o per u' Scazzamurrill' si deve andare al voto (dopo dieci mesi di commissario straordinario, ovvio). Alleanze politiche con il centrodestra non se ne fanno. E ancor meno si fanno alleanze politiche con chi fa strumentalmente la quaglia.

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giovedì, maggio 06, 2010

I versi di Mbagiuwann

U' Scazzamurrill' pubblica volentieri con evidenza questa breve poesia di Mbagiuwann. Ah, quanta saggezza in questi versi pseudo-trilussiani!


CHI STA FERMO S' ARUGGINISCE .
CHI SE MOVE 'NCIAMPA !

A Vincè nun je da retta
questa è 'a solita pastetta
quei due lì che stanno fòri
stanno là pè ffà ' a Ssessori.
Tu camina bello ritto.
parla a tutti, fitto fitto
dije te a sti due ingordoni
de nun rompe li cojoni !

Mbagiuwann
versione post Trilussa

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mercoledì, aprile 28, 2010

I profeti dello sfascio

Il paradosso: una fragile maggioranza può fare cose buone



Negli ultimi giorni qualche utente di questo blog sembra aver fretta di andare di nuovo alle urne. Chiedono dimissioni di un Consiglio comunale che in realtà non s'è ancora insediato. Perché, poi, i consiglieri si dovrebbero dimettere prima di aver verificato condizioni di governatiblità, questi profeti dello sfascio non lo sanno spiegare, salvo ripetere la solita litania che già nelle due settimane del ballottaggio ha fatto perdere il centrodestra.

Vincenzo Ciancio, il vincitore delle elezioni comunali, ha già chiarito il percorso che vuole seguire: un'amministrazione su basi programmatiche, che peri per il bene comune. E' un percorso limpidissimo sul quale, se troverà una convergenza pulita (e u' Scazzamurrill' crede che la troverà), bene. Se non la troverà, si va a elezioni, con la consapevolezza di avere un vantaggio consistente rispetto a una destra politicamente devastata dalle elezioni.

Il punto è solo uno. Se Vincenzo Ciancio va in Consiglio comunale - faccio un esempio - a dire: voglio fare questa cosa per il bene di Torremaggiore, ed è una cosa di buon senso che ha il sostegno dei cittadini, ci deve essere qualcuno che si deve assumere la responsabilità di dire di fronte ai cittadini: non la voto. E poi, materialmente, non votarla. Farebbe, in realtà, il male di Torremaggiore e si dovrebbe rassegnare a una certa sconfitta.

Paradossalmente, la situazione delicata uscita dalle urne può diventare un'opportunità, se gestita con intelligenza dalle forze politiche. Perché spinge chi ha vinto - il centrosinistra - a cercare di mettere in campo iniziative condivisibili a livello più ampio, con la seconda via di tornare alle elezioni oggi in una posizione di forza. E spinge il centrodestra a ragionare in termini aperti sulle proposte, perché uno scioglimento del consiglio a loro non conviene in questa fase politica. Si creerebbe un equilibrio fragile, ma che costringerebbe i due schieramenti a restare sul piano dei fatti concreti. Perché non provare, con intelligenza politica e spirito di servizio per la città, questa via? E' quella che sta proponendo Vincenzo. I profeti dello sfascio, isoliamoli una volta per tutte.

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venerdì, aprile 23, 2010

L'Uddiccì ora sta qui, ora sta lì

Un (non troppo) raro caso di schizofrenia politica



Ieri è apparso sui muri un "comunicato stampa" (perché, si sa, la stampa sta al muro) del coordinatore cittadino dell'Udc nel quale sostiene sostanzialmente che vuole le elezioni anticipate, perché non vuole fare accordi politici. L'attuale leadership dell'Udc ci ha abituato a queste stranezze: fino a ieri chi dirige quel partito raccontava a destra e manca che loro hanno fatto vincere Ciancio, vedi dichiarazioni di Cera alla Gazzetta del mezzogiorno, oggi s'arroga il diritto (senza averne davvero alcun titolo) di fare la morale...mah, chi ci capisce è bravo: un esemplare caso di schizofrenia politica.

Comunque, Vincenzo Ciancio sta lavorando, vediamo che ne esce. A questo punto, o l'Udc risolve il nodo della sua linea troppo ondivoga, o si va a un governo tecnico che punti al bene comune, oppure infine a elezioni anticipate. Tutte e tre le soluzioni possono portare a qualcosa di buono.

P.s.: modificato alle 11.51

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martedì, aprile 20, 2010

La delega alla poesia

Il canto dell'assessore errante



Voglio fare l'assessore,
dai Vince', mio vincitore,
a me un seggio, una cadrega
ché è ben meglio d'una sega.

Me lo sogno ormai la notte,
ci potrei pur fare a botte,
me lo sento questo onore,
mi fa batter forte il cuore.

Se mi dai la sanità,
tanto bene non mi sta,
la speranza vera mia
è l'incarico alla poesia.

Dai Vince', fammi assessore
con la delega all'amore,
e puoi pure starne certo:
metto i fiori nel deserto.

