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U' Scazzamurrill' appare all'improvviso. E' uno gnomo simpatico e dispettoso, che mangia solo frittelle e regala tarì, le antiche monete del Regno di Napoli, alle belle ragazze. Da tempo a Torremaggiore non si vedeva più. Ma oggi ha deciso di riapparire...

martedì, marzo 16, 2010

Il blocco dei faccioni

Una riflessione "ideologica" su elezioni, partiti e oligarchie



C'è un blocco oligarchico sulla politica italiana, che "giù per li rami" s'estende fino alla politica locale, fino a noi. Questo paese potrà riaprire le ali, solo quando la politica e i partiti verranno ricondotti al loro ambito. Idealità e progettualità dovrebbero essere i fari che illumano la strada dei partiti. Non si può accettare la loro invadenza nell'economia, nella finanza, nell'informazione. Le intercettazioni di Trani sono il segno più evidente d'un sistema malato. Una malattia diffusa, che investe tutto il sistema, dal centro alla periferia. E l'attitudine all'"inciucio" che molti politici a tutti i livelli mostrano d'avere fa il paio - è perfettamente complementare come lo yin e lo yang cinesi - con la rissosità da guerra fra bande.

La personalizzazione della politica è il più evidente sintomo della malattia. Il candidato si presenta come un prodotto, una merce, così come una mercificazione generalizzata sta interessando tutti gli ambiti della nostra vita. Michela Marzano, la filosofa italiana che insegna al Cnrs di Parigi, ha scritto recentemente un saggio che consiglio a tutti, "L'estensione del dominio della manipolazione", nel quale teorizza che alla base del disagio della contemporaneità ci sia l'imposizione di concetti dell'ideologia manageriale alla vita di tutti i giorni. E' una teoria suggestiva, che nella politica ha una sua manifestazione evidente. Anche nella nostra piccola realtà ci sono candidati si propongono coi loro faccioni sui muri, con uno slogan accattivante in cui promettono "professionalità" nell'esplicazione del loro mandato elettivo. Ma la professionalità è una categoria che possa appartenere alla politica in un sistema democratico? A parere di u' Scazamurrill' no. La "professionalità" andrebbe esercitata - appunto - nelle professioni. Mentre il politico dovrebbe invece avere come suo faro l'"idealità", l'"onestà" e un progetto.

Altrettanto, una sottomanifestazione di questa estensione del dominio della manipolazione in politica è l'abitudine dei candidati a sciorinare in pubblico il proprio curriculum vitae. "Votatemi perché sono questo" più che "votatemi perché voglio fare questo". Un sindaco, un consigliere, un parlamentare non devono necessariamente essere stati o essere bravi professionisti. Devono essere persone che hanno qualcosa da dire ad altre persone per far sì che la vita di tutti sia migliore. Avere nessuna, una, due, tre lauree non è un viatico. Essere un buon medico non vuol dire necessariamente essere un buon politico. Essere un buon avvocato non vuol dire essere necessariamente un buon politico. Essere un buon manager quasi mai vuol dire essere un buon politico. Al limite, anche essere stato in passato un buon politico, non vuol dire avere delle proposte politiche buone per il futuro.

Può sembrare uno sproloquio, ma in realtà si tratta di riflessioni dettate dall'osservazione. Lo gnomo ha cercato, in queste settimane, d'individuare il nocciolo ideologico (ah, sia chiaro che u' Scazzamurrill' usa la parola "ideologia" in un'accezione positiva) delle proposte alternative a quella che lui sostiene alle elezioni comunali torremaggioresi - e che come sapete tutti è il Pd e Vincenzo Ciancio - e ha avuto una pesante difficoltà a individuarlo . Ci ha visto solo tanto personalismo e una vaga verniciatura d'efficientismo manageriale: tutto il contrario di quello che lo gnomo ritiene importante. E francamente, la stessa cosa vale per la regione. Ma il discorso, il pericolo, vale per tutti: a destra, al centro, a sinistra. Forse è tempo di tornare all'antico, di lasciar perdere i partiti vetrina di politici-personaggi, e ragionare di nuovo di partiti "pesanti", strutturati, espressione del territorio, in cui i politici più che cattivi leader siano onesti funzionari.

