Cimitero senza "Crianza"
Ogn'anno, il due novembre, c'e' l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.
La ricordate? Comincia così un capolavoro della poesia napoletana. Quel genio anarchico e irrefrenabile di Totò, il principe Antonio de Curtis ecc. ecc. per la precisione, metteva in scena il visionario dialogo tra l'anima d'un nobile e quella d'uno spazzino. Per ricordare che di fronte alla morte siamo tutti uguali e che questo trapasso dal mondo dei vivi a quello dei morti (nuie simme seri/ appartenimm'a morte!) va trattato con rispetto e dignità.
Ma qualcuno a Torremaggiore, forse, questa poesia non l'ha letta. O, se l'ha letta, non l'ha capita. E, se l'ha capita, vuol dire che è in malafede e dopo la morte andrà all'inferno. Andiamo con ordine.
Anche se non è il 2 novembre, u'Scazzamurrill' ha "fatto a' crianza" e si è recato nel cimitero di Torremaggiore, per salutare con un mazzo di mammole una vecchia zia strega e uno zio fauno. Arrivato al cimitero trova che il vecchio muro su cui insiste la tomba della cara estinta(estinta sì, ma incazzata) è pericolante, marcio, potrebbe pure crollare.
- Prezzemolo e finocchio, a 'sto sindaco lo crocchio - dice la vecchia zia strega, apparsa immediatamente a u'Scazzamurrill' con tutto l'armamentario di ampolle e pentolone fumante.
- Ma zia, ormai sei morta, la puoi anche smettere di parlare per formule magiche - gli ha risposto u'Scazzamurrill'.
- Col sangue di pipistrello, farò cadere il naso a Ribaltello - continua la zia intenta a buttare intrugli nella pignatta.
- Zia! Ma perche' ce l'hai col sindaco?
- Ci hai ragione! Devo fare il mio incantesimo anche al precedente sindaco - dice pensosa.
- Sì ma perche'?
- Col liquido di quest'ampolla, seccherò il pisello di Marolla - continua la vecchia.
- Ziaaaa! E basta!! Basta con queste rime. Dimmi perche' sei così adirata.
- Scazzamurri', nipote mio, ma non lo vedi? Guardati attorno. Ma a te ti pare normale come ci trattano a noi morti?
- Beh effettivamente - dice u' Scazzamurrill' guardandosi attorno.
- E guarda le foto, mica è giusta questa schifezza. Il cimitero cade a pezzi e nessuno che si degna di fare qualcosa. Hanno aggiustato solo il viale della tomba dei de Sangro. Come se anche da morti avessero più diritto di noi quelli là. Invece 'sto muro crolla quasi.
- Hai ragione, andrebbe sistemato - conviene u'Scazzamurrill'.
- E non hai ancora visto il peggio, piccolo gnomo ammammolato. Prova a fare un salto nel cimitero nuovo. Tanto ci devi andare visto che lo zio fauno è stato spostato là...
- Sì ci vado subito, ciao zia - dice u' Scazzamurrill' andandosene.
- Sangue di struzzo, bollirò l'assessore come un merluzzo...
U' Scazzamurrill' passa nel cimitero nuovo e subito incontra lo zio fauno. Con la coda ritta come ai bei tempi, il vegliardo corre lingua a penzoloni dietro a due spiritelle appetitose...
- Fermatevi gnocche ectoplasmaticheeeeeeee.... - urla il vecchio fauno memore dei bei tempi.
- Zio, ma alla tua età! - gli fa scandalizzato l'immammolato Scazzamurrillo.
- Ue' Scazzamurri'...e che vuoi, uno deve pure sfuggire alla grigia ripetitività della vita da fantasma - dice l'incorreggibile dongiovanni.
- Beh effettivamente qua grigio è...
- Ahahahah hai ragione...questo cimitero nuovo è proprio una schifezza. Strade non completate, tombe di cemento inguardabili. Nel deserto cementifero non c'è una pianta. Polvere dappertutto. Non si trova una scala utilizzabile. Quando la si trova si rischia l'osso del collo. Ma il coglione che ha pensato questo cimitero nuovo così, sicuramente deve aver preso a modello il supercarcere di Trani. Dire che è brutto è poco. E' invivibile. Anche per i morti...
- Ahi ragione, povero zietto...
- Ma il problema non è tanto per me. Pensa a chi viene qui, in questo deserto d'incuria, a ricordare una persona a cui voleva bene. E la vede in questo squallore, in questo schifo. Orsù. Io in fondo grandi problemi non ne ho.
- Che intendi?
- Beh io mi arrangio...anzi preferisco il cimitero nuovo. E' più facile che ci arrivi qualche spiritella infoiata. Sai le fantasme di oggi sono molto più abbordabili di quelle smorfiose dei miei tempi...
Il vegliardo non finisce di parlare, che vede arrivare una giovane centaura, metà donna e metà cavalla...è un attimo. Volta la testa, inizia correre e urla: "Ehi che bella quadrupede!...aspetta là che arriva il tuo stallone!"
P.s.: Ancora una volta u'Scazzamurrill' deve ringraziare la semprelodatasia Esticazzi Production, che ha fornito un'inappuntabile documentazione fotografica dello scempio.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home