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lunedì, aprile 19, 2010

Desolation Road, facciamoci sentire

Il nuovo sindaco dovrà sbattere i pugni anche con chi sta al piano di sopra



Molti hanno chiesto a u' Scazzamurrill' notizie su come procede la costruzione della nuova maggioranza ecc. ecc. Lo gnomo su questo vuole essere chiaro: Vincenzo Ciancio sta lavorando per costruirla e lo gnomo non intende disturbarlo in questo momento. E comunque c'è tempo. La proclamazione dei nuovi consiglieri deve ancora venire e il sindaco ha modo di lavorare per verificare se ci sono le condizioni per governare. Se non dovessero esserci, nessun dramma: si va a nuove elezioni, tranquillamente. Secondo lo gnomo, Vincenzo comunque ce la fa.

Invece, è sull'aspetto costruttivo che u' Scazzamurrill' vuole lavorare. Già ha lanciato la proposta del Pane e le Rose (su cui intende preparare una bozza di documento non appena avrà un po' di respiro dal lavoro) e ha chiesto a Ciancio un impegno particolare sul tema dei ragazzini in motorino senza casco. Oggi vuole porre un'altra questione: quella della Statale 16 (Desolation Road).

Sappiamo che sulla Statale (come dice la parola) il comune non ha competenza. E, tuttavia, quella strada è la principale arteria che unisce al mondo la nostra città. Ora, tutti sappiamo le condizioni in cui si trova: tappeto stradale colabrodo, segnalazione carente (soprattutto i catarifrangenti, la notte è una strada invisibile). Inoltre, lungoil tracciato ogni giorno è un continuum di povere schiave del sesso, sfruttate da magnaccia mafiosi.

Ecco, il nostro comune si dovrebbe fare promotore - a parere dello gnomo - di un'azione forte (da soli o assieme agli altri comuni interessati) per pretendere che quella strada venga messa a posto, che ci siano i controlli sia per la velocità sia per ciò che c'è di lato alla strada. Questo perché, oltre all'azione diretta, quel che è mancato in questi otto anni di malamministrazione di destra, è stata anche l'azione di rapresentanza. Vincenzo dovrà saper sbattere i pugni anche con chi sta al piano di sopra.

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venerdì, aprile 16, 2010

Quanti padri ha la vittoria?

Pillole di saggezza Scazzamurrilla, in un momento in cui di saggezza c'è bisogno



"La vittoria ha tanti padri, la sconfitta è orfana"...questa la frase che oggi frulla nella testa scazzamurrilla dello gnomo. A chi si riferisce? Beh, lasciamo stare. Certo, i buoni lettori di giornali lo capiranno facilmente.

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venerdì, aprile 02, 2010

La posta in gioco

Pericoloso scollamento nella coalizione di destra



Cerchiamo di essere chiari. Quando u' Scazzamurrill' insiste sulla questione dei voti che mancano a De Vita rispetto alla coalizione o sui voti che sono venuti a mancare ad Alcide Di Pumpo alle regionali, non lo fa come strumento propagandistico. In politica dietro ogni passaggio c'è un messaggio. Il messaggio che tutti i cittadini torremaggioresi devono recepire chiaro nelle loro orecchie è che queste situazioni non sono solo la conseguenza di giochi e giochini interni, ma sono un preciso indicatore di ciò che rischia di essere.

Che messaggio hanno lanciato i 500 voti disgiunti che non sono andati a Leonardo De Vita? E che che conclusione ne dobbiamo trarre tutti noi? Parliamone, umilmente, perché la destra accusa u' Scazzamurrill' di avere "la verità in tasca". Mentre lo gnomo non ha la verità in tasca, ma in testa. Cioè ragiona partendo dalla verità e da essa fa discendere conseguenze politiche.

L'unico argomento che finora la destra ha portato per questo ballottaggio è che loro hanno avuto 11 consiglieri al primo turno. Non rendendosi conto che, in questa occasione, questo non è un valore ma un'ammissione di colpevolezza. Vuol dire che hanno presentato un candidato sindaco che neanche loro volevano, o meglio che l'hanno accoltellato nelle urne.

Su questo De Vita dovrebbe rifilettere dall'alto della sua esperienza e competenza. Perché il messaggio che gli hanno lanciato i suoi compagni di coalizione è chiarissimo: "Ti teniamo politicamente sotto schiaffo". Cioè, se malauguratamente De Vita dovesse essere eletto, sarebbe un sindaco politicamente sotto ricatto continuo, un sindaco fragile fragile.

Ora, tenete conto che la posta in gioco è alta. Torremaggiore è al centro, in questo momento più che mai, di consistenti interessi. Tra un Pug che ancora non è stato approvato e altre situazioni che giocoforza l'esercizio dell'amministrazione implicherà di affrontare, si tratta di ingenti quantità di denaro. L'ombra di questi futuri affari s'è stagliata eccome sulla politica torremaggiorese.

Avere un sindaco ostaggio del variegato caos di personaggi e interessi, davanti e dietro le quinte, della sua coalizione, come sarebbe Leonardo De Vita, a parere dello gnomo si dimostrerebbe essere una vera e propria iattura per Torremaggiore. Questo il motivo, semplice e lineare, per cui u' Scazzamurrill' insiste tanto sul tema della scollatura a destra. Perché se questa scollatura venisse trasferita nell'istituzione del primo cittadino, avremmo il paradosso di un sindaco in minoranza nella sua maggioranza. Un disastro, insomma. Per questo l'appello a tutti i cittadini che amano Torremaggiore è di votare Vincenzo Ciancio, un sindaco esterno a queste logiche, capace di rompere uno schema che, se dovesse prevalere, diventerebbe asfissiante per le speranze di sviluppo della nostra città.

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