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U' Scazzamurrill' appare all'improvviso. E' uno gnomo simpatico e dispettoso, che mangia solo frittelle e regala tarì, le antiche monete del Regno di Napoli, alle belle ragazze. Da tempo a Torremaggiore non si vedeva più. Ma oggi ha deciso di riapparire...

domenica, agosto 01, 2010

Dedicato a...

A tutti quelli che in questi mesi hanno insultato u' Scazzamurrill', arrivando qualcuno anche a minacciarlo, perché volevano a tutti i costi che lo gnomo la smettesse di raccontare le cose come stanno sulla vicenda amministrativa torremaggiorese. A tutti questi insultatori, mestatori e intimidatori, U' Scazzamurrill' dedica un pregiato brano dell'immenso Eduardo De Filippo.


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venerdì, marzo 26, 2010

Luttazzi da Santoro, otto anni dopo l'editto bulgaro

Il geniale intervento di Daniele Luttazzi a Raiperunanotte...la verità in forma di satira (quella vera)




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domenica, marzo 07, 2010

L'Italia dei telecorpi

Ancora Pier Paolo Pasolini, in un'intelligente reinterpretazione delle sue considerazioni sul potere e i corpi. Utilissima per capire quanto l'Italia delle telecrazia sia profondamente fascista e totalitaria.


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domenica, febbraio 07, 2010

L'Aquila, il terremoto è sempre

A dieci mesi, ancora tutto da fare...



Francesca aspetta un bimbo. E' un maschietto e ne è felice. "Però, scusa, quando nasce, dove lo porterò a passeggiare?" chiede all'improvviso e tu resti zitto, perché l'Aquila oggi, a dieci mesi dal terremoto, è una mano che ti stringe la gola e t'impedisce di parlare.

Dove andrà a passeggio il bimbo di Francesca, che non ha ancora un nome? Ti guardi attorno e vedi una città fantasma. Camminare per il corso dell'Aquila in un sabato del febbraio 2010 è un'esperienza dolorosa e straniante. Soprattutto se hai conosciuto questa splendida città prima dell'arrivo del mostro. E' come se il filo della sua antica storia fosse stato all'improvviso reciso.



Chiunque creda che il terremoto dell'Aquila sia stato alle 3.32 del 6 aprile 2009 si sbaglia. Il terremoto è oggi. E non lo è solo per i vigili del fuoco che, da quel giorno, continuano a lavorare e guadagnarsi l'ammirazione degli aquilani. Non lo è solo per gli aquilani, che sperano di tornare nelle loro case. Il terremoto è oggi, qui, per tutti noi, perché è solo all'Aquila che questo declinante paese, l'Italia, può capire se è ancora in grado di rialzarsi in piedi.

Le parole di Francesca entrano nelle orecchie e feriscono per la loro naturalezza. "Qua è morto un amico, l'hanno estratto vivo dopo sei ore che scavavano, ha respirato un'ultima volta e se n'è andato", racconta con calma. Mura diroccate, crepe, macerie. Non ce la fai neanche a tirare fuori la macchina fotografica, con cui volevi "documentare". Le Nikon non colgono il silenzio, come non registrano il buio notturno dei palazzi del quartiere di Pettino.

E' al centro dell'Aquila che capisci quanto c'è ancora da fare. Transenne ovunque, perché i vicoli sono pericolosi. E questa non è la cronaca del "giorno dopo": sono passati ormai dieci mesi dal sisma. C'è ancora tutto da fare, la gran parte delle strade del centro è impercorribile, perché non ci sono stati neanche i puntellamenti e i primi interventi per la messa in sicurezza.



Non è questione di far polemiche. Certo, ce la raccontano ogni giorno quest'Aquila "ricostruita", ma qui siamo ancora all'anno zero. Hanno scelto una strategia - grandi investimenti per i nuovi agglomerati del cosiddetto Progetto Case - e capiremo solo col tempo se è stata una strategia riuscita o meno. L'Italia, purtroppo, è il paese del Belice e dell'Irpinia. Però è evidente che nessuno può dire oggi che l'Aquila sia stata ricostruita. Non lo è nella sua identità urbana e culturale, non lo è nelle vite della sua gente, non lo è nelle loro teste.

