Torremaggiore con le corna
E' caduta una cometa,
è caduta tutta intera,
è caduta sul pianeta,
niente più primavera.
Un fallout nucleare
per le polveri alzate
dalla roccia stellare
oscurò la nostra estate.
"La natura si ribella,
è divina punizione,
cade dal cielo una stella,
a punire l'ambizione".
Disse un vecchio molto saggio,
con la barba ormai canuta:
"Non vedrete un altro maggio,
giusta pena avete avuta:
questa fine fragorosa,
questo scorrere nel niente,
questa morte silenziosa,
questo perdere un ambiente".
Se si forza la natura,
la possenza del creato
non ci fa più paura,
il guadagno è disgraziato.
Torre ormai è cambiata,
antennoni ne abbiam tanti,
e la si vuole addobbata
anche di superpale rotanti.
La bellezza d'un paese,
nelle mani degli avari,
dura meno d'un mese,
cade e affoga in tanti mari.
Avidi politici rampanti,
assetati di potere,
di guadagni in contanti,
non di esser, ma d'avere,
tutti uniti in una stanza
stringon patti malfamati,
mentre il vento danza danza
dentro i campi abbandonati.
"C'era una volta la bellezza -
conteremo ai bambini -
ora c'è freddo e tristezza,
e politici lecchini".
Porteranno in funerale,
una città che fu abitata,
ormai è solo una ferale
idea trista e naufragata.
Torremaggiore con le corna,
percorsa d'onde assassine,
non di fiori sarà adorna,
ma d'antenne e pale becchine.
P.s.: Oggi u'Scazzamurrill' s'è svegliato poeta...
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