Se l'Italia potesse parlare...
Pier Paolo Pasolini, "Caos", 1969 - sembra scritta oggi
"Stanotte nel dormiveglia, ho avuto una di quelle illuminazioni (che in psicologia si chiamano "allucinazioni ipnagoniche") per cui poi generalmente scrivo dei versi: la traduco ora invece in prosa. I monumenti, le cose antiche, fatte di pietra o legni o altre materie, le chiese, le torri, le facciate dei palazzi, tutto questo, reso antropomorfico e come divinizzato in una Figura unica e cosciente, si è accorto di non essere più amato, di sopravvivere. E allora ha deciso di uccidersi: un suicidio lento e senza clamore, ma inarrestabile. Ed ecco che tutto ciò che per secoli è sembrato "perenne", e lo è stato in effetti fino a due-tre anni fa, di colpo comincia a sgretolarsi contemporaneamente. Come cioè percorso da una comune volontà, da uno spirito. Venezia agonizza, i sassi di Matera sono pieni di topi e serpenti, e crollano, migliaia di casali (stupendi) in Lombardia, in Toscana, in Sicilia, stanno diventando dei ruderi: affreschi, che sembravano incorruttibili fino a qualche anno fa, coinciano a mostrare lesioni inguaribili. Le cose sono assolute e rigorose come i bambini e ciò che esse decidono è definitivo e irreversibile. Se un bambino sente che non è amato e desiderato - si sente "in più" - incoscientemente decide di ammalarsi e morire: e ciò accade. Così stanno facendo le cose del passato, pietre, legni, colori. E io nel mio sogno l'ho visto chiaramente, come in una visione."
2 Comments:
Ciao Scazza..
ho provato a leggere quanto hai scritto, con questa base sotto.
Te ne lascio la traccia, per amplificarne la percezione.
Riccardo Carta
http://www.youtube.com/watch?v=FEPFH-gz3wE
10:10 PM
Mi sembra una scelta azzeccatissima, caro Riccardo.
11:23 PM
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