"Prima del terremoto, neanche lo sapevamo che l'Aquila ha 185 monumenti", dice Francesca. Tante chiese, tanti palazzi uno addossato all'altro. Se entri in uno dei vicoli, stranamente aperto per la prima volta, ti rendi conto che è tutto fermo al 6 aprile. In più, questo duro inverno, con l'acqua, la neve e il gelo, stanno mettendo sotto stress strutture spesso pericolanti. Il rischio di crolli è sempre, drammaticamente presente.

Per quanto riguarda la popolazione, molti si sono sistemati con mezzi propri, altri sono entrati nel cosiddetto Piano Case e stanno man mano ricevendo appartamenti. Ma sono ancora oltre 10mila quelli che stanno negli alberghi o nelle caserme. Oggi, che la memoria si scolora, finisci per leggere sul Centro, il quotidiano locale, che i circa 6mila sfollati sulla costa adriatica devono spendere oltre 600 euro al mese in media per la loro vita di pendolari. Hanno tolto il Viacard gratuito. Arrivano le bollette della luce per le case distrutte.



Dramma nel dramma, si susseguono anche i licenziamenti. Perché poi, non dimentichiamolo, se nel resto del paese c'è la crisi, all'Aquila - a parte i settori legati all'edilizia - c'è la crisi e il terremoto. Così, finisci per leggere sul fianco della collina di Roio una grande scritta fatta con le pietre: "Compel licenzia". Quanti posti di lavoro si sono persi in questi 10 mesi? Quanta gente è caduta all'improvviso in povertà?

Francesca spiega che ha sentito di vittime "oscure" del terremoto, oltre alle 307 che se ne sono andate quella notte maledetta. Persone che si sono fatte morire di disperazione. E, in fondo, non serve neanche evocare casi tanto drammatici per capire quale sia la situazione: la leggi negli occhi delle persone. Anche i tuoi amici li trovi cambiati rispetto come li conoscevi. L'esperienza del terremoto segna, è totalizzante e loro la stanno vivendo ora per ora.

Ma quel terremoto - dicevo - non è solo aquilano. Questo paese dovrà dimostrare se ha ancora un'identità, la capacità culturale e umana di ricostruirsi. E questa dimostrazione, la dovrà dare all'Aquila. Non abbandonando l'Aquila. Facendo in modo che il bimbo di Francesca veda riconosciuto il sacrosanto diritto a passeggiare per le strade della sua città.

Grazie a Fernando Pandolfo per tre foto fatte col telefonino.

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venerdì, gennaio 29, 2010

Le promesse non mantenute del centrodestra /1

Non hanno rispettato gli impegni, perché rivotarli?



Allora, finalmente siamo in tema di bilanci. Le amministrative s'avvicinano e il centrodestra a Torremaggiore presenta candidato sindaco Leonardo De Vita, definito da u' Scazzamurrill' la più classica delle minestre riscaldate, e candidato alla Regione il sindaco uscente Alcide Di Pumpo, reduce da "passaggi" in innumerevoli partiti.

I sostenitori di De Vita, dove possono, vorrebbero sottolineare una discontinuità col Sindaco-Canguro. Strategia propagandistica, questa, che dovrebbe far incazzare Alcide. Ma non succede perché, appunto, è solo propaganda. De Vita, da un punto politico, è una brutta copia col trench di Alcide. E non può fare che peggio. Il che è tutto dire.

Quando lo gnomo afferma che le amministrazioni Di Pumpo sono state un fallimento dal punto di vista dello sviluppo e della creazione di un'idea di città, ne parla in maniera documentata. Anche perché mentre alcuni redivivi in tempo d'elezioni si gingillavano, u' Scazzamurrill' raccontava, denunciava, parlava.

E, per non dire semplici parole al vento, intende d'ora in poi avvalersi del programma in base al quale Di Pumpo nel 2005 è stato eletto sindaco di Torremaggiore. Era un papiello di 10 pagine, intitolato "Uniti per Torremaggiore", in cui si promettevano mari e monti. Oggi lo gnomo vuol ricordare quel che Di Pumpo prometteva in campo di promozione del turismo.

"Sarà incrementata l'offerta turistica, attraverso la valorizzazione dei beni culturali esistenti nel territorio e principalmente: il Castello Ducale, il Centro storico medievale e settecentesco mediante l’attuazione dei Contratti di Quartiere II, le Chiese ed altri monumenti, in collaborazione con l’Istituto Tecnico Commerciale “T. Leccisotti” di Torremaggiore – Indirizzo turistico.

