Scudo fiscale, ecco la deferente lettera di Turiddu Corleone a Berlusconi
Scoop di u' Scazzamurrill', l'erede di don Vito Corleone commosso ringrazia
Caro presidente del consiglio Silvio Berlusconi e caro ministro Tremonti, scrivo questa mia per ringraziare caldamente le SS. VV. per il giusto provvedimento che permetterà di riportare in Italia capitali che fui costretto a far emigrare all'estero (ah! com'è dura la vita dei capitali emigrati) per impedire a quei fetentoni degli sbirri di fottermeli con le loro inchieste. L'Italia è un paese ingiusto: cosa deve fare un povero imprenditore come me per sbarcare il lunario? Noi siamo la parte produttiva del paese, non come quei coglioni che pagano tutte le tasse alla fonte. Fannulloni, parassiti, che gli sparerei nel culo, come giustamente fa capire il ministro Brunetta. La vera ricchezza del paese siamo noi, noi siamo i membri della Società. Onorata.
Ma ora, per fortuna, le SS. VV. hanno fatto lo "scudo fiscale", che permetterà a noi "imprenditori" vessati dagli sbirri, di cancellare i reati e di fare un sano riciclaggio. Metteremo i denari nella lavatrice dello scudo fiscale e usciranno lindi e pinti, senza le macchie di sangue della gente che abbiamo ammazzato, senza i buchi provocato dall'acido in cui abbiamo sciolto i cadaveri di quei fitusi.
A nome mio e dell'Organizzazione che rappresento, Vi ringraziamo e baciamo le mani.
Turiddu Corleone (il Padrino)
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