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U' Scazzamurrill' appare all'improvviso. E' uno gnomo simpatico e dispettoso, che mangia solo frittelle e regala tarì, le antiche monete del Regno di Napoli, alle belle ragazze. Da tempo a Torremaggiore non si vedeva più. Ma oggi ha deciso di riapparire...

lunedì, giugno 18, 2007

Pasqualino Ricciardelli, il libro d'una vita

U' Scazzamurrill' è finalmente venuto in possesso di "Folklore torremaggiorese", il libro di Pasqualino Ricciardelli. S'è dedicato a una lettura frenetica: pagine divertenti, commoventi, innocenti. In una parola: bellissimo.

Pasqualino Ricciardelli ha tirato fuori un'ultima opera più che meritoria, necessaria. Un recupero di canti, proverbi, giochi, frizzi e lazzi, poesie popolari, che altrimenti sarebbero andati inevitabilmente perduti nella melassa televisiva, nel torpore del provincialismo della borghesia intellettuale torremaggiorese, che s'è sempre vergognata del suo passato inesorabilmente contadino.

Una cultura locale che, pur di non riconoscere la bellezza dei versi spontanei e innocenti della poesia popolare, preferisce inventare falsi miti "imperiali", mettendoci sopra risorse su risorse, senza comprendere che la vera ricchezza della nostra cultura è quella che ha raccontato Pasqualino Ricciardelli in quelle pagine bellissime.

Proprio in questo quadro di provincialismo becero e francamente stupido, s'inquadrano un paio di critiche arrivate dall'interno della maggioranza al patrocinio dato dal Comune al libro di Ricciardelli. Un consigliere comunale di destra, che in anni di consiliatura non ha fatto niente per la città, avrebbe criticato in camera caritatis l'iniziativa, perché celebra l'opera d'un esponente politico di sinistra. U' Scazzamurrill' non ha problemi a dire che, se la pensa davvero così, questo consigliere è un DEFICIENTE.

Un'altra persona, vicina al Sindaco, ha criticato il patrocinio perché il libro sarebbe "scurrile", pieno di parolacce. E questo è vero: è fatto con la lingua che usavano i nostri nonni e che, volgarizzata dall'italiano, usiamo anche noi! E quella è una lingua diretta, esplicita, grevemente leggera, che rende viva la nostra parlata. Possibile che qualcuno ancora esprime tutta la sua pruderie in questa maniera così puerile? Il sospetto vago dello gnomo è che non siano le "parolacce" ad aver provocato problemi a qualcuno, ma il fatto che nell'introduzione storica non venga celebrato il presunto passaggio dello "'Mperadore" per il quale tanti soldi vengono spesi dalla nostra comunità. Pasqualino racconta del noto passaggio di Pier delle Vigne, ministro dello 'Mperadore summenzionato, addirittura del presunto passaggio di San Francesco, ma non di quello di Federico II. Anzi, Pasqualino racconta come invece Federico avesse creato bei guai economici all'Abbazia presso la quale la mascherata torremaggiorese fa approdare lo Mperadore, creando un mai soluto anacronismo.

U' Scazzamurrill', invece, per una volta, vuol dire BRAVO all'assessore alla Cultura, Veneziano, che ha sostenuto la pubblicazione del libro. Ora, però, l'amministrazione non s'abitui troppo ai complimenti. In tanti anni può capitare persino a loro di fare qualcosa di buono.

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5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Hai stuzzicato la mia curiosità. Sono un nostalgico e mi commuovo quando sento parlare della storia del paese cornice delle mie prime 18 primavere. Come si può ottenere il libro?
grazie.
Ettore

8:39 PM

 
Blogger Genji said...

Ecco questa è una buona domanda. Io me lo sono fatto procurare da amici che sono andati alla presentazione.

Io credo che se la chiedi al Comune dovrebbero averne molte copie. Probabilmente devi chiamare l'assessore Veneziano al numero del comune.

Ma non dire che te l'ho detto io, che mi sa che in quel caso direbbero che è eaurito :)

10:05 PM

 
Blogger Unknown said...

Il libro, distribuito gratis al termine della presentazione, è andato a ruba.Peccato che a molti degli intervenuti non è stato possibile averlo. Dicono che erano 300 copie, ma allora dove sono andate a finire dato che nel teatro potevano esserci non più di 250 persone? Mi hanno detto che parecchi entravano, prendevano il libro e uscivano.
Forse conveniva farlo pagare, magari solo 5 euro, sono sicuro che di copie ne sarebbero avanzate più della metà...

5:04 PM

 
Blogger Unknown said...

Il libro, distribuito gratis al termine della presentazione, è andato a ruba.Peccato che a molti degli intervenuti non è stato possibile averlo. Dicono che erano 300 copie, ma allora dove sono andate a finire dato che nel teatro potevano esserci non più di 250 persone? Mi hanno detto che parecchi entravano, prendevano il libro e uscivano.
Forse conveniva farlo pagare, magari solo 5 euro, sono sicuro che di copie ne sarebbero avanzate più della metà...
Ma il colmo è che la stessa Biblioteca ne è priva...

5:06 PM

 
Blogger Genji said...

Scusami, caro paolo, capisco il tuo discorso, ma non sono d'accordo. Credo che un libro pubblicato dall'amministrazione pubblica, di grande valore culturale, andasse dato gratis. Peraltro credo che altre copie siano disponibili: una tiratura di sole 300 copie non ha editoralmente senso.

9:45 PM

 

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