Si punterà inoltre su importanti interventi qualificanti, quali:
1. istituzionalizzazione del Parco Archeologico di Fiorentino e prosecuzione di nuove campagne di scavo;
2. potenziamento della musealizzazione dei reperti di Fiorentino nel Castello Ducale;
3. creazione di un consorzio con gli enti locali limitrofi per sviluppare la rete delle realtà museali del territorio;
4. sostegno al progetto “Itinerari di Federico II nell’Italia Meridionale”, promosso dal Ministero delle Attività Produttive, cui partecipano l’A.P.T. della Basilicata e le città federiciane di Puglia e Basilicata.

Si continuerà a pubblicizzare la città di Torremaggiore, inserendola in circuiti turistico-religiosi, legati alla vicinanza con San Giovanni Rotondo e Monte Sant'Angelo, e nei percorsi normanno-svevo-angioini, mediante:
- attivazione sul territorio di un servizio di operatori turistici e guide;
- studio analitico di percorsi storico-culturali ed ambientali del territorio;
- siti on-line;
- riviste specializzate;
- valorizzazione dei prodotti dell'artigianato locale e della nostra terra;
- sviluppo di una rete di offerta turistica integrata, attraverso una ricerca storico-archeologica sul territorio per il recupero delle masserie fortificate dell’agro, casolari, borghi di valore etnografico, e per la rivalutazione delle strade dell’ex transumanza, da dichiarare patrimonio culturale dell’umanità.
"

Orbene, avete visto un qualche incremento dell'offerta turistica? Orde di tedeschi e giapponesi si sono riversati su Torremaggiore con macchine fotografiche al seguito? Dov'è la valorizzazione del Castello Ducale, dove quella del Centro storico medievale? U' Cudacchije è stato forse valorizzato? Tralascio tutto il discorso su Fiorentino, dove qualcosa avranno pure tentato di fare, ma senza ottenere alcun risultato pratico sul fronte turistico. Andiamo invece sull'attivazione di guide turistiche, siti, tricchetracche e castagnole. Ando stann'? E i copiosi articoli sulle riviste specializzate? Li avete forse letti? Oppure avete notizia dello sviluppo di una "rete turistica integrata" e di qualche passo fatto con l'Unesco, l'agenzia per la cultura dell'Onu, che fornisce lo status di "patrimonio dell'umanità"?

Insomma, s'è fatta un po' di fuffa, buttando denaro pubblico. E niente più. Leonardo De Vita ha scelto come slogan: "Trasparenza e coerenza per la crescita di Torremaggiore". Bene, per trasparenza, dovrebbe dire ai cittadini: "Non abbiamo mantenuto gli impegni presi nel nostro programma".

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martedì, gennaio 26, 2010

De Vita, una minestra scotta. E' ora di cambiare menù!

Dopo gli anni bui della destra, con Vincenzo Ciancio ci attendiamo concretezza e fatti



E' stata una dura battaglia, quella per impedire che a Torremaggiore operazioni trasformistiche venissero imposte dall'alto al Partito democratico e alla coalizione di centrosinistra. Alla fine, il Pd ha dimostrato di avere la spina dorsale diritta, gli alleati si sono dimostrati leali e ora comincia l'impresa più dura: battere la destra.

Come avrete visto, il paese è stato invaso da maxicartelloni, gigantografie del candidato di destra Leonardo De Vita. Rivendica un'"esperienza" che, volendo, si può chiamare anche in un altro modo. E sì, perché De Vita e il partito di cui è espressione (Pdl) sono stati e sono l'ossatura dell'amministrazione Di Pumpo. Quindi, quel che ci attenderebbe con De Vita sarebbe la continuazione della lenta e marcescente agonia di Torremaggiore.

Cos'ha fatto quest'amministrazione (con tutti i suoi rimpasti e con tutte le sue maggioranza partitiche mobili, di cui ha fatto parte pure l'Udc) in questi anni? C'è stata una svolta a Torremaggiore? Voi l'avete vista? Le strade del paese sembrano quelle di Beirut (ah, ma sotto elezioni magari nu' poc' d'asfalt' u men'n) e dal punto di vista della sicurezza Torremaggiore è il bancomat di tutti i ladri e fetenti della provincia. La città è invasa da cani randagi e, nonostante le promesse che risalgono ormai ad anni fa, non è stato fatto nulla. Siamo in una situazione in cui si arrivano a saccheggiare le pietre del cimitero. L'economia è boccheggiante, non si è vigilato sul territorio, dove i cittadini hanno dovuto urlare l'esistenza di una discarica (vedi Chiant' chian') , dopo che venivano sistematicamente snobbati.

