La metasemantica di Marco Faienza

Marco Faienza torna la carica. Lo ricordate? E' quel tizio che nelle scorse elezioni comunali aveva fatto le due proposte più geniali del millennio (nel Faccia a Faccia organizzato da Dauniacom): costruire un Palaghiaccio a Torremaggiore e affidare l'archivio del Comune alla Curia di San Severo...Inoltre è anche colui che, da coordinatore, ha valorizzato il ruolo del Coordinamento di centrosinistra (cioè, n'ha fatt' nu' cazz'!) Ebbene Faienza torna alla guida dello Sdi (sdirindindì) con un programma chiarissmo, comprensibilissimo e soprattutto pregno di contenuti reali.

Ecco cosa propongono Faienza e i suoi pattinatori (sul ghiaccio), secondo quanto riporta oggi la Gazzetta del Mezzogiorno: lavoreranno "alla realizzazione di una politica per un socialismo allargato, in grado di rispondere alle esigenze della collettività, all'insegna di un unico riformismo socialista".

L'avete capito voi cosa vuol dire? Beh, beat'a 'vvu, perché u' Scazzamurrill non ha capito nu' stracazz' d' nent'?

A questo scopo, u' Scazzamurrill' consiglia al nostro Faienza, per essere un po' meno criptico, di attingere al repertorio della metasemantica. Allo scopo, di seguito, incolla una poesia metasemantica di Fosco Maraini che, in un certo senso, ricorda lo Sdi metafaienzico. Buona metalettura.

Lo Zucchio

Lo zucchio che sciallicca, che sbavaglia

Inciucia ogni strafugio a troncifonco.

Truguglia loppo loppo e pur tramaglia,

Chi non sdilingua, lui lo tien a cionco.

Rospilioso ciuglia e altrui sbiduglia

A lasciarlo far, sotolo sotolo,

T'affarferebbe anche la camaglia:

Quest'orso borso, faccia da trocolo.

Il sangue buliga, mi vien lo scorbuto

Che simil zucchio fonchi inpunemente

Nè levarselo si può, ahimè d'intorno

O farlo restar per sempre avazzuto

Ch'ogni spertugio gnorra beotamente

E se ne infrega e cionfa a perditorno.