La Ballata di Mago Pug
Col capel di brillantina,
il suo frac sa di bucato,
Mago Pug ha incantato
la massaia e la mammina.
Dentro il circo della Torre,
canta balla e fa magie,
le cose tue diventan mie,
lo star fermo lui l'aborre.
Salta salta il gran Canguro,
con le tavole nella sacca,
quel progetto sa di cacca,
ma lui dice: "Io son puro,
non son falso, non furfante,
sono un sindaco innocente
io non voglio fregar niente,
qualcun altro è il lestofante!".
Mago Pug lo ascolta cupo,
con lo sguardo un po' assente,
lui non dice proprio niente
non agnello è, ma lupo.
Ah veder fuor dal tendone
del gran circo politicante
tante facce, tanta gente,
fa venir un gran magone.
Tutti a chieder il favore
di spostare la lineetta,
pagherebber la marchetta
per cambiare un colore
di una zona industriale,
e poi mettere in piedi
case vuote e con arredi,
una villetta, un urinale.
E se qualcuno un po' più onesto
dice: "Fatemi guardare"
"Sei fazioso, non parlare!"
Gli si risponde lesto lesto.
Gli affari più meschini
li dividon pochi eletti
non son cose da architetti,
non è merda per bambini.
E se si cambian destinazioni,
"che vuo' fa', nun è peccato"
povero illuso ritardato
e cittadini un po' coglioni.
Ma se questo è l'andazzo,
mi direte tutti: "Allora,
non attendere più un'ora,
va in fila, vecchio pazzo!"
La parola onestà
è desueta ormai, l'ammetto,
ma il denaro maledetto
non può indurre a cecità.
Si decide del futuro,
d'un paese ormai sfregiato,
d'un comune malandato,
per cui vedo scuro scuro.
Qualcheduno dovrà urlare
a tutta questa gente
che non si guadagna niente
a volere esagerare.
Mago Pug lui non lo sa,
non persona è, ma concetto,
non mortale, è progetto,
ancor non c'è, ma lui è qua.
E' segreto, che vuoi dirgli?
chiuso dentro buie stanze,
ingrasserà tante panze
di politici e famigli.
Ma qualcuno non ci sta,
a 'sta sporca tarantella,
il segreto di Pulcinella,
se scoprirà, rivelerà.
P.s.: Di ritorno da tre giorni di viaggio, u' Scazzamurrill' ha ritrovato il suo afflato poetico...
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