Dal punto di vista della cultura e delle politiche giovanili è il deserto, Non c'è più una biblioteca, di fatto. Non è stata fatta alcuna politica seria per promuovere i talenti giovanili. Si sono inaugurate solo inutili, brutte piazze, con statue di papi annesse, come se qualcuno volesse aprirsi una via scultorea al paradiso. E, intanto, i nostri giovani emigravano e nessuno che cercava una ricetta per dare loro una prospettiva. Salvo riproporre il solito, vecchio strumento del clientelismo politico, che non è una cura, è un tumore.

Questi sono stati gli anni della destra a Torremaggiore. E' ora di chiudere questa pagina triste della storia del nostro paese e di dar vita a una svolta netta. U' Scazzamurrill' si attende da Vincenzo Ciancio un programma forte, innovativo e concreto e si aspetta che lo realizzi. De Vita l'abbiamo già "assaggiato", è un Di Pumpo ancor meno efficiente, una minestrina riscaldata e scotta. E' ora di cambiare menù.

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martedì, novembre 17, 2009

Violenza contro una 14enne "vicino Foggia": è ora di riflettere su di noi

Un tessuto sociale che si degrada, città che diventano sempre più ciniche

Le agenzie di stampa nazionali oggi battono una notizia: arrestati quattro minorenni di "un paese vicino Foggia" per un atroce stupro di gruppo nei confronti di una ragazzina di 14 anni. Giustamente, i giornalisti hanno preferito non svelare quale sia il paese, per evitare che si scateni la solita curiosità nei confronti della vittima, che aggiunge violenza a violenza. Anche perché, di solito, si finisce per dar la colpa sempre alla vittima, in un mondo in cui - chissà come mai - la solidarietà collettiva va quasi sempre ai farabutti.

Una violenza perpetrata dai minori nei confronti di una minore è una cosa che deve farci riflettere, non tanto sulla base di impeti moralistici, ma per fare un profondo esame di coscienza su quanto il nostro tessuto sociale si stia degradando, su quanto le nostre città stiano diventando ciniche. U' Scazzamurrill', che non è uomo di fede, crede che la mercificazione del sesso che vediamo ogni giorno promanare dagli schermi televisivi, dai cartelloni pubblicitari, ma anche dalle nostre strade, porti a uno scostamento di valori, per cui l'intimo di una ragazzina rischia di diventare non più inviolabile.

Sono processi complessi, difficilissimi da governare, che però hanno effetti immediati sulla nostra vita quotidiana. Come d'altronde ha potuto sperimentare quella ragazzina di 14 anni, stuprata da tre bestie alla volta. Anche se è evidente che le violenze sessuali non sono una cosa di oggi, è altrettanto evidente che le violenze sessuali che avvengono oggi non nascono nel vuoto di conoscenze. Le agenzie, infatti, descrivono gli stupratori come ragazzi provenienti da famiglie-bene, soggetti mediamente scolarizzati, si presume. Il vuoto è quindi di valori ed è un vero deserto.

Questo è un tema che c'interroga tutti. Se i nostri paesi scoppiano di tossicodipendenti - e provate a chiedere in giro quanta gente si fa di cocaina - e se il nostro territorio mostra come biglietto da visita nella sua principale via di comunicazione (la Statale 16, ovvero "Desolation Road") un supermarket a cielo aperto di corpi schiavizzati e di sesso coatto (per le ragazze), c'è una motivazione profonda che è insita nella nostra incapacità culturale di scovare un Senso. Spesso in questo blog ci si accapiglia per la politica, ma la realtà è che una possibilità di sviluppo nel nostro territorio passa solo attraverso una definizione di valori, senza i quali si continuerà a dare tanta importanza ai Suv e nessuna al corpo di una bambina.

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sabato, novembre 07, 2009

Tullio De Mauro, la lingua e la crisi della democrazia

In un'intervista a Piero Ricca il grande linguista Tullio De Mauro affronta il tema delle competenze linguistiche e dell'analfabetismo di ritorno. Per capire la crisi italiana di oggi, questo problema va tenuto nel giusto conto.




