I Libri del Matto
L'ha visto là. Stava come imbambolato. Guardava fisso quel portone chiuso e impolverato. Dondolava leggermente, come se si fosse stancato di stare fermo, in piedi immobile. Ma resisteva. Aveva i capelli ingrifati, lo sguardo iniettato di sangue. E borbottava qualcosa.
"Che fai, perche' stai fermo qui davanti?" gli ha chiesto incuriosito u'Scazzamurrill'. "Contemplo e ricordo", gli ha risposto l'uomo. "Cosa contempli? Cosa ricordi?" l'ha incalzato u'Scazzamurrill'. "Contemplo un portone chiuso...e ricordo cosa c'era dietro", gli ha risposto con logica pregnante l'uomo.
U' Scazzamurrill' ha dovuto insistere parecchio per convincere l'uomo a spostarsi da quel vicolo. L'ha invitato a casa sua, sotto la foglia del banano nella Villa comunale. Faceva freddo e gli ha offerto una tisana di mammole calda.
"Mi chiamo Alfredo u'Matt'. Tutti i giorni, dalle 9 del mattino, mi piazzo davanti a quel portone, nella speranza che riapra. O, meglio, nella speranza che il tesoro prezioso che si trova lì dentro venga tirato fuori, ritrovi la luce. Sai cosa c'era là, Scazzamurri'?". U' Scazzamurrill', pur facendo uno sforzo di memoria, non ricorda. "La Biblioteca comunale de Angelis", gli dice con un leggero tono di rimprovero Alfredo.
"Come posso dimenticare le ore che ho passato tra quegli scaffali polverosi, da bambino, a cercare libri? Non ero molto scrupoloso nei tempi di consegna, ma li conservavo scrupolosamente quei libri. E, soprattutto li leggevo", inizia a raccontare Alfredo. E' un fiume in piena: "La mia vita è legata a quella biblioteca, quanti ricordi! Come quella volta che al liceo facemmo sciopero in due..." Stupore d'u' Scazzamurrill': "In due?". Alfredo sorride: "Sì, in due. Lo comunicammo pure al preside. Poi, cosa pensi che facemmo? Mica andammo in un bar o in un pub...no. Andammo in biblioteca, prendemmo in prestito vecchie copie di Linus, andammo in Pineta e ci mettemmo a leggere. Passammo così la mattinata. Ma è uno degli episodi. Quanti libri ho letto grazie a quella biblioteca... Non che fosse frequentatissima, ma c'era ed era l'unica vera istituzione culturale di Torremaggiore. Oggi cos'è rimasto? Quanti libri sono lì, dietro quel portone, in quella vecchia sede pericolante e umida, a marcire? E i nostri figli, se vogliono un libro, dove lo prendono?"
U' Scazzamurrill' è colpito dal fatto che una vecchia biblioteca scassata possa far sentire così tanto la sua mancanza. "Ma non è solo la biblioteca il problema", continua Alfredo. "E' che a Torremaggiore, da un punto di vista culturale, non c'è più nulla. C'è ancora la stagione teatrale, ma è poca roba rispetto a un tempo. Per la cultura vengono stanziati pochi soldi, immediatamente succhiati in manifestazioni di pochissimo valore culturale, come il Corteo storico, che quest'anno ha preso 18mila euro. Non ci sono più neanche gli 'Amici della musica'. La parola cultura i nostri amministratori non sanno neanche cosa sia. La presidenza di un'altra istituzione culturale, la scuola musicale Luigi Rossi, è stata prima data a un pizzicagnolo per ripagare il sostegno elettorale, poi gli è stata tolta. Ma non perche' si sono pentiti o vergognati. Solo perche' il pizzicagnolo non gli serviva più ".
La foga di Alfredo, tuttavia, non convince del tutto u' Scazzamurrill'. "Non sarà mica solo colpa dei politici?", chiede lo gnomo. "No, certo, hai ragione", risponde u' Matt'. "Se in un paese ci sono una decina di banche, pub e negozi di alimentari in quantità, negozi di telefonini e boutique, e non c'è una sola libreria, fra un po' non ci sarà più neanche cinema, vuol dire che non c'è mercato per la cultura. Vuol dire che i libri non li comprano. Che comprano due, tre telefonini. Che comprano il macchinone. Ma non comprano libri. E questa è la morte di Torremaggiore. Un popolo che non cura la sua cultura è un popolo senza identità. Quando si è senza identità, si possono avere anche i soldi, si può andare anche in Bmw, come quella che ho visto parcheggiata davanti a uno scivolo per disabili con una ciungomma spataccata sulla portiera (u' Scazzamurrill' sorride), ma non si sarà mai 'ricchi'. Non si avrà mai un'idea di futuro. Chi fa cultura locale a Torremaggiore? E' dai libri di Pasqualino Ricciardelli, dalle ricerche di Mario Fiore, che non viene pubblicato niente di buono. E chi ci prova, come Severino Carlucci (che non è proprio nel fiore degli anni), quasi quasi viene preso in giro".
U' Scazzamurrill' è mortificato. "E' chiaro che il prezzo di tutto questo lo pagano i bambini, anche quelli che ancora non sanno leggere. Hanno e avranno padri che non sanno inculcare loro il valore della cultura, perche' non sapranno e non sanno cosa inculcare. Saranno disadattati, avranno come misura del valore umano la cilindrata della macchina, non quel che si è e si sa. Sarebbe ora di dare una svolta, ma chi lo dice è trattato come un pazzo, un presuntuoso. E lo soprannominano u' Matt'".
E' passata un'ora. Alfredo si alza. "Me ne devo andare, Scazzamurri'", dice e s'incammina con la sua andatura caracollante. U' Scazzamurrill' vorrebbe fermarlo, chiedergli qualcos'altro. Ma sa che non c'è tempo. E' l'ora di riapertura della biblioteca. O, meglio, è l'ora in cui riapriva la biblioteca. E Alfredo u' Matt' deve tornare lì, a fare la guardia a quel portone chiuso.
1 Comments:
Con grande rammarico,ammetto dicondividere il malcontento di Alfredo.. Anch'io ho aspettato dietro quel portone e spero un giorno di trovarlo aperto magari quando ci passerò coi miei figli.. Purtroppo è triste che si insegni ai giovani a misurare le persone in base al conto in banca e che ci sia la dilagante ossessione di ostentare ciò che si crede di possedere rispetto a quello che si dovrebbe essere.W Dio per Mario Fiore e Pasqualino Ricciardelli.
8:05 PM
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