Trentaquattro motivi per NON votare CdL /19 /20 /21

Le elezioni politiche si avvicinano e u' Scazzamurrill' deve accelerare la pubblicazione dei Trentaquattro motivi per arrivare in tempo, in modo di poter convincere qualche elettore ancora illuso dalla martellante propaganda, dalla manipolazione dei media, dalla realtà virtuale, a NON rivotare la Casa delle Libertà.

Oggi u' Scazzamurrill' riporta tre dati importanti, perche' sono destinati a riverberarsi sulla nostra economia per anni. Si tratta delle acquisizioni di aziende italiane da parte di aziende straniere (leggesi investimenti esteri, leggesi anche sviluppo del mercato), gli stanziamenti nel bilancio dello Stato per infrastrutture e le spese della Pubblica amministrazione per ricerca (che sono aumentate al di sotto del tasso d'inflazione, quindi sono di fatto entrate in cifre reali nel dominio negativo!).

Anche in questi tre dati si dimostra come i cinque anni di Casa delle Libertà hanno soltanto coinciso con un declino, con lo sfascio. Voglio sottolineare in particolare il dato delle infrastrutture. Berlusconi continua a parlare dei suoi 71 cantieri aperti. Beh, ad aprire cantieri non ci vuol molto, è a chiuderli che si vede chi fa da chi non fa. Ora, il punto è che per le infrastrutture si è STANZIATO meno in questi cinque anni. Insomma, meno infrastrutture per tutti. A questo va aggiunto che: 1) quel poco di opere completate vengono da stanziamenti dei tempi del centrosinistra; 2) dei cantieri aperti mi risulta (dallo stesso rapporto Ance, associazione nazionale dei costrutturi edili) che solo lo zero virgola zero zero qualcosa è stato completato; 3) i costi stanno lievitando a dismisura. Ma andiamo con ordine. Ecco questi nuovi tre motivi per NON votare CdL:

Acquisizione di aziende italiane da parte di aziende straniere (unità)

2001
111

2005
95

(Fonte: Kpmg)

Stanziamenti nel bilancio dello Stato per infrastrutture (in milioni di euro)

2001
22.250

2005
18.188

(Fonte: rapporto Associazione nazionale costruttori edili)

Spese per ricerca della pubblica amministrazione (variazione percentuale)

2001
+5,8

2005
+1,6

(Fonte: elaborazione Censis su dati Istat)