Il merito di Cafonal
Questa sera Gad Lerner ha condotto una bellissima puntata dell'Infedele, su La7. Tema della serata: la vanità e il potere. Uno dei servizi mostrava una delle presentazioni del libro fotografico "Cafonal", realizzato con gli scatti di Umberto Pizzi. Vi è rappresentata la Roma cafona, o la Roma godona. Ed è rappresentato il corpo del potere.
Cafonal è una rubrica di Dagospia, un sito che da quando u' Scazzamurrill' è nato non a caso tiene "linkato". Alle presentazioni del libro c'è tutto il gotha della politica, dell'informazione e dell'immagine italiana.
Nel servizio dell'Infedele, a un certo punto, si vede il direttore del giornale borghese più importante italiano, il Corriere della sera, plurifotografato nel libro pizziano, che sproloquia una teoria. E' nelle foto di Cafonal - dice Paolo Mieli - che si capiscono tante cose dell'Italia più che nei libri scritti dai "sapientoni". Dice così: "Sapientoni".
Ora, anche lo gnomo pensa che da Cafonal si capiscano tante cose della composizione e della qualità del potere in Italia. Però, che proprio Mieli parli sprezzantemente di "sapientoni" è osceno e disonesto. Il suo giornale continua a spaccare le palle con la "meritocrazia" da mesi. E lui si riferisce in quella maniera alle persone competenti? Preferendo il mondo di Cafonal alle pagine di chi ha studiato, elaborato, capito? Il sospetto (ma non è un sospetto, è una sicurezza) è che la "meritocrazia" propagandata dal Corrierone sia in realtà una parola che vuole solo coprire una giustificazioncina in più per fare in modo che il familismo amorale italiano venga esercitato con qualche scrupolo in meno a vantaggio di rampolli, rampolle e gallinelle varie.
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