P.s.: per una volta spero che nessuno prenda questo post come un attacco

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13 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ennio Flaiano, che oggi ci manca come non mai, scrisse del fascismo : "non mi preoccupano le loro idee, ma le loro facce".

Il suo " poche idee ma molto confuse " è perfetto, oggi.
Avete visto le cravatte spaziali di certi candidati? Le pose di alcuni che si credono star e la faccia serafica dei marpioni?
Mai come oggi Toremaggiore aggiunge al degrado la bruttezza dei manifesti con le facce meno passabili della storia.
Si salva qualche bella gnocca e i soliti ( pochi) simpatici, qualche giovanotto coi capelli a spina e il sorridentissimo Benitone.
Per il resto propongo l' arresto immediato dei venditori di cravatte così orrendamente volgari.
E la rimozione forzata di certe facce: dai tabelloni e dal comune.

Il Sultano.
( ma non pubblicarla sennò senti quello ...)

1:35 AM

 
Anonymous Anonimo said...

caro gnomo, la riflessione che hai fatto sulla politica attuale la condivido seppur non sono del tuo colore politico. Allora considerato che il marcio è ovunque nella sinistra, nel centro e nella destra, perchè quando si gestisce il bene pubblico prevalgono interessi particolari su quelli pubblici, credo che sarai d'accordo con me che la politica deve gestire il meno possibile. Lo stato deve controllare ed essere testimone di un mercato privato che sappia garantire la crescita economica attraverso la mano invisibile (Adam Smith) e che lo stato sia in grado di garantire a tutti la partecipazione al mercato, intervenendo solo per tutalare interessi e diritti violati.
Però non sono d'accordo quando critichi il candidato che presenta il proprio curriculum vitae. Io credo che la professionalità che il politico possa esprimere nell'amministrare il bene pubblico il politico lo deve già aver dimostrato nel privato e nella vita quotidiana. In natura nulla si "inventa".
Volevo precisare che io sono un candidato del centro-destra e vorrei tanto che i futuri consiglieri eletti (di maggioranza e opposizione) possano esprimere onestà, competenza e amore per il proprio territorio.
antonio

6:38 AM

 
Blogger Genji said...

Oh, sono contento che le reazioni a questo post siano state così interessanti. Ovviamente, pubblico il post del Sultano, perché in buona parte lo condivido :) a parte benitone.

Antonio pone delle considerazioni che credo vadano approfondite. Il marcio - i conflitti d'interesse, la mancanza di rispetto per le regole e via dicendo - non è solo nella politica, ma in tutti i settori della nostra vita pubblica ed economica. Abbiamo prodotto il più grande scandalo finanziario al mondo - Parmalat, che è peggio di Enron - e abbiamo il "meglio" del nostro management più nelle aule di tribunale che nelle aziende. Qualcuno è pure in galera. Per cui, in realtà, più che una ritirata della politica (che in certi ambiti dovrebbe effettivamente esserci: la politica non ha titoli, per esempio, per scegliere i primari degli ospedali), io credo che la politica vada riportata al suo ambito. Perché il ruolo della progettualità politica che incida sulla nostra società e sulla nostra realtà, oggi, non è ricoperta da nessuno. Mentre la politica si occupa di cose che non dovrebbero essere compito suo.

