Il demone Caruso
U' Scazzamurrill' ha ricevuto oggi questi versi scritti da un lettore molto particolare.....
Ancora adesso,
nella pece della notte,
non negarlo, compare,
la paura, la paura
ti spreme lo stomaco.
E' impossibile, compare,
non sentire lo spirito dei luoghi
dove mani crudeli
hanno strappato vite,
hanno tagliato il filo delle storie.
C'erano qui boschi un tempo.
Paesi, contrade e masserie
baluginavano di lumini a olio
come lucciole lontane.
Nel silenzio, zoccoli di cavallo.
Signori, traditori
tremavano,
tremavano come foglie
quando arrivava la voce:
"Sono qui".
"Non mi uccidete,
vi darò quello che volete.
Caciocavalli, cavalli, salami
e servi, pecore e denari",
diceva il giudice tremante.
Tanto valeva una vita,
di giudice, di cerusico,
di impiegato e d'avvocato:
bestie, tarì,
savucciccie e casciocavalli...
Rispettavo la vita
come la rispetta il boia.
Mai vendetti vita
per i beni materiali.
Prendevo i beni,
e anche la vita.
Viva o 'Rre
urlavamo nelle schiere
di Carmine Donatelli Crocco;
ma che ce ne futtev' a 'nnu
d'un re mai visto e mai sentito?
Fu l'odore del sangue
a spingerci via dalle case
per votarci alla lotta:
l'odore del sangue
che sapeva di libertà.
Briganti ci avete chiamato
e io, il Colonnello, ne fui capo.
Un diavolo, è vero,
al petto il ciondolo della Madonna,
le mani pronte a scannare.
Fui demone,
della schiatta di demoni
che da millenni vive questa terra.
Fui demone
e parlo alla vostra coscienza,
figli miei,
demoni figli di demone.
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