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domenica, novembre 01, 2009

Pasolini e l'ignavia degli italiani

Ancora un Pier Paolo Pasolini profetico sulla deriva degli italiani

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Cultura: anche a Torremaggiore qualcosa succede

Dal 25 novembre la terza edizione del Festival della letteratura per ragazzi



Se c'è un'iniziativa, una, che rende Torremaggiore per qualche giorno un luogo in qualche modo culturalmente interessante, è il Festival della letteratura per ragazzi. Quest'anno si tiene dal 25 novembre al 7 dicembre e il programma è sul sito del comune (clicca qui).

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martedì, ottobre 13, 2009

L'arabesco di Flaiano

Dario Vergassola legge un notissimo brano da La solitudine del Satiro di Ennio Flaiano.


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martedì, ottobre 06, 2009

Castells e l'Italia di Berlusconi

Manuel Castells è il più importante sociologo della politica vivente. Questo brano è tratto dal suo "Comunicazione e potere" (Università Bocconi Editore 2009) e sembra attagliarsi perfettamente per la realtà dell'Italia berlusconiana che stiamo tutti vivendo in questi giorni.



"La democrazia è infatti un insieme di processi e di procedure, non una scelta di politiche. Infatti, se interviene nella sfera pubblica a favore degli interessi specifici che prevalgono al suo interno, lo stato induce una crisi di legittimazione perché si rivela uno strumento di dominio, anziché un'istituzione rappresentativa"

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mercoledì, settembre 30, 2009

Carmelo Bene - Troppi pazzi, e non se lo sono guadagnato

Un genio entra nella scatola televisiva e la decostruisce, la spara al suo massimo e la fa cadere al suo minimo. Lo storico Uno contro tutti del Maurizio Costanzo Show con Carmelo Bene è questo ed altro ancora. E' lungo, ma val la pena vederlo.






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giovedì, settembre 24, 2009

Woody Allen - Il senso della vita

In cosa credere nella vita? La risposta ce la da Woody Allen...

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martedì, settembre 22, 2009

Dispiacere per la morte di Severino Carlucci

Era nato nel 1926

U' Scazzamurrill' ha appreso oggi leggendo Torremaggiore.com del decesso di Severino Carlucci, il giornalista che da tempo raccontava con occhio disincantato e vigile la nostra realtà. Ne è molto dispiaciuto.

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sabato, settembre 19, 2009

Leonardo Sciascia e i politici

Leonardo Sciascia, il grande scrittore autore tra l'altro del "Giorno della civetta" smonta in poche parole la politica...figuriamoci cosa direbbe se fosse vivo oggi.


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giovedì, settembre 17, 2009

Pier Paolo Pasolini: ecco la televisione

I mezzi di comunicazione di massa, la televisione. Nel 2009 ancora non capiamo appieno gli effetti di questo strumento sulla nostra democrazi. Ebbene, c'era chi oltre 30 anni fa aveva capito tutto, aveva analizzato profondamente e poeticamente questo strumento affascinante e nefasto: Pier Paolo Pasolini. Guardatelo e soprattutto ascoltatelo con attenzione, c'è la chiave per comprendere cos'è la televisione e cosa siamo tutti noi. Sono due filmati, il secondo inizia dove si conclude il primo.



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martedì, settembre 15, 2009

Torremaggiore, un paese italiano

L'"accordo-pasticcio" sui cessoni del corso, ennesima prova d'incapacità amministrativa

A guardare l'accordo che il sindaco ha raggiunto coi commercianti (a proposito, ma parti interessate erano solo i commercianti, o magari anche tutti gli altri cittadini?), pare di capire che i cessoni restano e che invece salta la ztl...l'unico miglioramento pare essere lo spostamento delle panchine-ghigliottina, che erano un intervento palesemente insostenibile nella sua pericolosità.

Alla fine, non ha prevalso il buonsenso, ma il pasticcio. Anzi, a quanto si capisce, s'è deciso di spendere altri soldi pubblici per altri interventi (paletti??) apparentemente altrettanto inutili. Peraltro, a quanto pare, c'è anche qualcuno che intende far ricorso al Tar, tra i commercianti, contro quest'accordo. Pasticcio su pasticcio, insomma, per un'Amministrazione comunale inadeguata e incapace di rispondere davvero ai bisogni dei cittadini.