In questa cornice, però, non credo che il "meno stato più mercato" del liberalismo classico (o del neoliberismo di stampo reaganiano) s'attagli granché alla situazione attuale. Tre decenni di ricette liberiste nel mondo hanno portato a una situazione devastante, in cui è persino tornato lo schiavismo. E questo anche nel nostro paese. Ti dirò anzi che, proprio questa situazione, ci dovrà portare probabilmente a rivalutare Marx (e già sta succedendo: ovviamente parlo di un Marx depurato dai suoi epigoni, un Marx marxiano insomma più che un Marx marxista) e a ridimensionare Adam Smith. Tra l'altro, credo che sia un errore confondere lo Stato con la politica. E che la mano invisibile del mercato ha dimostrato di essere anche un po' ingiusta. Invece a mio parere ci vorrebbe più Stato (che vuol dire anche più controllo di legalità, più presenza in settori strategici) e meno mercato.

Per quanto riguarda infine il tema dei curruculum vitae dei candidati, non vorrei tanto concentrare su questo tema specifico la discussione. Era più che altro un esempio. Comunque io credo che sia un problema il fatto che oggi ci siano due tendenze: quella che esalta il professionismo della politica e quella che esalta il professionista in politica. Si dà troppo spazio alle biografie e poco alle idee. Francamente, lo trovo un errore. Un portato di quell'aberrante ideologia "manageriale" che ha debordato dal proprio ambito per invadere le nostre vite. Consiglio veramente a tutti di leggere il saggio della Mearzano che cito nel pezzo.

9:51 AM

 
Anonymous Anonimo said...

L'ostentazione del curriculum vitae in politica ha semplicemente prodotto uno scollamento tra il Partito e chi amministra. Cioè ormai il COnsigliere di turno, una volta eletto, fà quello che cazzo gli pare.... con parole un pò più semplici! Invece dovrebbe essere sempre e soltanto il Partito ad avere la parola (questa vorrebbe dire "democrazia") e se il COnsigliere o l'Assessore o il Sindaco non attuano le volontà del Partito e della coalizione che li ha portati agli scranni dovrebbero dimettersi e lasciare il posto a chi invece crede ancora nei PArtiti, altrimenti i PArtiti a cosa cacchio servono?????
Quindi caro Antonio di Destra, non per fare polemica ma solo per esprimere il mio pensiero, l'adozione in politica dei Curriculum è una mera stronzata! Ed è espressione dei vari personalismi che abbiamo e che purtroppo portano ai ricatti politici e ai ZOMPI quà e là.... se poi tu sei per la politica del zompo allora è altra cosa!

CIao e vinca il migliore

p.s. per il Sultano non penso che la politica buona o cattiva si esprima con "la cravatta"... o con qualche bella gnocca..... LA POLITICA è COSA SERIA!

L'Imperatur

10:38 AM

 
Anonymous Anonimo said...

La buona politica si esprime rispondendo alle mail degli elettori che vogliono partecipare al programma, non con le cravatte nero-viola.

Un "Fuori sede" molto più dentro di altri

12:16 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Te lo avevo detto che sbucava da qualche angolo sto qua ....
Va bene è cosa seria e falla solo tu.
Contento ?
MA che palle !

Ciao Genji, vado al mare.

Sultano goliarda e anti noia da pensiero torremaggiorese paludato .

2:25 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Ohhhhhhh finalmente te ne vai al mare.... ti ricordo ti portarti anche le palette e il secchiello!

"Fuori sede" sei pure daltonico la cravatta non è nera.... c'catòòò

L'Imperatur impera

5:40 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Impera ?

Ma dove ?
mio Dio come rimane basso sto posto.

1:11 AM

 
Anonymous Anonimo said...

Impera su di te.... mà si proprj curt d' comprendonj!

Vatt fà a vacanz au m'r....

1:09 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Ringraziamo il Signore che ci sei tu Sultanino che riporti questo blog ad un'adeguato spessore culturale vista la tua altezza....

Ma và làààà ma và làààààààà

1:41 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Madonna mia che tristezza !

1:27 AM

 
Anonymous Anonimo said...

Infatti Sultà che tristezza quando fai delle considerazioni politiche...

11:05 AM

 
Anonymous Anonimo said...

Le mie considerazioni?

Pensa per la tua invidia.
Sei un complessato.
Curati.

3:33 PM

 

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