D'altronde, in ormai quasi cinque anni, non si riesce a rintracciare quale radicale intervento l'amministrazione del Sindaco-Canguro abbia messo in campo per portare sviluppo a Torremaggiore. Nulla di nulla. Ha sistemato in maniera indecente qualche brutta piazza, come quella alla Pineta con la fontana a forma di cuore (un kitsch disgustoso, francamente) e senza un filo d'ombra. Ha messo i cessoni nella piazza. Qualche mattone qua e là, ma nulla che serva davvero a programmare lo sviluppo a Torremaggiore.

Cosa è stato fatto per l'agricoltura? Cosa per attirare investimenti? Cosa per la cultura? Niente di niente. Chiacchiere e nulla più. Questo non vuole essere un bilancio dell'amministrazione che sta giungendo alla fine del suo percorso, perché quello u' Scazzamurrill' lo farà più avanti (più sotto le elezioni), e con ben altra ampiezza. Vuole essere uno sfogo.

Per anni questo blog ha chiesto delle cose ragionevoli e non ha ottenuto alcuna risposta. Solo insulti e pure, talvolta, qualche velata minaccia di qualche fan un po' troppo sfegatato dell'amministrazione in carica. Continuerà a chiedere con la testardaggine e l'insolenza di chi sa di aver ragione. Nessuno, infatti, può negare che abbiamo un paese invaso da cani randagi, incapace financo di onorare i propri morti con un cimitero in ordine. Nessuno ha fatto nulla per attirare investimenti produttivi seri, ma si sono fatti tanti sprechi (come quello per l'ìnutilissimo parcheggio per i camper). Un paese in cui dominano - come sempre - le clientele, in cui non c'è ombra di rinnovamento, in cui neanche le inchieste giudiziarie suggeriscono ai politici di fare l'unico gesto degno possibile: rassegnare le dimissioni. Un paese italiano, in fondo. Non europeo, ma molto italiano. Nel senso peggiore del termine.

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lunedì, settembre 14, 2009

La cerchia delle possibilità

L'esistenza non è mera ripetizione quotidiana di ciò che siamo, ma un ventaglio di possibilità e di scelte che noi possiamo fare. Questo il senso di una frase del filosofo e sociologo tedesco Georg Simmel, che u' Scazzamurrill' sottopone oggi alla vostra riflessione.

"La cerchia della nostra esistenza dal punto di vista estensivo è occupata principalmente da possibilità; ciò che noi siamo come realtà della coscienza pienamente sviluppata è sempre soltanto il centro di quella cerchia; e una vita che si limitasse a questo centro, a questa realtà, sarebbe inconcepibilmente diversa e immiserita. Infatti noi siamo anche quelle potenzialità, esse non restano in un semplice stato di prigionia o di morte apparente, ma agiscono continuamente in noi"

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martedì, settembre 01, 2009

Tostock è morta, viva Torstock!


A u' Scazzamurrill' piace la musica. Oggi ha appreso con dispiacere, dal comunicato pubblicato su www.torremaggiore.com che la manifestazione Torstock non s'è tenuta. E' un peccato, perché uno spazio d'espressione artistica e creativa per i giovani, è sempre necessario.

A leggere il comunicato degli organizzatori (un consiglio: fateli più brevi...) pare di capire che è mancato il sostegno economico delle istituzioni (comune, provincia) all'ultimo momento. Ancora una volta, le istituzioni locali si sono dimostrate incapaci di sostenere un'iniziativa programmata per tempo dagli organizzatori. Per altre operazioni, culturalmente assai più discutibili, i soldi si trovano sempre.

La verità è che da noi la politica e la società sembrano interessate solo a coltivare le loro clientele. Ogni giorno dimostrano di essere inaffidabili, improduttive e parassitarie. Amanti del brutto, come dimostra la schifezza che è stata fatta al corso.

Manifestazioni come Torstock o Jazz in villa vanno sostenute anche quando- e soprattutto quando - sembra che attorno ci sia indifferenza. Il progresso civile e culturale di una comunità non è mai autoindotto, ma cresce nella misura in cui è coltivato. I giovani non sceglieranno mai la cultura, se non glielo si mette nel menù.

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